I mercati oggi sono scossi dalle turbolenze della finanza globale che dominano il sentiment degli investitori. Tuttavia, a guidare il clima incerto sono ancora gli Usa con il rischio default.
I mercati oggi ripartono da una serie di avvertimenti sulla stabilità finanziaria, anche se il principale motivo di preoccupazione è uno e riguarda la potenza Usa.
I futures sulle azioni statunitensi sono misti dopo un aumento a sorpresa delle previsioni di vendita del produttore di chip Nvidia Corp., che ha innescato un rally tra i suoi fornitori asiatici, ma non è riuscito a innalzare i benchmark azionari più ampi in tutta la regione.
Gli indici in Giappone, Cina, Australia e Corea del Sud sono tutti diminuiti. L’Hang Seng di Hong Kong è sceso del 2%, dirigendosi verso la peggiore perdita settimanale da marzo, poiché gli investitori globali sono rimasti pessimisti sugli asset cinesi.
La debolezza in Asia riflette una serie di venti contrari, mentre i trader si scontrano con il rischio di default degli Stati Uniti sul proprio debito, le possibilità di un altro aumento dei tassi da parte della Federal Reserve, le riunioni delle banche centrali a Seoul e Jakarta e segnali di incertezza nell’economia cinese.
Il dollaro si è rafforzato rispetto alle principali valute, seguendo un aumento dei rendimenti del Tesoro poiché gli investitori hanno venduto titoli di Stato statunitensi mentre si intensificano le preoccupazioni per una epocale insolvenza.
In questo contesto, la giornata dei mercati appare inserita in un quadro di massima allerta, con gli Usa osservati speciali e sempre più vicini a una catastrofe, come annunciato tempo fa dalla Yellen.
La bomba Usa può esplodere
La saga del tetto del debito degli Stati Uniti continua a incombere sui mercati globali, con la Casa Bianca e i repubblicani che citano entrambi i progressi nell’ultimo round di colloqui, ma non c’è alcuna reale svolta ancora.
L’agenzia di rating Fitch ha scelto di non aspettare, mettendo in guardia il rating «AAA» del paese per un possibile declassamento - la prima grande agenzia a farlo. Ciò potrebbe alzare la posta in gioco nei lunghi negoziati mentre incombe la «data X» del 1 giugno.
Inoltre, i funzionari della Federal Reserve sarebbero propensi a sospendere gli aumenti dei tassi di interesse durante la riunione di giugno a causa dell’accresciuta incertezza sulle prospettive, ma hanno segnalato che non sono ancora pronti a porre fine alla loro battaglia contro l’inflazione ostinata.
I responsabili politici, durante la riunione del 2-3 maggio, hanno dichiarato di essere incerti su quanto ulteriore inasprimento delle politiche potrebbe essere necessario e hanno soppesato i progressi più lenti del previsto sull’inflazione e la resilienza del mercato del lavoro rispetto a una probabilità di stretta creditizia, secondo i verbali della riunione.
“Il nostro caso di base è ancora una recessione”, ha detto Strand in un’intervista a Bloomberg Television. “Il ciclo di rialzi dei tassi potrebbe essere terminato, ma resta ancora molto in termini di incertezza macroeconomica e di come si ripercuote sull’economia”.
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