Verso un colosso del risparmio gestito da 2,5 trilioni. Francia alla conquista del gioiello tedesco.
Amundi, il colosso dell’asset manager francese numero uno in Europa, pronto a mettere le mani su Allianz Global Investors (AGI), la divisione di gestione patrimoniale dell’altro gigante del risparmio gestito, made in Germania, ergo di Allianz.
In caso di riuscita dell’operazione, nascerebbe un campione dell’industria con masse gestite di un valore superiore a 2.500 miliardi, o 2,5 trilioni di euro: Allianz Global Investors, alla fine di giugno, contava AuM, asset in gestione, per un valore di €555 miliardi, a fronte degli AuM per oltre 2 trilioni di euro di Amundi.
Amundi tratta con Allianz per creare un campione del risparmio gestito
A riportare le indiscrezioni è stato un articolo di Bloomberg, che ha parlato di trattative tra le controparti che vanno avanti da mesi, e che hanno per oggetto il futuro di AGI, l’unità che fa capo al peso massimo tedesco attivo nel mercato globale delle assicurazioni.
Una intesa tra Allianz e Amundi su AGI potrebbe essere raggiunta, secondo i rumor, prima della pubblicazione dei conti dei due giganti, nel febbraio del 2025.
Tuttavia, vista la complessità di un qualsiasi tipo di accordo che venisse raggiunto, non c’è tuttora alcuna certezza sull’esito positivo dei negoziati.
Le fonti hanno riportato che le opzioni al vaglio vanno da una piena acquisizione di Allianz Global Investors (AGI) da parte di Amundi a una combinazione con i suoi asset, che lascerebbe alla casa madre tedesca Allianz una quota consistente nel capitale della sua divisione.
Allo studio anche l’ipotesi di arrivare a un accordo che preveda la costituzione di una joint venture, prima pietra da posare in vista di una maggiore integrazione.
Dalle indiscrezioni è emerso che Amundi e Allianz hanno già contattato gli advisor per esplorare diverse transazioni potenziali.
Allianz ha anche intavolato trattative preliminari con il colosso tedesco Deutsche Bank per considerare una combinazione potenziale con la sua divisione di asset management DWS Group.
La carta di identità di Amundi fa capire l’importanza del dossier di cui si sta parlando. Il gigante finanziario francese è il primo asset manager dell’Europa e tra i 10 principali player dell’industria mondiale del risparmio gestito, con asset in gestione per un valore superiore ai 2 trilioni di euro (di qui, la prospettiva di un matrimonio con AGI, che si tradurrebbe nella nascita di un colosso con più di 2,5 trilioni di AuM).
I clienti retail di Amundi sono più di 100 milioni, mentre 1000 sono i clienti corporate e istituzionali.
La forza lavoro del gruppo comprende 5.500 dipendenti, inclusi 900 consulenti finanziari.
Le indiscrezioni riportate oggi da Bloomberg stanno sostenendo il trend delle azioni Amundi, che salgono alla borsa di Parigi del 2,7%, oltre soglia di 62,75 euro.
Per ora, nessun commento ufficiale sui rumor riportati è arrivato dai diretti interessati, ovvero da Amundi, Allianz, Deutsche Bank e DWS.
Trend al rialzo anche per le azioni del gigante tedesco Allianz, quotato alla borsa di Francoforte.
Prove e rumor di risiko nel risparmio gestito e risiko tra banche
Inevitabile pensare a tutti gli altri rumor e notizie che stanno interessando in questi giorni il mondo della finanza globale, sia delle banche che dell’industria del risparmio gestito.
Speculazioni su un risiko che veda protagonista il settore dell’asset management europeo sono esplose da quando BNP Paribas ha annunciato un piano per acquistare la divisione di risparmio gestito di AXA, con rumor su una possibile joint venture tra Axa Investment Managers e BNP Paribas Asset Management, che sarebbe tutta made in France, dando vita a un gigante da 1,4 trilioni di euro.
Protagoniste anche le ambizioni del Leone di Trieste Assicurazioni Generali, che starebbe valutando una partnership di asset management con Natixis Investment Managers.
Bloomberg ha ricordato anche l’altro grande annuncio, che ha visto Banco BPM lanciare agli inizi di novembre un’OPA su Anima Holding: operazione il cui esito è diventato improvvisamente incerto nel momento in cui a Piazza Affari è arrivata la notizia dell’OPS lanciata da UniCredit per conquistare Banco BPM.
Questi ultimi rumor su una intesa tra Amundi e Allianz per la divisione AGI potrebbero tra l’altro preludere a novità per lo stesso dossier UniCredit-Banco BPM.
La partita di Amundi per la conquista di Allianz Global Investors (AGI) vede infatti protagonisti i francesi di Crédit Agricole, in quanto il colosso francese del risparmio gestito fa parte della galassia della Banque Verte.
Ma Crédit Agricole è anche la principale azionista di Banco BPM, tanto che in questi giorni sono emerse indiscrezioni relative a un incontro tra il numero uno di UniCredit Andrea Orcel e i vertici della Banque Verte prima di Natale, per scavalcare quel no con cui Piazza Meda ha per ora rifiutato l’OPS, offerta pubblica di scambio, lanciata da Piazza Gae Aulenti. In tutto questo, Piazza Affari continua a chiedersi quale sia, alla fine, il prezzo davvero giusto che Orcel dovrebbe offrire a Banco BPM.
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