Dopo un mese di agosto che si è chiuso leggermente al di sopra della parità, per i compratori delle blue chips italiane si apre un altro mese tutt’altro che facile. Vediamo cosa svela l’analisi del settembre degli ultimi 20 anni
Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare (e alla statistica), il mese di agosto per il FTSE Mib si è chiuso in maniera leggermente positiva. Quello appena trascorso è infatti un mese negativo per il principale listino italiano, che negli ultimi 20 anni ha segnato una performance media del -1,21%.
Con settembre però le cose non migliorano. Stando a quanto emerge dall’analisi svolta sul principale listino milanese dal 1998 al 2018, il prossimo mese dovrebbe essere più negativo.
Quali attese per settembre 2019?
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Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Negli ultimi 20 anni, il mese di settembre ha avuto l’esatta metà dei casi in cui è stato positivo (1999, 2004, 2005, 2006, 2009, 2010,2013, 2014, 2017, 2018), e altri 10 in cui la variazione rispetto ad agosto è stata inferiore allo zero.
In media, la performance nel periodo è stata negativa del 2,14%: nello specifico, nel caso di mese positivo la variazione è stata del +3,08%, mentre quando settembre ha chiuso negativo lo ha fatto con un ben più pesante -6,88%.
Interessante notare come dal 2007 sia iniziata una specie di armonia, la quale prevede che dopo due anni consecutivi in cui tale mese è positivo, ne seguano altri due in cui questa fa registrare performance sotto lo zero. Sarà da monitorare questa indicazione con particolare attenzione, in quanto il settembre del 2017 e del 2018 ha registrato un andamento positivo.
Visti questi elementi, le probabilità propendono per un mese all’insegna delle vendite. Questo dato potrebbe essere sfruttato in due modi: il primo è quello di dare maggiore validità ai setup short rispetto a quelli long, il secondo è sfruttare in ottica contrarian gli eventuali strappi rialzisti e ribassisti mirando a un ritorno verso la performance media del mese.
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