Assegno di mantenimento: cosa rischia chi non paga?

Anna Maria D’Andrea

6 Aprile 2018 - 17:29

Chi non paga l’assegno di mantenimento dal 6 aprile 2018 rischia caro: entra in vigore il nuovo articolo 570 bis del Codice Penale che prevede fino ad un anno di carcere e una multa fino a 1.000 euro.

Assegno di mantenimento: cosa rischia chi non paga?

Cosa rischia chi non paga l’assegno di mantenimento?

A partire dal 6 aprile 2018 non versare l’assegno al coniuge o ai figli in caso di separazione o divorzio costerà caro, per via dell’entratrata in vigore dell’articolo 570 bis del codice penale.

La pena per chi si macchierà del reato prevede l’obbligo di pagare una multa fino a 1.032 euro e fino ad un anno di carcere.

Le nuove regole introdotte si applicheranno non soltanto a chi ometterà di versare totalmente l’importo stabilito ma anche a chi pagherà meno di quanto dovuto.

Non pagare l’assegno di mantenimento è da oggi un reato con pene più dure e chiare. Una novità che ha già fatto infuriare il popolo dei social: per alcuni si tratta soltanto di un’altra arma per le donne che “spolpano gli uomini dopo il divorzio”.

Chi non paga l’assegno di mantenimento rischia il carcere

A partire dal 6 aprile 2018 chi violerà gli obblighi di assistenza familiare in caso di separazione o di scioglimento del matrimonio dovrà fare i conti con pene chiare e severe.

Il nuovo articolo 570 bis del codice penale, rimandando a quanto previsto dall’articolo 570, è stato introdotto con un obiettivo chiaro: dare maggiore certezza agli obblighi che derivano a seguito di separazione o divorzio introducendo sanzioni severe per chi non rispetterà gli obblighi di assistenza familiare.

La multa di oltre 1.000 euro e l’anno di carcere potrà essere comminata anche al coniuge che si sottrae all’obbligo di corrispondere qualsiasi tipologia di assegno dovuto a seguito di separazione, divorzio o cessazione degli effetti civili del matrimonio, così come i casi di violazione degli obblighi di natura economica in materia di separazione o affidamento condiviso dei figli.

Il reato, in caso di mancato pagamento del mantenimento, sarà ora automatico e facile da definire e sanzionare: prima dell’entrata in vigore del nuovo articolo 570 bis era necessario provare lo stato di bisogno del destinatario dell’assegno, con il giudice chiamato a dire l’ultima parola.

Cosa succede se non si può pagare

Chi non pagherà il mantenimento finirà automaticamente in carcere? Al netto delle interpretazioni della norma che la Giurisprudenza fornirà, come si immagina, per una materia tanto delicata, è necessario fare alcune precisazioni.

Ci sono casi e casi da considerare: chi non può pagare l’assegno di mantenimento a causa di una patologia che impedisce di lavorare ovvero in caso di licenziamento potrà dimostrare l’impossibilità a corrispondere la somma al figlio o al coniuge.

In questo caso, ovviamente, non si verrà condannati. Chi ha problemi economici, si ricorda, può richiedere l’accesso al “Fondo di solidarietà a tutela del coniuge in stato di bisogno”, misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2016 per chi si trova in difficoltà e che permette di ottenere un anticipo dell’assegno di mantenimento da versare.

Il reato previsto dall’articolo 570 bis in caso di mancato pagamento o di riduzione volontaria dell’assegno di mantenimento scatterà quando, ad esempio, l’ex coniuge ricco o titolare di un ordinario reddito da lavoro non rispetta i propri obblighi familiari.

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