Assegno di mantenimento: possono pagarlo gli ex suoceri?

Ilena D’Errico

12 Febbraio 2023 - 18:49

Uno dei genitori non paga l’assegno di mantenimento. Possono pagarlo gli ex suoceri al suo posto? Ecco quando esiste un obbligo nei confronti dei nonni.

Assegno di mantenimento: possono pagarlo gli ex suoceri?

L’obbligo di mantenere ed educare i figli ricade sui genitori ed entrambi devono contribuire in ragione delle rispettive disponibilità. Per questo motivo dopo la separazione o il divorzio dei coniugi, il giudice può predisporre un assegno di mantenimento a carico del genitore non convivente, così che il genitore affidatario possa ricevere un contributo alle spese sostenute. Quando il genitore non versa l’assegno si vengono quindi a creare una serie di problematiche e ci si chiede se possono pagarlo gli ex suoceri.

Gli ex suoceri possono pagare l’assegno di mantenimento per i nipoti?

Gli ex suoceri possono sicuramente contribuire all’assegno di mantenimento o addirittura pagarlo interamente se lo desiderano. In questo senso non ci sono dei limiti, finché l’aiuto è su base volontaria. Non è poi così raro, peraltro, che i nonni aiutino materialmente i nipoti, sia direttamente che attraverso il figlio che non può o non vuole farlo.

Il quesito più importante è invece un altro, ossia: si può pretendere il pagamento dell’assegno di mantenimento dagli ex suoceri? La Corte di cassazione ha detto di no, dichiarando che se uno dei genitori non versa il mantenimento, l’altro genitore deve provvedervi integralmente.

Per capire a fondo questa decisione, però, bisogna affrontare il caso specifico su cui la Cassazione si è espressa in questo modo. Non si tratta quindi di un principio generale, bensì di una sentenza fondata sulle circostanze del caso concreto. Nella situazione affrontata, infatti, l’ex moglie chiedeva che gli ex suoceri di provvedere al mantenimento dei figli, in quanto l’ex marito era inadempiente.

La legge, in realtà, riconosce un’obbligazione alimentare a carico degli ascendenti, quindi principalmente dai nonni. Si tratta, tuttavia, di un obbligo di natura sussidiaria, meramente di aiuto e previsto soltanto quando entrambi i genitori sono incapaci di provvedere alle esigenze primarie dei figli e, al contempo, quando i nonni hanno la capacità economica di far fronte alle suddette esigenze.

Quando i nonni sono obbligati a mantenere i nipoti

La Cassazione per arrivare a una pronuncia negativa ha evidenziato in particolare due punti, dimostranti la completa assenza dei requisiti di un’obbligazione a carico degli ex suoceri:

  • La madre è proprietaria della casa in cui abita con i figli (oltre al rilievo reddituale, non deve far fronte a spese per l’abitazione);
  • la madre è titolare di un reddito da lavoro, nel dettaglio pari a 700 euro mensili;
  • I nonni vivono di un’unica pensione, pari a 1.500 euro, e pertanto impossibilitati a contribuire al mantenimento.

L’ordinanza in questione, la n. 10419 del 2 maggio 2018, ha quindi confermato il principio per cui l’assistenza dei nonni deve comunque essere subordinata all’obbligo primario dei genitori, e avere carattere puramente assistenziale. In sostanza, soltanto quando entrambi i genitori sono impossibilitati al mantenimento dei figli e i nonni hanno condizioni economiche sufficienti, allora questi ultimi sono obbligati a contribuire, altrimenti no.

La natura dell’obbligazione alimentare a carico degli ex suoceri, in ogni caso, deve limitarsi al minimo indispensabile, quindi alle esigenze primarie, e soltanto quando nessuno dei genitori può provvedervi. In nessun caso, invece, i genitori devono corrispondere il mantenimento ai nipoti per conto del figlio inadempiente. L’obbligo, infatti, ricade personalmente sul genitore.

Di conseguenza, se il genitore non versa l’assegno di mantenimento, l’ex coniuge può agire legalmente contro di lui (o lei che sia) ma non contro gli ex suoceri, a meno che si trovino entrambi in completa indigenza. La decisione della Cassazione ha quindi messo in rilievo un principio fondamentale nel nostro ordinamento, cioè il primario interesse dei figli. In sintesi, la sentenza degli Ermellini pare ricordare ai genitori che devono pensare al benessere dei propri figli, prima di addentrarsi in liti e battaglie legali. Quindi il genitore che può farlo deve provvedere, anche in modo totale se necessario, a tutte le necessità dei figli, salvo poi la possibilità di portare in causa il genitore inadempiente.

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