Azioni travolte dall’onda rialzista, quanto durerà?

Violetta Silvestri

22 Luglio 2023 - 15:29

Un sentiment rialzista sta inondando Wall Street, con le azioni in rally e ormai lontane dai toni cupi ribassisti: quanto durerà l’ottimismo? Un’analisi.

Azioni travolte dall’onda rialzista, quanto durerà?

Il sentiment ribassista è ormai quasi sparito nei mercati azionari, ora travolti da un’ondata di entusiasmo.

A meno di 20 mesi dall’inizio, il mercato ribassista che ha travolto l’S&P 500 è a soli 260 punti dall’essere completamente cancellato secondo un’analisi degli esperti su Bloomberg. Piuttosto che prevedere problemi, i modelli grafici che tracciano tutto stanno dipingendo un quadro di fiorente vigore economico.

Il fatto che alcuni segnali provenienti dall’economia statunitense non siano neanche lontanamente positivi - e che i responsabili politici della Federal Reserve sembrino solo marginalmente meno preoccupati per l’inflazione ora rispetto a 20 mesi fa - non è che un dettaglio per gli investitori, che hanno appena spinto al rialzo le azioni per l’ottava volta in 10 settimane.

Se l’ottimismo persiste, il mercato ribassista dell’anno scorso ha la possibilità di essere smantellato più velocemente di tutti tranne tre dei suoi predecessori dalla seconda guerra mondiale. Cosa aspettarsi secondo gli analisti.

Azioni: c’è euforia, i motivi

Negli ultimi nove mesi, quasi 10.000 miliardi di dollari sono stati restituiti ai valori azionari, con la crescita dell’occupazione, la spesa dei consumatori e gli utili societari a sfidare le più pessimistiche profezie.

In rialzo del 27% rispetto al minimo di ottobre, l’S&P 500 è ora a circa il 5% di distanza dal recupero del suo massimo storico di 4.796,56 raggiunto nel gennaio 2022.

Se l’indice completa un giro di andata e ritorno entro settembre, si riprenderà completamente due volte più velocemente della media dei 12 cicli precedenti, mostrano i dati compilati da Bloomberg.

Quello che è iniziato come un rally guidato quasi interamente da una manciata di megacaps tecnologici si è trasformato in un’impennata intersettoriale alimentata dall’affievolirsi dei timori di recessione. Dalle small cap all’energia e alle banche, le azioni economicamente sensibili stanno guidando l’ultima impennata.

Mentre gli scettici continuano a evidenziare un indicatore di recessione ampiamente osservato - la curva dei rendimenti invertita nei titoli del Tesoro - come avvertimento che l’economia non è fuori pericolo, il mercato azionario sta raccontando una storia diversa.

Le ultime prove provengono da breakout sincronizzati nei trasporti e nelle azioni industriali. Il Dow Jones è salito per 10 giorni consecutivi, la serie di vittorie più lunga in sei anni, mentre una misura simile che monitora le compagnie aeree, ferroviarie e di autotrasporto è aumentata per quattro settimane di fila. Nel processo, entrambi hanno raggiunto i livelli più alti dall’inizio dello scorso anno.

Secondo i seguaci di una secolare tecnica di creazione di grafici chiamata Teoria di Dow che postula che entrambi i gruppi siano precursori della futura crescita economica, la forza simultanea è un segnale rialzista.

Le azioni non sono l’unico asset che ignora l’allarme dalla curva dei rendimenti. Il petrolio si è ripreso dopo il crollo del primo semestre, risalendo sopra i 75 dollari al barile, mentre gli spread creditizi sono scesi ai minimi di quattro mesi.

Inoltre, mentre diversi istituti di credito regionali hanno fallito, il governo si è affrettato a limitare le ricadute e ora i risultati finanziari delle grandi banche stanno ampiamente superando le aspettative. L’indice KBW Bank è salito di oltre il 6% per la migliore settimana in 14 mesi.

La resilienza fondamentale sta costringendo gli economisti a ripensare i loro appelli alla recessione, mentre spinge gli strateghi di Wall Street ad aumentare i loro obiettivi di prezzo di fine anno per l’S&P 500.

Attenzione ai fattori di rischio

Nonostante l’ondata rialzista, l’elenco delle preoccupazioni è lungo.

L’inflazione potrebbe essere vischiosa e la Fed potrebbe mantenere i tassi di interesse più alti più a lungo. Anche se forse in ritardo, la minaccia di una recessione è ancora persistente. E le dichiarazioni di bancarotta si stanno accumulando. Poi c’è il contesto internazionale, con la guerra in Ucraina senza certezze e la rivalità tra Usa e Cina ai massimi livelli.

“I mercati si arrampicano su un muro di preoccupazioni e, a volte, più problemi preoccupano gli investitori, migliori sono i rendimenti futuri”, ha affermato Paul Hickey, co-fondatore di Bespoke Investment Group. “Al contrario, proprio quando pensi che le cose non possano andare male per il mercato azionario, ti vengono in mente anni come il 2022. L’autocompiacimento uccide”.

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