La saga UniCredit-Banco BPM si arricchisce del colpo di scena targato Crédit Agricole. Focus sui titoli a Piazza Affari, mentre UCG lancia un alert.
La decisione di Crédit Agricole di fare shopping di altre azioni di Banco BPM, blindando l’istituto dalle mire di acquisizione di UniCredit, avrebbe avuto il sostegno del governo Meloni. È quanto hanno rivelato alla Reuters due fonti vicine al dossier, in relazione alla grande mossa della Banque Verte che, già primo azionista di Banco BPM con una quota pari al 9,9%, è uscita venerdì scorso allo scoperto, annunciando di avere sottoscritto strumenti finanziari relativi al 5,2% del capitale di Piazza Meda, facendo salire così la sua partecipazione totale nel Banco al 15,1%.
Non solo: Crédit Agricole ha annunciato l’intenzione di voler rafforzare la propria presenza in Banco BPM, e di aver chiesto di conseguenza alla BCE l’autorizzazione per salire fino al 19,9%: nessuna OPA, tuttavia, ha precisato l’istituto, sulla banca italiana guidata dal CEO Giuseppe Castagna.
Il gruppo ha ricordato nella nota il suo ruolo di investitore di lungo termine e socio di Banco BPM, precisando di mirare al rafforzamento delle partnership avviate nei settori della finanza di consumo e assicurativo non vita. Rimarcate le “qualità intrinseche” del Banco.
UniCredit VS Crédit Agricole: battaglia per il controllo di Banco BPM?
Piazza Affari si chiede a questo punto cosa deciderà di fare Andrea Orcel, CEO di UniCredit, dopo l’OPS lanciata su Piazza Meda lo scorso 25 novembre, che ha fatto scattare sull’attenti prima il governo italiano, tutto concentrato a mettere la parola fine alla grana di Stato MPS-Banca Monte dei Paschi di Siena, magari rifilandola proprio al Banco e, poi, i francesi di Crédit Agricole, che avrebbero proprio il sostegno, seppur non ufficiale, di Meloni & Co.
La versione ufficiale di Crédit Agricole è di voler tutelare le fabbriche prodotto di Banco BPM: come Agos, società finanziaria leader nel settore del credito al consumo, partecipata al 61% da Crédit Agricole e per il 39% da Banco BPM, e Anima, il più grande gruppo indipendente del risparmio gestito in Italia, su cui Banco BPM, azionista di controllo con una quota superiore al 22%, ha lanciato agli inizi di novembre di quest’anno un’OPA.
Difficile che Piazza Affari si fermi però alla versione ufficiale: d’altronde, gli interessi strategici e politici che ruotano attorno a Banco BPM, considerato pedina essenziale dal governo Meloni per la creazione di un terzo polo bancario, e ora banca che fa gola a UniCredit, sono tanti.
Già si parla di una battaglia per la conquista di Piazza Meda sebbene, sull’opzione e sui tempi di un possibile rilancio dell’ OPS, lanciata lo scorso 25 novembre sull’istituto, Andrea Orcel sia stato per ora abbastanza chiaro, indicando se e quando sarà magari disponibile, stando a certe condizioni, ad alzare il prezzo dell’offerta.
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Ma è possibile che qualcosa cambi nell’approccio di Orcel, ora che Crédit Agricole si è mossa su Banco BPM?
Secondo quanto scritto su LinkedIn da un portavoce di Piazza Gae Aulenti, UniCredit sarebbe pronta a sedersi al tavolo con Crédit Agricole: detto questo, “la notizia di ieri (venerdì 6 dicembre), relativa alla decisione di Crédit Agricole di aumentare la partecipazione detenuta in Banco BPM, non cambia niente per UniCredit ”.
Di fatto, “siamo stati sempre pronti a trattare con CA, qualcosa che sarebbe stato necessario fare a prescindere dalla loro quota”.
Il portavoce di Piazza Gae Aulenti ha aggiunto che “la mossa lanciata da UniCredit ha reso l’investimento di Crédit Agricole (nel Banco) più costoso e più complicato”, invitando gli azionisti di Banco BPM a fare attenzione sia al rischio di una qualsiasi combinazione di Piazza Meda con la divisione italiana di Crédit Agricole, che a qualsiasi tentativo che punti a far convolare la banca guidata da Castagna con Monte dei Paschi di Siena.
“Le probabili opzioni di Crédit Agricole sono una fusione tra BPM e Credit Agricole Italia o la prospettiva di una combinazione complicata con Monte dei Paschi. Entrambe le scelte distruggerebbero il valore di Banco BPM ”, ha sentenziato il portavoce.
Nel frattempo, la mossa di Crédit Agricole su Banco BPM è stata commentata dallo stesso AD di Banco BPM, Giuseppe Castagna.
Parlando ai giornalisti alla scala di Milano, durante l’intervallo de La Forza del destino, il manager ha commentato il rafforzamento della presenza dei francesi nel capitale di Piazza Meda, parlando di un “intervento che conferma il loro supporto”.
Castagna si è definito “molto contento del loro investimento”. Riferendosi all’OPS di UniCredit, l’AD di Banco BPM si è limitato a commentare che “è ancora molto lunga”.
Alta l’attenzione degli operatori di mercato ai titoli coinvolti nel dossier: venerdì scorso le azioni UniCredit hanno chiuso la giornata di contrattazioni del Ftse Mib di Piazza Affari in calo dello 0,62%, a quota 39,21 euro, mentre i titoli Banco BPM sono saliti dello 0,37%, a 7,51 euro, con il mercato che ha continuato a scommettere sul rilancio dell’offerta da parte di Piazza Gae Aulenti. In ritirata invece le azioni di MPS-Monte dei Paschi di Siena, scese dello 0,19%, a quota 6,372 euro.
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