BCE, Lagarde da Davos su tassi e inflazione. “L’Europa si prepari a dazi Trump. Lui per ora molto smart”

Laura Naka Antonelli

22 Gennaio 2025 - 11:17

In una intervista rilasciata alla CNBC, la presidente della BCE ha dispensato consigli all’Europa minacciata dai dazi di Trump. La strana frase sulla mossa very smart.

BCE, Lagarde da Davos su tassi e inflazione. “L’Europa si prepari a dazi Trump. Lui per ora molto smart”

L’Europa si prepari ai dazi” di Donald Trump. Parola di Christine Lagarde, presidente della BCE che, nel corso di una intervista rilasciata alla CNBC, ha dispensato consigli al Continente, in vista delle tariffe attese dal presidente degli Stati Uniti. Da Lagarde è arrivato tuttavia un complimento decisamente inaspettato a Trump.

A suo avviso, il fatto che il neo inquilino della Casa Bianca - che, dopo il giuramento di lunedì scorso 20 gennaio 2025 ha fatto il suo ingresso nell’Ufficio Ovale - non abbia fatto alcun annuncio generico sui dazi che ha intenzione di imporre sui beni UE importati dagli USA è stato “un approccio molto intelligente”; per usare le stesse parole di Lagarde, “ a very smart approach ”. Una mossa, o meglio un nulla di fatto, che Lagarde ha detto tra l’altro che lei stessa aveva previsto.

Strana la frase della presidente della BCE, che aveva già scatenato diversi dibattiti nei mesi precedenti quando, nel parlare della minaccia dei dazi da parte del presidente, allora non salito ancora alla Casa Bianca, aveva consigliato all’Europa di fare shopping addirittura di prodotti made in USA.

Detto questo, la numero uno dell’Eurotower ha tenuto a fare oggi una precisazione: “Non sto dicendo che non succederà”, ovvero che i dazi non ci saranno, ma che le tariffe “saranno più selettive e concentrate”.

Va precisato che il presidente americano Donald Trump, nel suo primo giorno della sua presidenza, non ha fornito dettagli sui dazi con cui colpirà le esportazioni europee, ribadendo comunque la minaccia, e anche subito.

In seguito della cerimonia di insediamento dell’altro ieri alla Casa Bianca, il tycoon repubblicano ha rilasciato infatti alcune dichiarazioni contro l’Europa ai giornalisti, affermando che l’Unione europea “è stata molto, molto cattiva con noi. Dunque, i dazi ci saranno”.

Il complimento, o meglio riconoscimento di Lagarde a Trump si spiega tuttavia con il fatto che il presidente americano, tutto affaccendato in queste ultime ore ad attaccare il mondo intero con una valanga di ordini esecutivi, non ha ancora specificato in che modo applicherà le tariffe sui prodotti made in UE.

Lagarde sostiene il consiglio all’Europa di von der Leyen in vista dazi Trump

L’annuncio delle tariffe targate Trump, in ogni caso, ci sarà: è qualcosa che, agli occhi del mondo, è già inciso nella pietra, e di questo Lagarde è consapevole, tanto da aver parlato anche del modo in cui l’Europa potrebbe difendersi, riprendendo in questo caso il consiglio della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Lagarde ha auspicato praticamente la rimozione di tutti quegli ostacoli che intralciano il libero commercio all’interno della stessa Europa, ricordando che, nonostante le aspirazioni, il piano e la concretizzazione in Europa di un mercato unico, esistono tuttora alcune barriere che impediscono la circolazione del tutto libera dei prodotti e dei cittadini. “Ritengo che questo sia uno dei punti che Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha presentato nella giornata di ieri, ovvero quello di assicurarci di rimuovere le barriere su cui noi esercitiamo un controllo ”.

Inflazione, Lagarde: non siamo troppo preoccupati di esportazione inflazione USA in Europa

In vista dell’imminente primo atto sui tassi di interesse dell’area euro del 2025, e visto il mandato numero uno della BCE, che è quello di garantire la stabilità dei prezzi, Lagarde ha aggiunto durante l’intervista di “non essere neanche troppo preoccupata” dell’impatto che una eventuale fiammata dell’inflazione negli Stati Uniti - che potrebbe presentarsi con le scelte di politica economica della seconda amministrazione di Trump - avrebbe sull’economia europea.

Alla domanda sul possibile effetto contagio sull’Eurozona da parte dell’inflazione USA, la presidente della BCE ha così risposto: “Se l’inflazione si riaccenderà negli Stati Uniti, sicuramente sarà un problema per loro: è lì, prima di tutto, dove si manifesteranno le conseguenze”.

In poche parole, “non siamo eccessivamente preoccupati dell’esportazione dell’inflazione in Europa”.

Ottima notizia, in teoria, per chi spera che Lagarde continuerà a tagliare i tassi di interesse dell’area euro, e magari in modo più importante rispetto a quei quattro tagli dei tassi del 2024.

Tagli tassi, Lagarde predica (di nuovo) cautela. La frase su paura sforbiciate -50 pb

Ma, di nuovo, Lagarde ha predicato cautela nel percorso dell’allentamento della restrizione monetaria dell’Eurozona.

Pur riconoscendo che la BCE è sulla buona strada per centrare il suo target di inflazione del 2% entro il 2025, Lagarde ha detto che l’intenzione è quella di procedere con tagli che siano “ancora graduali”.

La presidente dell’Eurotower ha puntualizzato che la BCE “non ha paura” di tagliare i tassi di 50 punti base, spiegando che, se finora ha agito annunciando riduzioni di 25 punti base, è stato perchè, a suo avviso, l’economia del blocco non ha avuto bisogno di un intervento più drastrico. In ogni caso “i dati (macro) in arrivo saranno interessanti”. In particolare, “il prezzo dell’energia si confermerà qualcosa che potrebbe avere un impatto reale”.

Per quanto concerne la velocità dei tagli dei tassi, la numero uno dell’Eurotower ha detto di non credere che la BCE sia rimasta indietro e che “vedremo se nelle prime fasi di questo anno assisteremo a una riduzione dell’inflazione dei servizi ”, che è la vera spina che impedisce finora alla BCE di proclamare, finalmente, di aver vinto la sua battaglia contro l’inflazione.

Il rapporto di cambio EUR-USD, direttamente condizionato dalle politiche di Donald Trump e dalla possibile divergenza più ampia tra la politica monetaria della BCE e quella della Fed (che non taglierà più i tassi? Per quanto non obiettivo perseguito dalla Banca centrale europea, Lagarde ha sottolineato che “è oggetto di interesse” e che, pertanto, “potrebbe avere conseguenze”. Occhio alle previsioni sul rapporto di cambio tenendo in considerazione la presidenza di Trump.

Va ricordato che la BCE ha iniziato a tagliare i tassi di interesse dell’area euro a partire dal 6 giugno scorso, per poi ridurre di nuovo il costo del denaro il 12 settembre, il 17 ottobre e, l’ultima volta, lo scorso 12 dicembre.

Occhio a tal proposito alla prossima riunione del Consiglio direttivo della BCE e alle previsioni su quello che sarà, dunque, il primo atto del 2025 dell’istituzione, così come nell’intero 2025 (ma anche oltre, fino anche al 2027).

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