Nuova proroga di 15 giorni per contenere i costi della benzina. La prossima scadenza è fissata per novembre, ma le associazioni si dicono deluse. Ecco la data.
Ancora una proroga del taglio delle accise per contenere il costo della benzina. Si va avanti 15 giorni alla volta nel tentativo di limitare la crisi del costo dei carburanti. Con il decreto in scadenza il 31 ottobre, il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto-legge valido fino al 18 novembre.
Non mancano le critiche di chi, come le associazioni dei consumatori, si dice insoddisfatto per la “soluzione-pezza”, riproposta ogni 15 giorni, anziché impegnarsi a studiare soluzioni strutturali sul lungo periodo. Se ne fa portavoce Assoutenti, per esempio, in una nota nella quale afferma che non si può pensare di affrontare il problema dei prezzi dei carburanti con un tempo risicato di 15 giorni per volta.
L’attuale governo sembra lavorare a risparmio energetico e ripropone la proroga del taglio delle accise, con una scadenza al 18 novembre, per limitare il costo della benzina. Si tratta di misure emergenziali, ma che avrebbero bisogno di essere trattate come problematiche strutturali. Le associazioni dei consumatori hanno posto in maniera critica la loro insoddisfazione alla decisione del Consiglio dei ministri presa sui costi della benzina e sulla breve scadenza.
Scongiurato ancora una volta l’aumento del costo dei carburanti: la data della nuova scadenza
In vista della futura scadenza del decreto, previsto per il 31 ottobre, il Consiglio dei ministri si è riunito per approvare un nuovo decreto-legge per il taglio delle accise sui carburanti. La proposta del presidente Mario Draghi e del ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco è stata approvata e le misure urgenti in materia di accise e Iva sui carburanti sono state prorogate di ulteriori 15 giorni circa. L’adesione della proroga è in continuità con gli interventi già adottati nel corso del 2022, infatti attraverso il taglio delle accise e dell’Iva il costo della benzina rimarrà intorno all’attuale cifra.
Il Consiglio dei ministri ha così stabilito una proroga fino al 18 novembre 2022 per la riduzione dell’aliquota dell’accisa su prodotti come carburanti (benzina, gasolio e GPL), l’esenzione dell’accisa per il gas naturale e la riduzione dell’aliquota Iva fissata al 5% per le forniture di gas.
Le critica alla proroga: servono soluzioni strutturali per novembre
Le associazioni dei consumatori e degli utenti si dicono insoddisfatte per l’ennesima proroga raggiunta dal Consiglio dei ministri. Assoutenti ha spiegato che il taglio delle accise è una misura superata per affrontare l’emergenza dei prezzi in Italia. Secondo il presidente Furio Truzzi “la questione carburanti va affrontata con nuovi efficaci interventi” e ricorda che il prezzo della benzina ha effetti diretti sull’inflazione e sull’economia, determinando il rialzo dei prezzi di tutti i prodotti trasportati.
La questione è proprio questa: per un problema sistematico, serve una soluzione concreta e nel lungo periodo. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale dei consumatori, ha detto che è evidente come il governo attuale non poteva fare altro, “è altrettanto evidente che il prossimo esecutivo dovrà come primo atto intervenire sia contro il caro benzina che sul caro bollette”. Altrimenti a novembre saranno guai, perché il gasolio ha nuovamente sfondato la soglia dell’1,8 € al litro e registrato il terzo maggior rincaro settimanale di sempre. L’aumento è dovuto a una diminuzione della produzione di appena 100.000 barili di petrolio al giorno decisa da paesi OPEC, ma a novembre la riduzione salirà a 2 milioni di barili e il taglio delle accise non basterà a risolvere la crisi dei prezzi dei carburanti.
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