Quasi nessuno parla dei contributi dei migranti poiché anche il presidente Biden si è arreso alla narrazione costruita da Trump e i suoi alleati repubblicani.
“Beh, prima di tutto, la politica sull’immigrazione..... è molto importante.... l’economia americana ha beneficiato dall’immigrazione”. Così Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, la Banca Centrale Usa, nominato da Donald Trump nel 2018 e confermato nel suo incarico da Joe Biden, in un’intervista al programma 60 Minutes della Cbs. Powell ha continuato spiegando che la ripresa economica statunitense è dovuta al ritorno al lavoro dopo la pandemia e i numeri crescenti dei migranti che si erano bloccati durante il picco del Covid.
La narrazione sui migranti di questi giorni è dominata però dalla retorica causata dagli ingressi dal confine col Messico. Biden e Trump sono stati recentemente al confine dando chiari segnali che la situazione è preoccupante. L’ex presidente voleva sottolineare “l’invasione” mentre l’attuale inquilino alla Casa Bianca voleva dimostrare la sua preoccupazione. Biden ha giustamente invitato Trump a collaborare per risolvere il problema. La risposta dell’ex presidente era già stata consegnata poche settimane fa dopo che il Senato aveva approvato un disegno di legge per riformare l’immigrazione.
Il disegno di legge bipartisan, sponsorizzato dall’ultra conservatore senatore James Lankford dell’Oklahoma, includeva principi auspicati da Trump per ridurre l’immigrazione. Ecco perché Lankford pensava che il suo lavoro sarebbe andato in porto. Lankford però aveva sorvolato sui fattori politici e sul fatto che l’ex presidente si interessa solo a ciò che gli produrrà benefici politici. Risolvere la situazione al confine si sarebbe tradotta in una vittoria per Biden, il suo probabile avversario all’elezione di novembre. [...]
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