Bollette, tra aumenti e nuovi bonus: cosa dobbiamo aspettarci in inverno?

Ilena D’Errico

23 Agosto 2023 - 22:57

Cosa dobbiamo aspettarci in inverno considerando il caro energia che affligge i consumatori italiani? Le previsioni del governo Meloni su bollette, aumenti e possibili nuovi bonus.

Bollette, tra aumenti e nuovi bonus: cosa dobbiamo aspettarci in inverno?

In arrivo altri aumenti per le bollette di questo inverno, anche se dovrebbero esserci nuovi bonus per aiutare le famiglie a fronteggiare la spesa di luce e gas. Nel complesso dovrebbe trattarsi di un inverno “più sereno dell’anno scorso”, stando a quanto dichiarato dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

Il governo, infatti, sta vagliando le misure per contenere il caro energia che, secondo Tommaso Foti di Fratelli d’Italia, si tradurranno proprio in una proroga del bonus sociale, in scadenza alla fine di settembre. Certo, la situazione non è comunque delle più prevedibili, soprattutto in vista della nuova legge di bilancio che il governo dovrà presentare al Nadef nello stesso periodo.

Se il livello di indipendenza raggiunto dalla Russia dovrebbe garantire più stabilità dell’anno passato, non si può essere altrettanto ottimistici sul caro benzina, anche perché c’è un obbiettivo problema di fondi: ne mancano 20 miliardi per la prossima legge finanziaria, di cui 10 necessari solo al taglio del cuneo fiscale.

Bollette, cosa dobbiamo aspettarci in inverno

Le famiglie italiane lo sanno bene, i rincari sono ormai una costante opprimente su tutte le spese quotidiane, dai prodotti di cartoleria (con un aumento addirittura del 9,2% a causa dei costi di produzione), alle assicurazioni e ai mutui, e ovviamente ai carburanti.

Il costo della benzina e del gasolio è tornato a livelli allarmanti e si attesta su circa 1,9 euro per i rifornimenti in self di benzina e a 1,8 euro per lo stesso tipo di rifornimento di gasolio. In parallelo agli aumenti, un’altra questione preoccupante riguarda la scadenza del bonus sociale elettrico e gas.

Il bonus, riservato ai nuclei familiari con Isee fino a 15.000 euro (30.000 in presenza di quattro o più figli), scadrà alla fine del mese di settembre, in concomitanza con il varo della legge di bilancio. Le condizioni non sembrano quindi delle migliori per pensare a una proroga anche se, come riportato, il deputato Foti è piuttosto fiducioso su questo punto.

D’altro canto, anche se i costi dell’energia non stanno subendo nell’ultimo periodo variazioni importanti, infatti si parla del +0,4% per il trimestre luglio-settembre, non ci sono certezze a riguardo. Eventuali aumenti, però, dovrebbero comunque rimanere ben lontani dai salassi dell’anno scorso, grazie alla diversificazione energetica.

Secondo il ministro dell’Ambiente Fratin, attualmente la dipendenza dalla Russia per il gas è “quasi azzerata” e la proroga del bonus sociale rappresenta “uno sforzo economico imponente che porteremo avanti”. Oltreutto, stando alle previsioni del ministro, nel 2024 dovrebbero essere pronto, oltre al rigassificatore di Piombino anche quello di Ravenna, a fianco del nuovo Fondo nazionale per il reddito energetico per gli impianti fotovoltaici di autoconsumo.

In particolare il Fondo, nato solo recentemente, è destinato ad aiutare le famiglie con Isee inferiore a 15.000 (30.000 se si hanno quattro o più figli a carico) ad avere accesso all’energia rinnovabile.

Bollette e rincari, la transizione energetica più importante di «inseguire le urgenze»

A fianco delle soluzioni proposte per contenere i rincari, resta un sensibile problema per quanto riguarda i fondi e l’imminenza della legge di bilancio di certo non aiuta. Non a caso, qualche settimana fa, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha invitato i colleghi alla calma, in concomitanza con l’uscita della tassa sugli extraprofitti alle banche.

Per ovviare all’ostacolo, è stato inserito nel Pnrr il Piano RepowerEu, per intervenire sulla transizione energetica attingendo dai fondi europei. Secondo il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto, grazie al piano si potranno effettuare importanti investimenti nelle infrastrutture e negli ecobonus, tanto per le famiglie quanto per le imprese.

In questo modo si intende lavorare sul futuro ed evitare nuovi aumenti del costo delle bollette (e le relative onerose manovre di bilancio per i bonus). Una previsione certamente rosea, che però non potrà dare i suoi primi effetti prima di qualche anno. Il ministro, difatti, ha chiarito che il problema non è “inseguire le urgenze”.

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