Bonus 100 euro in arrivo per queste buste paga, la conferma di Meloni (ecco quando)

Simone Micocci

30 Aprile 2024 - 10:45

In arrivo il Bonus Befana, un contributo di 100 euro sulle buste paga di gennaio 2025. Ma solo per chi soddisfa determinati requisiti.

Bonus 100 euro in arrivo per queste buste paga, la conferma di Meloni (ecco quando)

Non ci sarà alcun “bonus tredicesima” come invece era stato anticipato, ma il governo non ha rinunciato alla possibilità di riconoscere un piccolo indennizzo alle famiglie. È stato infatti annunciato un nuovo bonus di 100 euro (da alcuni già ribattezzato come “Bonus Befana”), che verrà pagato a gennaio prossimo, riservato a un gruppo limitato di lavoratori.

A darne notizia è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’incontro avuto con i sindacati nella giornata di lunedì 29 aprile, in attesa di scoprire le carte sul cosiddetto “Decreto 1° maggio” che sarà oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri.

Nelle prime bozze circolate era presente un bonus di 80 euro da corrispondere contestualmente alla tredicesima (sulla quale ricordiamo che non spetta il trattamento integrativo, ex bonus Renzi, né tantomeno lo sgravio contributivo), poi salito persino a 100 euro. Tuttavia, la mancanza di risorse ha fatto fare un passo indietro al governo, tanto che il sottosegretario all’Economia, Maurizio Leo, ha dovuto esporsi pubblicamente per smentire le indiscrezioni che stavano circolando.

Ed effettivamente i conti fatti dalla Ragioneria di Stato impediscono al governo di riconoscere un bonus una tantum già per quest’anno: tuttavia, come promesso dalla premier ai sindacati, il pagamento è solo rimandato di un mese: a gennaio 2025, giusto il tempo di recuperare le risorse dalla prossima legge di Bilancio.

A chi spetta il bonus 100 euro in arrivo a gennaio 2025

La misura dovrebbe comunque essere contenuta nel Decreto 1° maggio, con la sola differenza che, invece di pagarlo a dicembre, il bonus 100 euro è in arrivo a gennaio.

Ad averne diritto in busta paga (dovrebbe essere anticipato dal datore di lavoro) sono solamente coloro che soddisfano tutti i seguenti requisiti:

  • sono lavoratori dipendenti;
  • hanno un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro lordi (non è chiaro se si terrà conto di quanto percepito nel 2024 oppure se quanto si presume guadagnare nel 2025, con il rischio però di doverlo restituire laddove la soglia dovesse essere superata).

E ancora, per ricevere il bonus bisogna ritrovarsi in una delle seguenti circostanze:

  • essere sposati con almeno un figlio a carico;
  • nucleo monogenitoriale con un unico figlio a carico.

Per il resto se ne dovrebbe sapere di più una volta approvato il Decreto 1 maggio, con il quale è stato anche annunciata la super deduzione (che doveva essere già nella scorsa legge di Bilancio) per l’assunzione di donne, giovani e fragili.

Quando Meloni disse: “Basta con i bonus

In periodo di campagna elettorale (a giugno si vota per le Europee) ogni bonus è ben accetto. D’altronde la tempistica riguardante l’annuncio di questo nuovo contributo per il sostegno al reddito delle famiglie non può che dirsi sospetta, tanto che arriva poche ore dopo l’annuncio della candidatura di “Giorgia” alle prossime elezioni Europee.

E pensare che a novembre 2022 la presidente del Consiglio prometteva che le risorse a disposizione sarebbero state utilizzate “per aiutare gli italiani a far fronte all’aumento del costo dell’energia, senza disperdere risorse in bonus inutili”, con chiaro riferimento ai contributi di 200 e 150 euro che erano stati riconosciuti dal governo Draghi.

A quanto pare però anche Giorgia Meloni ha ceduto al fascino dei bonus, rimandando qualsiasi discorso riguardante la conferma dello sgravio contributivo e la nuova riforma Irpef in programma per il 2025. Le risorse per fare entrambe le cose sono poche, tant’è che c’è chi ritiene che subito dopo le elezioni, e portato a casa il risultato elettorale, scatteranno i primi, dolorosi, tagli.

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