Bonus busta paga dicembre 2023, guida agli ultimi aumenti dell’anno

Simone Micocci

29 Novembre 2023 - 13:33

Quali bonus si applicano sullo stipendio di dicembre? Ecco una guida agli aumenti dell’ultima busta paga dell’anno.

Bonus busta paga dicembre 2023, guida agli ultimi aumenti dell’anno

Anche sulla busta paga di dicembre si applicano dei bonus, come ad esempio lo sgravio contributivo riconosciuto per tutto l’anno a coloro che non guadagnano più di 2.692 euro, per il quale però va fatta una differenza tra lo stipendio e la tredicesima.

Come pure si aggiungono le maggiorazioni in busta paga per chi lavorerà durante i giorni di festa, come previsto dalla normativa di riferimento.

E ancora, per i dipendenti pubblici è in arrivo l’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale, una sorta di anticipo per il rinnovo di contratto la cui misura verrà definita nel corso del 2024 (o al più tardi a inizio 2025).

Infine, dicembre è solitamente il mese in cui i datori di lavoro sono soliti riconoscere dei premi di produttività per i risultati raggiunti nel corso dell’anno, per quanto comunque non si tratta di un obbligo. Una possibilità che quest’anno, così come nel 2022, è resa più conveniente dal fatto che sui premi di produttività - o in alternativa sui fringe benefit - si applica una tassazione agevolata.

Andiamo con ordine quindi e facciamo chiarezza su quali sono i bonus che possiamo aspettarci sulla busta paga di dicembre, a partire dallo sgravio che aumenta stipendio e tredicesima.

Sgravio contributivo in busta paga a dicembre

A partire da luglio 2023, sulle buste paga si applica uno sgravio che riduce la quota di contributi a carico del lavoratore, portandola dal 9,19% (8,80% nel pubblico impiego) al:

  • 2,19% nel settore privato, 1,80% nel pubblico, per gli stipendi il cui importo lordo non supera i 1.923 euro mensili;
  • 3,19% nel settore privato, 2,80% nel pubblico, per gli stipendi il cui importo lordo, pur essendo superiore a 1.923 euro, non supera i 2.692 euro.

Questo sgravio, che è stato confermato anche per tutto il 2024, garantisce un aumento netto dello stipendio che nel migliore dei casi, per chi ha un reddito annuo pari o comunque vicino ai 35 mila euro, può arrivare a 100 euro mensili.

Lo stesso “bonus” si applica anche sulla tredicesima di fine anno (qui le date di pagamento), ma in misura ridotta. Per quanto riguarda la gratifica natalizia, infatti, la quota contributiva è tagliata al:

  • 6,19% nel settore privato, 5,80% nel pubblico, se la tredicesima non supera i 1.923 euro lordi;
  • 7,19%, 6,80% nel pubblico, se la tredicesima non supera i 2.692 euro lordi.

Di fatto, sulla tredicesima si aggiunge un bonus il cui importo netto può arrivare al massimo a 40 euro circa (per chi ha un reddito pari o vicino a 25 mila euro l’anno).

Ecco perché quest’anno tra lo stipendio e la tredicesima netta rischia di esserci un distacco ancora maggiore, anche perché bisogna considerare che sulla gratifica natalizia già si applicava una tassazione più sfavorevole in quanto non sono previste le detrazioni sul reddito da lavoro dipendente.

Aumento busta paga per i giorni festivi lavorati

Lo scorso anno per il fatto che il giorno di Natale e quello di Capodanno cadevano di domenica, sulle buste paga (tanto a dicembre quanto a gennaio appunto) è stato applicato un bonus che consisteva nel riconoscimento di una giornata retribuita in più rispetto a quelle effettivamente lavorate.

A prevederlo è la normativa che regola il trattamento nelle cosiddette festività non godute che cadono di domenica.

Per le feste di quest’anno non sarà così visto che tanto l’8 dicembre quanto il 25 e 26 dicembre (Natale e Santo Stefano) cadono in un giorno infrasettimanale. Per i lavoratori c’è quindi la possibilità di godere di un giorno di riposo regolarmente retribuito.

Nel caso di coloro che invece, in accordo con il datore di lavoro, prestano regolarmente l’attività lavorativa nei giorni di festa, si pensi ad esempio a chi lavora nel settore del turismo, spetta oltre alla normale retribuzione anche una maggiorazione nella misura definita dal contratto collettivo del lavoro.

Aumento indennità di vacanza contrattuale dipendenti pubblici

Ma il bonus più ricco in arrivo a dicembre è quello che verrà riconosciuto a tutti i dipendenti pubblici impiegati con contratto a tempo indeterminato.

Come stabilito dall’articolo 3 del decreto n. 145 del 18 ottobre scorso, l’indennità di vacanza contrattuale riconosciuta nel 2023, pari allo 0,5% dello stipendio tabellare, viene incrementata di 6,7 volte arrivando così al 3,35%.

A dicembre verrà così riconosciuto un assegno una tantum che riconosce il 2,85% mancante su tutte le tredici retribuzioni percepite quest’anno. Il pagamento potrebbe avvenire contestualmente al cedolino ordinario, in pagamento il 15 dicembre nella generalità dei casi, oppure con cedolino straordinario (Noipa non ha ancora sciolto le riserve) successivo.

La misura dell’aumento dipende ovviamente dall’importo dello stipendio: per calcolarlo, infatti, basta prendere il valore tabellare lordo, moltiplicarlo per il 2,85% e considerarlo per 13 mensilità. Ad esempio, con uno stipendio di 2.000 euro lordi spetta a dicembre un arretrato con 741 euro lordi.

Premi di produttività e fringe benefit

Ci sono datori di lavoro che nell’ultimo mese dell’anno tracciano un bilancio sui risultati raggiunti collettivamente o individualmente negli ultimi 12 mesi. Laddove lo ritenga necessario potrà premiare i dipendenti che si sono contraddistinti per il merito, erogando loro un premio di produzione che entro i 3.000 euro lordi è tassato al 5% anziché al 10%.

Agevolazioni sono previste anche per il riconoscimento dei cosiddetti fringe benefit, come ad esempio il rimborso delle bollette di luce e gas, che nel 2023 sono detassati fino a 3.000 euro ma solo per i lavoratori con figli a carico.

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