Bus, autostrade e benzina, maxi-rincari in arrivo: nel 2023 stangata da 2.500 euro a famiglia

Stefano Rizzuti

03/01/2023

Nuovi rincari in arrivo nel 2023 tra biglietti di bus e metropolitane, benzina, autostrade, affitti e mutui: la stangata sarà da quasi 2.500 a famiglia.

Bus, autostrade e benzina, maxi-rincari in arrivo: nel 2023 stangata da 2.500 euro a famiglia

Nuovi rincari in arrivo nel 2023, con un il rischio di una stangata per le famiglie italiane. Secondo le associazioni dei consumatori gli aumenti di tante voci di spesa quotidiana porteranno a oltre 2.400 euro di spesa in più rispetto allo scorso anno durante il 2023.

Gli ultimi aumenti certificati sono quelli per i pedaggi autostradali e la benzina, scattati entrambi a partire dal primo gennaio. Ma non solo, perché i prezzi saranno più alti per tutto il mondo della mobilità, comprendendo anche i rincari sulle assicurazioni auto e il costo più elevato dei biglietti del trasporto pubblico locale (bus e metropolitane).

Ma gli aumenti riguardano anche gli affitti, le rate dei mutui, le sigarette. A fronte di un aumento di stipendio e di pensione che non sembra sufficiente per fronteggiare questi rincari. Secondo il Codacons la stangata sarà da 2.435 euro a famiglia e nel computo non vengono considerati gli altri possibili aumenti per le bollette di luce e gas.

Gli aumenti nel 2023: sale la benzina

Il primo aumento è quello sui carburanti, che arriva con la mancata conferma del taglio delle accise. Secondo Assoutenti questo comporterà una spesa media più alta di 366 euro a famiglia. Rispetto al 30 dicembre il costo è aumentato, per benzina e diesel, di circa 20 centesimi al litro: alla mancata proroga del taglio delle accise (poco più di 18 centesimi) si somma un incremento sui prezzi al distributore di circa 2 centesimi.

Inoltre c’è un altro rischio sottolineato dalle associazioni dei consumatori: i prezzi più alti del carburante possano pesare anche sull’inflazione, considerando che i rincari potrebbero riguardare tutte le merci che vengono trasportate su gomma, costando di più gli spostamenti.

Autostrade, aumentano i pedaggi

Tra gli aumenti scattati dal primo gennaio 2023 c’è quello delle tariffe autostradali. Sull’intera rete di Autostrade per l’Italia da gennaio i prezzi dei pedaggi sono saliti del 2%, a cui si aggiungerà un ulteriore 1,34% da luglio. Per andare da Roma a Milano, per esempio, il costo cresce da 46,5 a 47,3 euro (a luglio saranno 48), da Bologna a Taranto si passa da 55,1 a 56,1 euro.

Costi più alti per le assicurazioni auto

Per gli automobilisti il 2023 non si annuncia come un anno facile: le tariffe Rc auto nel terzo trimestre del 2022 sono già salite del 2,5% e si attende un nuovo rincaro nel 2023. Secondo Assoutenti potrebbe raggiungere il 6%. Le stime di Osservatorio Facile.it dicono che circa 815mila automobilisti pagheranno di più se avranno causato un sinistro con colpa nell’anno precedente.

Rincari nel 2023, biglietti di bus e metro più cari

Per chi vuole lasciare l’automobile e spostarsi coi mezzi pubblici le cose non vanno meglio, con gli aumenti dei prezzi dei biglietti di bus e metropolitane. Assoutenti ricorda che a Napoli, da qualche mese, un biglietto singolo è salito da 1 euro a 1,20. A Milano dal 9 gennaio il biglietto passa da 2 euro a 2,20. Aumenti da 10 centesimi a Parma e Foggia, mentre a Roma da agosto 2023 si passerà da 1,50 a 2 euro.

Affitti e mutui più cari nel 2023

Tra i rincari del 2023 ci sono quelli relativi ai costi per la casa. In particolare si attende una crescita dei canoni d’affitto, già saliti a novembre - rispetto all’anno prima - dell’11,5%. Gli aumenti per tutto il 2022 sono stati costanti e si teme una nuova impennata nel 2023, soprattutto nelle grandi città. Inoltre salgono anche le rate dei mutui, già aumentate negli ultimi mesi del 2022: se la Bce dovesse nuovamente aumentare i tassi si rischia una stangata da 30 euro al mese.

Gli altri rincari del 2023

Ma la lista dei rincari previsti per il 2023 non finisce qui. Quasi certo che si continuino a registrare incrementi per molti prodotti alimentari dopo quelli del 2022, con il rischio aumenti soprattutto per i cereali. Infine, un altro rincaro previsto dalla manovra è quello per le sigarette, con un pacco da venti che costa circa 10-12 centesimi in più.

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