Busta paga, quando arrivano gli arretrati: bonus e stipendi più alti, ma solo tra qualche mese

Stefano Rizzuti

23/01/2023

Il taglio del cuneo fiscale e il bonus dell’1,5% per i dipendenti pubblici scattano già da gennaio 2023, ma in realtà l’aumento in busta paga arriverà più avanti sotto forma di arretrati: quando?

Busta paga, quando arrivano gli arretrati: bonus e stipendi più alti, ma solo tra qualche mese

La busta paga è destinata a salire per milioni d’italiani nel 2023. Già a partire dal mese di gennaio. Almeno sulla carta. In realtà, infatti, il rischio è che gli aumenti previsti dall’ultima legge di Bilancio, che sia il bonus per i dipendenti pubblici o il taglio del cuneo fiscale, slittino di qualche mese e arrivino più avanti nell’anno sotto forma di arretrati.

Gli aumenti di stipendio scatteranno sì da gennaio, quindi, ma potrebbero essere erogati in un secondo momento. Il che vuol dire che la prima busta paga del nuovo anno potrebbe addirittura essere più bassa di quella di dicembre 2022, anche se verrà poi compensata dai conguagli.

Al di là di aumenti di salario per casi singoli, come per colf e badanti, ci sono alcuni bonus e tagli che riguardano milioni e milioni di lavoratori. In particolare da gennaio viene confermato - e per qualcuno esteso - il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro e viene anche introdotto il bonus dell’1,5% per i dipendenti pubblici. Quando arriveranno, sotto forma di arretrati, questi aumenti?

Stipendi, quando arriva il taglio del cuneo fiscale

Sul fronte stipendi la prima novità riguarda il taglio del cuneo fiscale: per il 2023 viene confermato lo sgravio contributivo del 2% per i redditi fino a 35mila euro (ovvero 2.692 mensili lordi), esteso al 3% per i redditi fino a 25mila euro (1.923 mensili). Il taglio del cuneo fiscale parte già dal mese di gennaio, ma quando arriverà l’aumento in busta paga?

In teoria il pagamento con l’applicazione dello sgravio dovrebbe partire dopo la pubblicazione delle istruzioni dell’Inps, che al momento non è ancora avvenuta. E difficilmente arriverà entro la fine del mese. Questo cosa vuol dire? Che in realtà a gennaio la busta paga, probabilmente, diminuirà rispetto ai mesi precedenti.

Difatti, senza l’applicazione delle istruzioni Inps (non ancora arrivate) si perde lo sgravio del 2% applicato fino a dicembre. I contributi tornano a essere del 9,19% per i lavoratori privati e dell’8,80% per quelli pubblici. Il taglio - di 2 e 3 punti in base ai redditi - verrà applicato solo in un secondo momento tramite conguaglio, se non dovesse arrivare subito una circolare dell’istituto di previdenza.

È pur vero che qualche datore di lavoro, almeno nel privato, potrebbe decidere di non attendere la circolare e applicare da subito il taglio del cuneo fiscale, erogando stipendi più alti; ma è più probabile che la maggior parte delle aziende attenda la nuova circolare per poi erogare gli aumenti pagandoli come arretrati.

Ma quando arriveranno gli arretrati? Difficile dirlo con esattezza, dipendendo tutto dalle tempistiche dell’Inps per l’emanazione della circolare. Per farci un’idea possiamo prendere a riferimento quanto avvenuto l’anno scorso proprio con il taglio del cuneo fiscale. Gli aumenti dovevano scattare dal mese di luglio, ma sono arrivati solo successivamente.

Le istruzioni dell’Inps sono state pubblicate a fine settembre e, di conseguenza, lo scatto e gli arretrati sono arrivati con la busta paga di ottobre. Quindi con tre mesi di ritardo. Non è detto che anche nel 2023 i tempi siano gli stessi ed è possibile che in questo caso l’Inps acceleri (soprattutto considerando che le regole, almeno per lo sgravio del 2%, non dovrebbero cambiare), ma sembra probabile che si debba comunque attendere almeno uno o due mesi.

Quando arriva il bonus in busta paga dell’1,5% per i dipendenti pubblici

Discorso molto simile vale anche per il bonus dell’1,5% applicato ai dipendenti pubblici, nel 2023, per compensare i mancati rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024. Fonti di Noipa hanno confermato che le istruzioni dell’Inps non sono ancora arrivate e non arriveranno in tempo per la busta paga di gennaio.

Anche in questo caso, quindi, gli aumenti non arriveranno già con lo stipendio di gennaio, ma sotto forma di conguaglio nei mesi successivi. Per il bonus dell’1,5% non abbiamo riferimenti temporali recenti come per il taglio del cuneo fiscale, ma è plausibile che i tempi possano essere simili e che aumenti e arretrati verranno erogati a partire dai mesi di marzo-aprile. Sempre che l’Inps non riesca a velocizzare i tempi.

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