Buste paga, di quanto aumenta la tredicesima con il bonus flat tax

Simone Micocci

26/05/2023

Tredicesima tassata al 15%? Ecco di quanto cambierebbe l’importo in caso di passaggio a una flat tax come annunciato da Maurizio Leo (sottosegretario al ministero dell’Economia).

Buste paga, di quanto aumenta la tredicesima con il bonus flat tax

Per la tredicesima mensilità, ma per i soli lavoratori dipendenti, dovrebbe essere in arrivo un nuovo “bonus”: come manifestato dal sottosegretario all’Economia, Maurizio Leo, il governo sta valutando la fattibilità di un taglio delle tasse sulla retribuzione aggiuntiva di fine anno, così da aumentarne l’importo.

Nel dettaglio, si pensa di tassare la tredicesima diversamente rispetto a oggi, fissando una sorta di flat tax. Meno tasse, quindi, così che nelle tasche del lavoratore entrino più soldi.

Per il momento si tratta solamente di un’intenzione che dovrà essere confermata dai fatti: d’altronde in questi giorni i tecnici del governo stanno cercando una quadra per la riforma fiscale che oltre al “bonus” per la tredicesima prevederà anche una revisione delle aliquote Irpef, passando da 4 a 3 scaglioni di reddito, come pure la cancellazione di alcune tasse, come il superbollo.

L’accordo dovrebbe arrivare entro la fine dell’estate, così che le risorse necessarie possano essere confermate con la nota di aggiornamento al Def che dovrà essere presentata alle Camere entro il 27 settembre prossimo.

Non è chiaro però se un eventuale bonus tredicesima verrà già erogato quest’anno oppure se bisognerà aspettare il prossimo. Al momento la seconda ipotesi è la più quotata: d’altronde la riforma fiscale dovrebbe decorrere dal 2024 e salvo sorprese sarà così anche per la flat tax sulla gratifica di fine anno.

Per il momento però possiamo vedere quali sono gli effetti di un’eventuale flat tax sulla tredicesima, così da farci un’idea su come potrebbe cambiare l’importo e quanti soldi in più potrebbero entrare nelle tasche dei lavoratori.

Cos’è il bonus tredicesima annunciato dal governo

Neppure il tempo per essere delusi dal fatto che la tredicesima non è inclusa nel taglio del cuneo fiscale finanziato dall’ultimo decreto Lavoro che subito si parla di un nuovo bonus che potrebbe interessare direttamente la retribuzione di fine anno.

Nel dettaglio, l’idea espressa da Maurizio Leo è di applicare una flat tax per la sola tredicesima. Un’imposta comune per tutti al 15% che avrà il vantaggio di abbattere le imposte sulla gratifica di fine anno.

Oggi, infatti, sulla tredicesima scattano le stesse imposte previste per gli altri stipendi, con la differenza che sulla gratifica natalizia non si applicano le detrazioni (e per questo motivo è solitamente leggermente più bassa della retribuzione). Si va quindi dal 23% al 43% a seconda del reddito percepito: passare a un’aliquota per tutti del 15% avrebbe quindi un vantaggio considerevole, tanto più è alto l’importo della tredicesima. Non è chiaro però se la flat tax si applicherà a tutti i lavoratori oppure se, come già fatto con il taglio del cuneo fiscale, ci si concentrerà su quelli che hanno un reddito inferiore a 35 mila euro.

Più che di “bonus”, quindi, è corretto parlare di minore imposta sul reddito. Ma poco cambia: di fatto il lavoratore riceverà un aumento dell’importo della tredicesima rispetto a quanto percepito negli ultimi anni.

A quanto ammonta il “bonus” tredicesima

Il Messaggero ha svelato quelli che potrebbero essere gli importi del cosiddetto bonus flat tax per la tredicesima. Nel dettaglio, grazie ai dati forniti dalla Fondazione dei Consulenti del Lavoro, sappiamo che passando a un’imposta unica del 15% ci sarebbe un incremento netto di:

  • 80 euro con un reddito di 15 mila euro;
  • 160 euro con un reddito di 20 mila euro;
  • 200 euro con un reddito di 25 mila euro;
  • 480 euro con un reddito da 30 mila euro;
  • 560 euro con un reddito da 35 mila euro.

Come detto sopra, il vantaggio della flat tax sulla tredicesima dovrebbe limitarsi ai redditi fino a 35 mila. Anche perché altrimenti il costo per lo Stato aumenterebbe notevolmente: basti pensare, ad esempio, che su un reddito di 80 mila euro il risparmio per il dipendente sarebbe di 1.792 euro netti.

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