C’è tensione nei mercati oggi: i motivi (e i timori) sono almeno 4

Violetta Silvestri

20/04/2023

I mercati oggi sono tesi e l’Asia va in rosso: i motivi sono almeno 4 e rispecchiano un contesto di economia globale assai incerto, in attesa soprattutto delle banche centrali.

C’è tensione nei mercati oggi: i motivi (e i timori) sono almeno 4

Mercati oggi sotto pressione: i motivi sono almeno 4.

L’Asia crolla (con Nikkei e Hong Kong in ripresa) e l’incertezza pervade nuovamente le Borse, in un clima reso molto incerto dai dati sull’inflazione, gli utili societari Usa, le aspettative sul rialzo dei tassi e i venti di guerra a livello internazionale.

È probabile che lo stato d’animo così controverso degli investitori continui, mentre si avvicinano i giorni cruciali delle riunioni delle banche centrali Fed e Bce.

Ci sono almeno 4 motivi per cui i trader restano in attesa di nuovi eventi e appaiono titubanti su una concreta ripresa delle azioni.

1. Banche centrali in un limbo su tassi

Un sondaggio di economisti Reuters ha mostrato che la Fed dovrebbe aumentare i tassi finali di 25 punti base a maggio e poi mantenerli stabili per il resto dell’anno. Anche i mercati si aspettano questo aumento, ma anticipano alcuni tagli verso la fine del 2023.

La Banca d’Inghilterra, d’altra parte, dovrà probabilmente mantenere il suo percorso da falco poiché i dati della settimana hanno mostrato che l’inflazione britannica è rimasta alta. Secondo i dati diffusi mercoledì, la Gran Bretagna è stato l’unico paese dell’Europa occidentale con un’inflazione a due cifre a marzo, dopo un calo più modesto del previsto.

Gli investitori stanno ora scontando pienamente un aumento del tasso di interesse di un quarto di punto al 4,25% l’11 maggio alla prossima riunione della BoE e si aspettano che i tassi raggiungano il picco del 5% entro settembre, secondo i mercati dei futures.

La Bce è pressata da un’inflazione generale in rallentamento e l’indice core ancora elevato.

Le diverse strategie sulle sponde opposte dell’Atlantico hanno recentemente spinto la sterlina e l’euro ai massimi di più mesi e l’attenzione degli investitori sarà centrata su dove andranno le valute europee.

2. Usa: recessione o no?

L’economia statunitense è in stallo nelle ultime settimane, con il rallentamento delle assunzioni, dell’inflazione e la riduzione dell’accesso al credito, ha affermato la Federal Reserve nel suo sondaggio Beige Book.

Le preoccupazioni che l’economia stia scivolando in recessione potrebbero quindi diventare più consistenti, e probabilmente questo aumenterà le possibilità che i politici della Fed interrompano la loro serie di aumenti dei tassi di interesse dopo un previsto rialzo di un quarto di punto alla prossima riunione di maggio.

Nel frattempo, il presidente della Fed di New York John Williams ha affermato che il recente stress potrebbe rendere più difficile per le famiglie e le imprese l’accesso al credito.

3. Quali segnali da Tesla

Le azioni di Tesla sono scese dopo che il produttore di veicoli elettrici ha registrato il suo margine lordo trimestrale più basso in due anni, mancando le stime.

Elon Musk ha raddoppiato la guerra dei prezzi iniziata alla fine dello scorso anno, affermando che Tesla avrebbe dato la priorità alla crescita delle vendite rispetto al profitto in un’economia debole.

Musk ha sostenuto di avere buone ragioni per sostenere questa strategia, riuscendo a mantenere un vantaggio sui rivali. I cali di prezzo sono stati molto forti. Il prezzo base della Model 3 è ora sceso sotto i $40.000 negli Stati Uniti per la prima volta da anni, un taglio di circa $7.000 dall’inizio dell’anno.

4. Guerra e diplomazia: è caos Europa

La spinta del presidente francese Emmanuel Macron ad ottenere l’aiuto della Cina per delineare i parametri di possibili colloqui tra Russia e Ucraina ha suscitato critiche da parte di alcuni alleati che ritengono prematuro tale sforzo e temono che possa minare l’unità europea.

La strategia di Macron, che prevede un quadro per i colloqui tra Mosca e Kiev già quest’estate, potrebbe confondere le acque riguardo alla richiesta dell’Ucraina che la Russia rinunci a tutto il territorio ucraino, secondo i funzionari di alcune capitali europee. Alcuni hanno espresso scetticismo sul fatto che la Cina possa fungere da intermediario neutrale data la sua «amicizia senza limiti» con la Russia.

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