Calcolo tredicesima 2024, tra novità e conferme ecco quanto spetta

Simone Micocci

22 Luglio 2024 - 19:55

Sai quanto spetta di tredicesima quest’anno? Ecco una guida con tutte le istruzioni per il calcolo dell’importo lordo e netto, nonché con le novità del 2024 spiegate.

Calcolo tredicesima 2024, tra novità e conferme ecco quanto spetta

Rispetto allo scorso anno ci sono diverse novità da segnalare sul calcolo della tredicesima mensilità, in particolare per quanto riguarda le regole che ne trasformano l’importo lordo in netto.

Nel dettaglio, mentre nel 2023 il dipendente ha versato sulla tredicesima una quota di contributi ridotta per merito dello sgravio contributivo - pari al 3% per quegli importi che non superano i 1.923 euro, 2% per quelli che invece sono al di sotto dei 2.692 euro - nel 2024 si torna alle aliquote ordinarie del 9,19% nel settore privato e dell’8,80% nel pubblico impiego.

Allo stesso tempo viene riconosciuto un bonus sulla tredicesima che tuttavia verrà pagato in un momento successivo a quando è previsto l’accredito della gratifica natalizia.

Per il resto le regole per il calcolo della tredicesima, in particolare su quando matura, sono le stesse. Ed è importante conoscerle, già da adesso, così da farsi un’idea su quanto spetta a fine anno.

D’altronde, calcolare l’importo della tredicesima non è particolarmente complicato, almeno per quanto riguarda il lordo. Maggiori difficoltà possono sorgere nel trasformarle in netto, ma anche qui basta acquisire qualche semplice concetto per poter individuare una cifra indicativa.

A tal proposito, in questa guida trovate tutte le informazioni utili a comprendere i vari passaggi del calcolo. Ovviamente partiremo dal primo step, quello appunto della quantificazione dell’importo lordo, per poi arrivare al netto.

Come si calcola l’importo lordo della tredicesima mensilità

La tredicesima mensilità è un diritto garantito da tutti i Ccnl attualmente in vigore in Italia, a differenza della quattordicesima che è concessa solo in alcuni particolari settori (il commercio su tutti).

Come funziona la tredicesima? Entro il mese di dicembre i datori di lavoro erogano la tredicesima mensilità ai propri lavoratori dipendenti. Corrisponde a 1/12 della retribuzione lorda annuale e deve essere calcolata sugli effettivi mesi di lavoro effettuati.

Per fare un esempio pratico, se una persona ha lavorato dall’1 marzo 2024 fino al 31 dicembre 2024 per 1.000 euro lordi mensili, il calcolo da effettuare sarà:

(Retribuzione lorda mensile * Numero di mesi lavorati) / Totale mensilità

ovvero:

[1.000 euro (retribuzione lorda mensile) X 10 (numero di mesi lavorati)] / 12 (totale mensilità) = 833,33 euro

È ovvio quindi che per coloro che hanno lavorato per tutto l’anno la tredicesima lorda corrisponde esattamente all’importo dello stipendio. A tal proposito è bene sottolineare che affinché un mese possa essere considerato come interamente lavorato devono risultare almeno 15 giorni di lavoro (o comunque giornate in cui nonostante la sospensione dell’attività lavorativa la tredicesima matura comunque).

Quando matura il calcolo della Tredicesima

La tredicesima matura durante tutto l’anno.

L’importo quindi viene calcolato e fa parte della base imponibile del calcolo anche quando il lavoratore dipendente non stia effettivamente svolgendo la sua attività lavorativa per una o tutte tra le seguenti cause:

  • ferie;
  • malattia;
  • infortunio;
  • maternità (nei limiti temporali di conservazione del posto. Matura la parte solo a carico del datore di lavoro, non viene conteggiata la parte a carico degli enti preposti);
  • congedo Matrimoniale;
  • cassa Integrazione;
  • riposo giornaliero per allattamento.

L’importo, invece, non viene maturato quando il dipendente:

  • svolge lavoro straordinario (diurno e notturno);
  • percepisce indennità per ferie non godute;
  • usufruisce dell’aspettativa;
  • nei casi di assenza ingiustificata.

Elementi utili per il calcolo

Come fare quindi per effettuare il calcolo della tredicesima? Si prende la retribuzione percepita ogni mese, tenendo conto dei seguenti elementi:

  • retribuzione lorda mensile;
  • retribuzione lorda annuale;
  • indennità di contingenza;
  • scatti di anzianità;
  • EDR (Elemento Distinto della Retribuzione);
  • trattamento di vacanza Contrattuale;
  • terzi elementi;
  • indennità mansione svolta.

Dopodiché si considerano i mesi lavorati nel corso dell’anno (per quel datore di lavoro), e nel caso in cui non corrispondano a 12 se ne ricalcola l’importo utilizzando la suddetta formula.

Calcolo importo netto della tredicesima

A questo punto, fatta chiarezza su quanto spetta di tredicesima per ogni singola categoria, possiamo trasformare l’importo lordo al netto.

Come prima cosa bisogna prendere l’imponibile e sottrarre i contributi dovuti, con l’aliquota che quest’anno torna a essere quella ordinaria. Nonostante la legge di Bilancio 2024 abbia confermato lo sgravio contributivo anche per quest’anno, infatti, ne ha escluso la tredicesima sulla quale si applicano le aliquote contributive ordinarie del 9,19% (settore privato) e dell’8,80% (pubblico impiego).

Ad esempio, su una tredicesima di 1.000 euro si versano 91,90 euro di contributi, 88 euro nel pubblico, mentre con una di 2.000 euro si sale a 183,80 e 176 euro. C’è quindi una notevole differenza rispetto alla busta paga di dicembre, dove invece lo sgravio si applica: su un importo di 1.000 euro, ad esempio, i contributi da versare sono appena 21,90 euro, oppure 18 euro per i dipendenti pubblici. Con 2.000 euro, invece, rispettivamente 63,80 euro e 56 euro.

C’è poi una seconda ragione per cui anche nel 2024 la tredicesima risulterà più bassa rispetto allo stipendio: sulla retribuzione di fine anno si applica una tassazione più svantaggiosa. Nel dettaglio, sull’imponibile al netto dei contributi, infatti, si applica l’Irpef come per lo stipendio ma senza alcuna detrazione. Ragion per cui, ad esempio, sulla tredicesima non si applica il bonus 100 euro.

Esempio di calcolo della tredicesima netta

Prendiamo come esempio una pensione il cui importo lordo è di 1.000 euro e:

  • sottraiamo i contributi, pari a 91,90 euro;
  • sull’imponibile al netto dei contributi, pari a 908,10 euro, calcoliamo l’Irpef, la cui aliquota è del 23%. Ciò significa che d’imposta si versano 208,86 euro.

Ciò significa che l’importo netto è pari a 699,24 euro. Lo scorso anno, quando invece lo sgravio spettava ma in misura ridotta, con lo stesso importo lordo spettava un netto di 722,34 euro.

Il bonus tredicesima

In apertura abbiamo anticipato di un bonus tredicesima. Ma di cosa si tratta? È stato il governo Meloni a prevederlo eccezionalmente per il 2024 proprio per compensare la perdita dovuta all’addio dello sgravio contributivo sulla gratifica natalizia.

Ad averne diritto sono le famiglie monoreddito dove il reddito da lavoro dipendente non supera i 28.000 euro. Inoltre, il coniuge e almeno un figlio devono essere a carico. C’è un ulteriore requisito determinante: l’imposta lorda deve essere di importo superiore rispetto alle detrazioni spettanti.

L’importo sarà di 100 euro, erogato a gennaio 2025. Non è ancora chiaro, però, quale sarà l’imposta applicata.

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