Cessione del credito Superbonus, famiglie in crisi e senza casa

Nadia Pascale

5 Settembre 2023 - 12:28

Molte le famiglie vittime delle truffe da Superbonus, per molti il rischio che l’Agenzia delle entrate chieda conto dei crediti fiscali oggetto di cessione del credito e utilizzati dalle imprese.

Cessione del credito Superbonus, famiglie in crisi e senza casa

Da molti mesi si sente parlare di truffe Superbonus e di quanto queste vadano a incidere sui conti pubblici.

Si sottolinea spesso il problema delle false asseverazioni per lavori non eseguiti e di false fatture per accedere alla cessione del credito.
Ci sono però aspetti che non vengono quasi mai sottolineati e riguardano le famiglie truffate, cioè famiglie che avrebbero dovuto veder realizzare lavori che in effetti non sono mai stati eseguiti e che rischiano provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate.

Molte famiglie denunciano che nelle prossime settimane le loro case saranno vendute all’asta. Ecco cosa succede alle vittime truffe Superbonus.

Cessione del credito, chi rischia la vendita della casa all’asta?

Il quotidiano La Provincia, sezione Cremona, ha segnalato un caso che riguarda ben 60 famiglie che rischiano di restare senza casa a causa delle cessioni del credito Superbonus.
Perché molte famiglie sono in crisi e rischiano di vedere la casa venduta all’asta a causa delle cessioni del credito Superbonus?

Le famiglie avevano affidato i lavori per l’efficientamento energetico con Superbonus a una società veneta (Consorzio Casa Zero). I lavori sembravano essere sul punto di partenza, al punto che in molte abitazioni erano stati già montati i ponteggi, ma nella realtà non sono mai partiti e in alcuni casi pur essendo partiti sono stati bloccati.

Oltre il danno, la beffa: non si è semplicemente trattato dalla mancata esecuzione dei lavori, ma anche di una vera e propria truffa, visto che dai cassetti fiscali dei contribuenti interessati sono spariti i crediti fiscali.

Si verifica quindi il caso di false fatture a fronte delle quali l’Agenzia ha evidentemente riconosciuto i crediti fiscali, sebbene i lavori non siano stati eseguiti o siano stati eseguiti con costi inferiori a quelli dichiarati. Il tutto però senza la complicità dei proprietari che in teoria sono estranei alla truffa. L’Agenzia intende però recuperare i fondi.

La società veneta è finita sotto inchiesta e sono stati sequestrati alla società alcuni beni, tra questi anche alcune abitazioni per le quali sono stati usufruiti i crediti fiscali senza però alcuna esecuzione dei lavori.

Le famiglie sostengono che le loro abitazioni andranno all’asta nell’arco di pochi giorni e questo nonostante loro siano vittime della truffa e non artefici.

Per cercare di tutelarsi i proprietari hanno denunciato il general contractor, ma non sanno se questa azione sarà sufficiente a evitare la vendita all’asta degli immobili. Naturalmente questa eventualità genera ulteriori speculazioni da parte di chi proverà ad acquistare immobili ad un valore inferiore rispetto a quello reale.

Iniziate le procedure esecutive per il recupero dei crediti con vendita all’asta

Della truffa (ancora al vaglio della magistratura) perpetrata dalla società veneta La Provincia non è l’unico quotidiano ad occuparsene, ad esempio anche Il Gazzettino ha dato ampio spazio agli «esodati del Superbonus», così si definiscono le vittime.

Verso la società sono già iniziate le vendite all’asta di beni, si tratta di strumentazioni, bancali, computer, ma questo materiale non permetterà comunque di recuperare tutto il necessario per soddisfare i creditori.

I committenti vorrebbero avere uno scudo perché temono che nell’arco di 8 anni l’Agenzia delle Entrate possa bussare alla loro porta per chiedere riscontro dei crediti maturati e in effetti non utilizzati per i lavori di efficientamento energetico.

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