Mercati concentrati sulla Cina oggi: i dati commerciali del dragone deludono e gli indici restano incerti sulla ripresa economica della potenza asiatica. Cosa succede nelle Borse?
Mercati asiatici misti oggi, indeboliti nel sentiment da dati poco incoraggianti sulla piena ripresa della Cina.
Nello specifico, gli indici azionari cinesi hanno perso parte dei guadagni dopo i dati scarsi sul commercio di maggio. L’indice azionario di riferimento (.SSEC) è rimasto pressoché invariato, mentre l’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,9%. La seduta è finita in rosso per il Nikkei, mentre anche lo Shenzhen cinese è in perdita e lo Shanghai in cauto rialzo in chiusura.
Il dragone è il protagonista assoluto degli scambi. I tanto attesi dati commerciali cinesi di maggio hanno fatto ben poco per smuovere i mercati, sempre più abituati all’indebolimento della seconda economia mondiale, anche se alimenteranno ulteriori speculazioni sulla necessità di misure di stimolo politico da parte di Pechino.
Sullo sfondo, la notizia di un possibile viaggio del segretario di Stato Usa Antony Blinken in Cina nelle prossime settimane potrebbe risollevare un umore davvero incerto tra gli investitori, assediati dalla grave escalation nella guerra in Ucraina e da una rivalità tra Pechino e Washington pericolosa.
Cina: nuovi segnali di debolezza economica. E i mercati oscillano
Le esportazioni cinesi sono diminuite per la prima volta in tre mesi a maggio, aumentando i rischi di debolezza nella seconda economia mondiale mentre la domanda globale arranca.
Le spedizioni all’estero sono diminuite del 7,5% rispetto a un anno fa a $284 miliardi, facendo peggio della previsione mediana per un calo dell’1,8%. Le importazioni sono scese del 4,5% a $218 miliardi, meglio di un previsto calo dell’8%, lasciando un surplus commerciale di $66 miliardi.
I dati recenti mostrano che la ripresa della Cina fatica a decollare, con l’attività manifatturiera in contrazione a maggio e la crescita delle vendite di case in rallentamento dopo una ripresa all’inizio dell’anno.
“La domanda interna è contenuta, ma la domanda esterna è stata ancora più debole... quindi ciò supporta la necessità di misure di stimolo monetario più risolute da parte della PBOC (People’s Bank of China) per sostenere la domanda interna”, ha affermato Carlos Casanova, economista senior per l’Asia all’UBP.
Stando alle indiscrezioni, la Cina avrebbe quindi chiesto alle maggiori banche di tagliare i tassi sui depositi per rilanciare l’economia. La speculazione cresce anche sul sostegno politico per il settore immobiliare in difficoltà.
In generale, restano comunque incertezze sul rilancio del dragone. Il commercio ha fornito all’economia cinese un’ancora di salvezza durante la pandemia, ma negli ultimi mesi si è trascinato a causa della debole domanda globale. Il settore manifatturiero ha sottoperformato i servizi da quando i controlli Covid sono stati annullati lo scorso anno.
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