Come andare in pensione a 64 anni chiedendo il calcolo contributivo

Simone Micocci

30/09/2022

Pensione con 64 anni di contributi anche per chi non rientra nel contributivo: ecco come fare.

Come andare in pensione a 64 anni chiedendo il calcolo contributivo

Con l’introduzione del regime contributivo per il calcolo della pensione sono state previste anche due misure alternative di pensione di vecchiaia e anticipata: due opzioni contributive che a seconda dei casi possono essere un valido aiuto per poter andare in pensione.

Ad esempio, vi è l’opzione contributiva della pensione di vecchiaia che consente di andare in pensione con soli 5 anni di contributi, pur dovendo aspettare il compimento dei 71 anni di età. E ancora, abbiamo un’opzione contributiva della pensione anticipata, utile per ridurre di tre anni il requisito anagrafico richiesto dalla pensione di vecchiaia: con questa, infatti, si può andare in pensione a 64 anni di età e 20 anni di contributi, rispetto ai 67 anni di età (e sempre 20 di contributi) della pensione di vecchiaia.

Tuttavia, alle suddette opzioni possono ricorrere solamente coloro che rientrano interamente nel contributivo, ossia chi ha iniziato a versare contributi successivamente al 1° gennaio 1996. Basta un solo contributo settimanale versato prima di questa data per esservene esclusi.

C’è però la possibilità, riservata ad alcuni lavoratori, di poter ricorrere alle opzioni contributive anche in presenza di contributi versati prima del 1° gennaio 1996.

Un’importante soluzione, ad esempio, per coloro che non riescono a raggiungere i 20 anni di contributi richiesti dalla pensione di vecchiaia, i quali con il ricalcolo contributivo possono accedere all’opzione contributiva della stessa andando così in pensione a 71 anni, ma anche per chi soddisfa tutti i requisiti per andarci a 64 anni con l’opzione contributiva della pensione anticipata, così da anticipare di tre anni il collocamento in quiescenza.

A tal proposito, ecco una guida utile per coloro che hanno compiuto 64 anni, o stanno per farlo, e hanno maturato 20 anni di contributi: ecco come fare per ricorrere alla suddetta opzione contributiva anche in presenza di contributi accreditati entro il 31 dicembre 1995.

Solamente i contributivi puri possono accedere alla pensione anticipata a 64 anni

Come detto sopra, per i contributivi puri - ossia per chi ha una posizione contributiva aperta dopo l’1 gennaio 1996 - vi è la possibilità di andare in pensione al raggiungimento dei seguenti requisiti:

  • età anagrafica 64 anni;
  • 20 anni di contributi
  • assegno d’importo pari o superiore a 2,8 volte il valore dell’assegno sociale, ossia 17.038,84 euro annui (visto che la suddetta prestazione assistenziale ha un valore annuo di 6.085,30 euro nel 2022).

Per chi soddisfa questi requisiti, dunque, vi è tutto l’interesse di anticipare l’accesso alla pensione, in quanto ci si può andare con tre anni di anticipo rispetto a quanto richiesto dalla pensione di vecchiaia.

Ma cosa succede se una persona che ha maturato tutti i suddetti requisiti non rientra nel contributivo puro, avendo un’anzianità assicurativa antecedente al 31 dicembre 1995? Di fatto a questa è preclusa la possibilità di accedere alla suddetta opzione, salvo un caso.

Pensione anticipata a 64 anni anche per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996

Chi rientra nel regime misto, avendo iniziato a lavorare prima del 1° gennaio 1996, può chiedere il passaggio al contributivo così da poter accedere alla suddetta opzione.

Tale richiesta, però, non possono farla tutti, ma solo coloro che rientrano nella casistica descritta dall’articolo 3 del decreto ministeriale n. 282 del 1996. Nel dettaglio, si tratta di uno strumento che consente di riunire gratuitamente tutti i contributi accreditati nel corso della propria carriera sotto la sola Gestione separata Inps. Una misura che nel contempo prevede l’intero passaggio al sistema contributivo, permettendo così di poter andare in pensione avvalendosi delle relative opzioni, sia per quanto riguarda la pensione di vecchiaia che per quella anticipata.

Per ricorrere a tale opzione bisogna soddisfare i seguenti requisiti:

  • avere meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
  • avere almeno 5 anni di contributi accreditati dopo il 1° gennaio 1996;
  • avere almeno 15 anni di contributi complessivi;
  • avere almeno 1 mese di contributi accreditato presso la Gestione Separata.

I contributi che si possono riunire nella Gestione Separata sono solamente quelli accreditati negli altri fondi Inps, mentre non vi rientrano quelli versati nelle casse professionali. È però valida tutta la contribuzione, compresa quella da riscatto, volontaria o figurativa.

Ricapitolando, chi ha 20 anni di contributi e ha compiuto 64 anni può andare in pensione a patto di avere meno di 18 anni di contributi accreditati nel retributivo e almeno 5 anni accreditati nel contributivo. Almeno 1 mese di contributi, però, deve risultare nella Gestione separata. Tutto questo, però, senza dimenticare il requisito economico, con l’assegno così calcolato che deve essere almeno pari a 1.311,18 euro.

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