Concordato preventivo anche nel 2025. Ecco per chi

Nadia Pascale

28 Ottobre 2024 - 14:50

Anche nel 2025 si può aderire al concordato preventivo biennale, ma chi può farlo? Quali sono i termini e quali vantaggi si possono ottenere aderendo nel prossimo anno di imposta? Ecco i chiarimenti.

Concordato preventivo anche nel 2025. Ecco per chi

Anche nel 2025 si può aderire al concordato preventivo biennale. Ma quali contribuenti possono farlo? Ci sono vantaggi nel posticipare l’adesione?

L’Agenzia delle Entrate continua a fornire chiarimenti ai contribuenti in merito al concordato preventivo biennale: tra le sorprese la possibilità di aderire anche nel 2025.

Nonostante lo sciopero dei commercialisti, è messa da parte l’ipotesi di una proroga dei termini per l’adesione. Chi vuole sfruttare i vantaggi dell’accordo con il Fisco deve aderire antro il 31 ottobre 2024.

Accettando la proposta entro tale data i contribuenti possono accedere ai benefici ora previsti in via eccezionale, ad esempio al ravvedimento speciale, anche denominato condono 2025. Si può ottenere una flat tax sostitutiva molto vantaggiosa per i maggiori redditi determinati dall’Agenzia delle Entrate per l’anno di imposta 2024.

Vediamo chi può aderire al concordato preventivo biennale nel 2025 e quali contribuenti sono esclusi.

Chi può aderire al concordato preventivo nel 2025?

Il termine fissato al 31 ottobre 2024 non preclude un’adesione successiva al concordato preventivo biennale.
Il CPB non deve essere messo in soffitta, infatti, precisa l’Agenzia che anche nel 2025, in presenza dei requisiti, si può accedere.

Cerchiamo però di chiarire qualche differenza.

Il concordato preventivo biennale è un accordo con il Fisco disciplinato dal decreto legislativo n° 13 del 2024.
Si tratta di un sistema di tassazione non applicato in via eccezionale ma strutturale. Insomma, ormai è parte del nostro ordinamento. Prevede che contribuenti e Fisco trovino un accordo sulla base imponibile e che a questa per due anni sia applicata la tassazione relativa a imposte sui redditi, addizionali, Irap. A questo punto, indipendentemente dall’andamento dell’attività, si versano le imposte concordate. Chi riesce a guadagnare di più ottiene un vantaggio fiscale, chi guadagna meno, tranne i casi eccezionali, ha una perdita fiscale.

Entra in vigore nel 2024 per gli anni di imposta 2024 e 2025, ma l’effetto non si esaurisce in questi due anni. A questo punto è importante ricordare che per i forfettari in via sperimentale si applica solo nel 2024.

Agenzia delle Entrate: anche nel 2025 si aderisce al concordato

L’Agenzia delle Entrate in queste settimane sta sostenendo una campagna informativa mirata sul concordato preventivo biennale. Nelle risposte ai contribuenti precisa:

Faq n° 9 del 25 ottobre: I soggetti ISA che volontariamente non aderiscono al CPB relativo ai periodi di imposta 2024 e 2025 potranno aderire, in presenza dei requisiti al CPB, per il successivo biennio relativo ai periodi di imposta 2025 e 2026 o potranno farlo soltanto per il biennio 2026 e 2027?

L’Agenzia delle Entrate ha risposto sinteticamente sottolineando:

“Si ritiene che i contribuenti che non aderiscono al CPB relativo ai periodi d’imposta 2024 e 2025 potranno aderire al CPB relativo ai periodi d’imposta 2025 e 2026, in presenza dei requisiti di accesso.”

La risposta, si può notare, è molto sintetica.

La prima cosa che si può sottolineare è che possono aderire nel 2025 i soggetti ISA, esclusi quindi i forfettari che non sono soggetti Isa e come sappiamo applicano il CPB in via sperimentale.

Si deve però ritenere che chi non aderisce per il biennio 2024 e 2025, quindi entro il 31 ottobre 2024, possa farlo, in presenza dei requisiti, l’anno prossimo. Non può beneficiare delle agevolazioni previste, in via eccezionale, per questo primo biennio, cioè il ravvedimento speciale (con esclusione dei controlli per gli anni di imposta in cui hanno aderito) e la flat tax sostitutiva. Deve aderire entro il termine ordinario previsto e cioè il 31 luglio di ogni anno.

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