Dichiarazione di successione: chi deve farla, quando serve e come inviarla

Patrizia Del Pidio

6 Febbraio 2025 - 09:49

Cos’è la dichiarazione di successione, chi deve farla, in che occasione e come si procede all’invio? In arrivo, a inizio febbraio, i nuovi modelli.

La dichiarazione di successione è un atto con il quale si comunica all’Agenzia delle Entrate che gli eredi subentrano nel patrimonio del defunto. L’atto, prettamente di natura fiscale, è obbligatorio poiché attraverso lo stesso l’amministrazione tributaria determina le imposte dovute.

La dichiarazione va presentata obbligatoriamente entro 12 mesi dall’apertura della successione (che solitamente coincide con la data del decesso) da tutti i chiamati all’eredità che non hanno comunicato la rinuncia alla stessa.

Da qualche anno la dichiarazione di successione va presentata utilizzando la modalità telematica messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Chi vuole presentarla in autonomia può utilizzare il servizio di dichiarazione di successione presente online sul sito dell’Agenzia, mentre chi preferisce rivolgersi a un esperto può beneficiare dei servizi resi da un intermediario abilitato.

Nel 2025 sono in arrivo, inoltre i nuovi modelli per la dichiarazione di successione insieme alle relative istruzioni. L’aggiornamento, obbligatorio per recepire le novità previste in ambito successioni dal 1° gennaio di quest’anno, sarà pubblicato a breve sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per chi dovesse avere urgenza di presentare la dichiarazione di successione prima che i nuovi modelli siano disponibili, l’Ade avvisa che “è possibile utilizzare il Modello 4 cartaceo recandosi presso l’ufficio dell’Agenzia delle entrate competente in relazione all’ultima residenza del defunto”.

Dichiarazione di successione: i nuovi modelli 2025

La predisposizione dei nuovi modelli per la dichiarazione di successione, che tengano in considerazione tutte le novità previste per quest’anno, è in corso.

Ad apportare modifiche alla dichiarazione di successione e di donazione è il decreto legislativo 139 del 2024. Le modifiche, in vigore dal 1° gennaio 2025, prevedono, oltre all’introduzione della dichiarazione di successione precompilata e l’autoliquidazione delle imposte di successione e di registro. Si tratta di una semplificazione che potrebbe permettere al cittadino di non dover pagare un professionista per la presentazione della dichiarazione e per il pagamento delle imposte senza dover attendere che a comunicarle sia l’Agenzia delle Entrate.

La gestione delle successioni è sempre un tema abbastanza delicato e anche complesso che non sempre permette agli eredi di agire in autonomia proprio a causa dell’attenzione e della precisione che richiede.

Per evitare sanzioni ed errori, infatti, la maggior parte degli eredi si rivolge ai professionisti abilitati per la compilazione della dichiarazione, con i costi che questo può comportare. Le novità 2025, invece, potrebbero portare a una maggiore autonomia, visto che anche il fatto che la compilazione via web segnala immediatamente eventuali errori.

Chi deve presentare la dichiarazione di successione

Prima di vedere le istruzioni su come presentare la dichiarazione di successione, è bene fare chiarezza su quali sono i soggetti obbligati a presentarla. Come spiegato dalla guida presente sull’Agenzia delle Entrate, i soggetti interessati sono i seguenti:

  • chiamati all’eredità: coloro che al momento dell’apertura della successione non hanno ancora accettato l’eredità;
  • eredi: coloro che hanno accettato - sia espressamente che tacitamente - l’eredità;
  • legatari: coloro ai quali il de cuius ha riservato una parte di beni, o di diritti, con il testamento;
  • rappresentanti legali degli eredi o dei legatari;
  • immessi nel possesso temporaneo dei beni dell’assente: coloro che dopo un periodo di assenza senza notizie di una persona chiedono al Tribunale di dichiarare l’assenza del soggetto interessato. In tal caso questi - se eredi o legatari - possono acquisire il diritto alla proprietà sul bene che gli sarebbe spettato in caso di morte del soggetto scomparso, fino a un’eventuale ricomparsa;
  • amministratori dell’eredità;
  • curatori dell’eredità giacente;
  • esecutori testamentari: ossia il soggetto che il de cuius ha delegato all’esecuzione delle proprie volontà testamentarie.
  • i trustee.

Qualora più persone risultino obbligate alla presentazione della dichiarazione, è sufficiente presentarne una sola.

Ci sono poi dei contribuenti esonerati dal suddetto adempimento, per i quali quindi non c’è obbligo di dichiarazione di successione. Questo vale per coloro che contemporaneamente rispettano tutte le seguenti condizioni:

  • l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto
  • ha un valore non superiore a 100.000 euro
  • non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

Condizioni che possono venire meno solamente per effetto di sopravvenienze ereditarie.

Obbligo della dichiarazione di successione online

Il 23 gennaio 2017 ha fatto il suo debutto ufficiale il servizio online dell’Agenzia delle Entrate utilizzabile per l’invio della dichiarazione di successione.

Fino al termine del 2018, però, era in vigore un doppio binario dal momento che chi non voleva utilizzare il modello online poteva ancora presentare il vecchio modello in formato cartaceo all’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.

Dal 1° gennaio 2019, invece, la dichiarazione di successione va fatta obbligatoriamente online, mentre il modulo cartaceo deve essere utilizzato solamente per le successioni aperte prima del 3 ottobre 2006 e per le dichiarazioni integrative, sostitutive o modificative di quelle successioni presentate tramite il vecchio modulo.

Prima di vedere come fare la dichiarazione di successione online, vi ricordiamo che - salvo casi particolari - gli eredi e i legatari sono obbligati a presentarla entro 12 mesi dalla data di apertura della successione.

E nel caso in cui la successione comprenda degli immobili questi, prima di presentare la dichiarazione di successione, devono auto-liquidare le imposte ipotecarie e catastali ai fini della richiesta di voltura catastale (anche questa a partire dal 23 gennaio 2017 si può fare online).

Come presentare dichiarazione di successione online

Come da definizione dell’Agenzia delle Entrate, la dichiarazione di successione è l’adempimento fiscale previsto “per il calcolo e il versamento delle imposte dovute dagli eredi sull’asse ereditario della persona deceduta, per la voltura catastale a favore degli eredi dei beni immobili intestati al deceduto e per l’intestazione e lo svincolo a favore degli eredi delle somme costituenti l’attivo finanziario del deceduto”.

Come visto sopra è ormai obbligatoria la dichiarazione online, la quale può essere resa direttamente dall’area personale dell’Agenzia delle Entrate, alla quale si accede con utenza Spid, Cie o Cns. Nel dettaglio, una volta effettuata l’autenticazione nell’area riservata si accede alla procedura seguendo il percorso:

Home -> Servizi -> Dichiarazioni -> Dichiarazione di successione

Qui si potrà accedere a quattro diverse sotto aree, di cui la prima consente di presentare una “nuova dichiarazione”, mentre le altre servono rispettivamente per consultare “l’elenco delle dichiarazioni in corso di lavorazione e presentate”, per controllare le “ricevute” e per richiedere “assistenza”.

A tal proposito, ecco una guida utile per comprendere ogni singolo passaggio per presentare correttamente la dichiarazione di successione online in completa autonomia.

Dichiarazione di successione telematica
Clicca qui per scaricare la guida realizzata dall’Agenzia delle Entrate con tutte le istruzioni per l’invio telematico.

Chi invece teme di commettere errori, avrà il piacere di sapere che la dichiarazione può essere presentata anche attraverso intermediari abilitati, come possono essere i centri di assistenza fiscale (Caf), oppure direttamente rivolgendosi all’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.

Dichiarazione di successione online: i vantaggi

Il nuovo servizio disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate è molto utile in quanto presenta in sé una serie di vantaggi.

Intanto perché si tratta di una dichiarazione in parte già compilata, in quanto vi si trovano tutti quei dati già in possesso dell’Agenzia. Il contribuente dovrà quindi solamente validare tali informazioni, o comunque apporre delle modifiche laddove necessario.

Ed è importante sottolineare che non serve installare e configurare alcun software di compilazione e d’invio telematico.

C’è poi il vantaggio del calcolo automatico delle somme da versare in autoliquidazione. Ad esempio quando si ottiene in eredità un immobile è necessario liquidare le seguenti imposte:

  • ipotecaria;
  • catastale;
  • di bollo;
  • tassa ipotecaria;
  • tributi speciali.

Ebbene, grazie al servizio successione online il calcolo viene effettuato già in automatico a conclusione della fase di compilazione del modello, e anche il versamento delle stesse si potrà fare telematicamente. Nel dettaglio, il pagamento delle somme dovute va effettuato tramite addebito su conto corrente intestato al dichiarante o in alternativa a colui che è incaricato di trasmettere la dichiarazione. Proprio per questo motivo bisogna indicare il codice Iban del conto sul quale le somme dovute devono essere addebitate già nel momento in cui si compila la dichiarazione.

Inoltre, alla fine di tutta l’operazione è possibile richiedere l’attestazione di avvenuta presentazione della dichiarazione, la quale potrebbe esservi richiesta in più occasioni, ad esempio per ottenere lo sblocco dei conti.

Infine, sempre all’interno dell’apposito servizio, troviamo un’area dedicata dove controllare lo stato di elaborazione delle ricevute telematiche in base a ognuna delle fasi del processo di lavorazione della dichiarazione, dalla trasmissione agli esiti delle volture automatiche, quando richieste.

Dichiarazione di successione rettificativa, quando si usa?

Per la dichiarazione di successione è possibile apportare modifiche e correzioni entro la scadenza del termine di presentazione, lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 92 del 4 dicembre 2018.

Nel dettaglio l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti a una contribuente che ha trascritto erroneamente la data di decesso del coniuge nella dichiarazione di successione ed ha chiesto la possibilità di correggere l’errore formale ai sensi della risoluzione n. 8/E del 2012 e ai sensi dell’art. 31, comma 3, del Dlgs n. 346/1990.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che è possibile procedere alla rettifica della dichiarazione di successione per la correzione dell’errore materiale che non incide nella determinazione della base imponibile.

Requisito fondamentale è che la presentazione della dichiarazione di successione rettificativa integrativa della precedente già presentata, avvenga entro la data di scadenza.

È possibile modificare la dichiarazione di successione fino alla scadenza del termine di presentazione della stessa, come previsto dall’art. 31, comma 3 del TUS.

Tali disposizioni permettono ai soggetti che hanno commesso errori nella dichiarazione di successione di presentarne una nuova con le modifiche e le correzioni da apportare entro il termine di un anno dalla data di apertura della successione.

Nel caso in cui sia stato superato il termine utile è necessario presentare una dichiarazione rettificativa tramite il versamento delle seguenti imposte per le formalità di trascrizione:

  • le imposte catastale e ipotecaria in misura fissa pari a 51,65 euro, ex art. 3 della Tariffa, allegata al Dlgs n. 347/1990;
  • la tassa ipotecaria;
  • l’imposta di bollo;
  • i tributi speciali.4

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