L’eredità rientra nella comunione dei beni?

Ilena D’Errico

28 Febbraio 2023 - 19:51

Cosa succede quando uno dei coniugi riceve un’eredità? Rientra nella comunione dei beni? Ecco cosa prevede la legge in merito.

L’eredità rientra nella comunione dei beni?

Se i coniugi hanno optato per il regime di comunione dei beni, o perlomeno non hanno stabilito diversamente, cosa succede quando a uno di loro spetta un’eredità? Molto spesso in questi casi si teme di dover condividere i beni ereditati con l’altro coniuge in virtù della comunione, ma la legge stabilisce diversamente, così che vengano garantite le volontà del defunto e preservati i diritti, anche affettivi, degli eredi.

L’eredità che non rientra nella comunione dei beni

I beni che uno dei coniugi riceve in eredità, oppure in donazione, non rientrano nella comunione dei beni, a prescindere dalla volontà dei coniugi. La legge prevede, infatti, che i beni ereditari rientrino nei beni personali, come forma di tutela della volontà del testatore. Per gli altri beni personali, come quelli adibiti all’esercizio della professione, l’esclusione dalla comunione rappresenta invece l’interesse di uno dei coniugi. Nel caso dell’eredità, invece, è importante che venga rispettata la divisione patrimoniale stabilita dal defunto, o comunque da lui conosciuta in virtù delle leggi successorie.

Di conseguenza, l’erede è l’unico proprietario dell’eredità ricevuta ma anche dei suoi proventi. La rendita di un appartamento ricevuto in eredità, ad esempio, così come anche gli acquisti resi possibili da quel denaro sono di unica proprietà dell’erede e rimangono esclusi dalla comunione. Allo stesso tempo, è necessario che eventuali atti d’acquisto contengano questa informazione in modo specifico, quindi deve essere chiarito che il bene in questione è acquistato tramite il denaro proveniente dall’eredità. Per quanto riguarda l’eredità, oltretutto, non si configura alcun diritto del coniuge, in quanto il patrimonio in questione apparteneva al defunto e non propriamente all’erede, il quale acquisisce un diritto successorio esclusivamente personale.

Quando l’eredità fa parte della comunione dei beni

Nonostante le premesse, può succedere che l’eredità sia attribuita in comunione dei beni. Si tratta di un’applicazione dello stesso principio per cui di norma l’eredità è invece esclusa dalla comunione, ossia il rispetto della linea successoria del defunto e sulle sue volontà in merito.

Di conseguenza, soltanto il testamento può stabilire che i beni ereditari rientrino nella comunione dei beni per l’erede sposato. In questo caso, il testatore può scegliere se nominare espressamente l’altro coniuge come erede oppure stabilire direttamente che desidera che i beni in oggetto rientrino nella comunione dei beni. Si tratta, quindi, di un’eccezione piuttosto specifica, che dipende soltanto dalle scelte del defunto e dalle sue disposizioni.

Beni ereditati prima del matrimonio e comunione legale dei coniugi

Chiarito che l’eredità acquisita durante il matrimonio non rientra nella comunione dei beni, eccetto diverse disposizioni testamentarie, rimane da capire che cosa succede quando l’eredità è stata percepita da uno dei coniugi prima del matrimonio. Come anticipato, tuttavia, l’eredità viene considerata come un bene personale; pertanto, non è importante il momento in cui viene acquisita dall’erede.

Comunione differita dei beni ereditati

Le rendite generate dai beni ereditari non vengono considerati beni personali, a meno che ciò sia espresso in modo specifico. Non rileva che il denaro provenga dalla vendita di un bene ereditato oppure dal suo sfruttamento, ad esempio tramite la locazione di un immobile. La legge stabilisce in questione una particolare forma di comunione, ossia la comunione differita, che si applica anche ai frutti dei beni personali. Com’è possibile che si parli di comunione anche se la stessa legge esclude i beni personali dalla comunione?

Semplicemente perché la comunione differita si applica al momento di scioglimento della comunione – ad esempio in seguito al divorzio – in modo da permettere la divisione reddituale e patrimoniale fra i coniugi. La comunione differita tiene quindi conto del residuo, ossia del denaro che non è stato speso in alcun modo e contribuisce perciò a formare il conto comune ai coniugi. Allo stesso tempo, l’erede può ovviare a questa problematica accertandosi di rendere tracciabile e dimostrabile la provenienza di tali frutti dal bene ereditato.

Eredità del coniuge in caso di comunione dei beni

L’eredità non rientra nella comunione dei beni neanche quando il defunto è uno dei coniugi in questione. Questo significa che al momento della morte della moglie o del marito, l’altro coniuge ha diritto alla metà patrimoniale che gli spetta per il regime di comunione dei beni, oltre alla quota ereditaria del caso. La quota, pertanto, viene calcolata sulla restante metà patrimoniale di proprietà del defunto.

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