La Fed spaventa i mercati oggi: tassi ancora più alti?

Violetta Silvestri

19 Aprile 2023 - 08:38

Mercati oggi in rosso e il motivo è la Fed: l’attesa è per tassi di interesse in rialzo, pur in molte incertezze che spaventano gli investitori. Anche Bce e BoE sono viste aggressive.

La Fed spaventa i mercati oggi: tassi ancora più alti?

Mercati oggi sotto pressione a causa delle aspettative su una Fed ancora aggressiva.

I titoli azionari sono scesi in Asia, con i trader che ormai hanno spostato l’attenzione dallo stress bancario Usa alle aspettative di un picco imminente nel ciclo dei tassi di interesse della Federal Reserve.

L’indice MSCI delle azioni asiatiche al di fuori del Giappone è diminuito dello 0,5% per ritirarsi ulteriormente dal massimo di due mesi di lunedì. Durante la notte, l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,1%. L’utile del primo trimestre di Bank of America ha superato le previsioni e le azioni sono aumentate, dopo i forti risultati di altri big della finanza che sembrano aver placato le preoccupazioni del mercato sulla stabilità del settore.

L’attenzione degli investitori è tornata sulle prossime mosse della Fed, mentre dai diversi membri arrivano valutazioni contrastanti. Con Bce e BoE anch’esse orientate verso altri aumenti del costo del denaro, le banche centrali dominano la scena dei mercati.

La Fed manda in rosso i mercati

I mercati dell’Asia-Pacifico sono stati scambiati in modo contrastante e si apprestano a chiudere sotto la parità nelle maggiori piazzze, mentre la stagione degli utili di Wall Street è proseguita e i funzionari della Federal Reserve hanno fornito segnali contrastanti sui futuri aumenti dei tassi.

Non c’è grande chiarezza su cosa accadrà a maggio e nei mesi successivi, poiché inflazione, possibile recessione e osservazione attenta della stabilità bancaria rendono tutti gli operatori molto prudenti.

Intanto, il presidente della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, ha dichiarato alla CNBC di vedere un altro aumento dei tassi di 25 punti base, prima di fermarsi a valutare il suo impatto sull’economia. Ciò porterebbe il tasso sui fondi federali statunitensi dal 5% al ​​5,25%.

Le parole di Bostic arrivano quando il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, ha dichiarato a Reuters che è favorevole a un tasso terminale più alto compreso tra il 5,50% e il 5,75%.

Gli operatori hanno rinunciato alle scommesse sul fatto che i tagli dei tassi seguiranno abbastanza rapidamente un rialzo finale, pur rimanendo posizionati per l’arrivo imminente di un aumento massimo, che sarà il picco.

Le banche centrali sono quindi al centro della scena finanziaria e i mercati scambiano con incertezza e cauto ottimismo. Non solo la Fed, ma anche Bce e BoE sono viste aumentare ancora i tassi, con il rischio di una stretta creditizia troppo pesante per famiglie e imprese.

L’inflazione del Regno Unito, appena pubblicata, è rimasta inaspettatamente alta a due cifre a marzo, poiché le famiglie hanno continuato a fare i conti con l’aumento vertiginoso dei costi alimentari ed energetici.

L’indice dei prezzi al consumo è aumentato di un 10,1% annuo, secondo l’Office for National Statistics, al di sopra di una proiezione di consenso del 9,8% in un sondaggio Reuters di economisti.

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