GameFi: significato, come funziona, quanto si guadagna

Niccolò Ellena

29 Agosto 2022 - 09:27

I videogiochi che fanno parte del mondo GameFi utilizzano la tecnologia blockchain. I premi vinti dai videogiocatori, come NFT e criptovalute, sono veri e propri asset che possono essere monetizzati

GameFi: significato, come funziona, quanto si guadagna

Guadagnare soldi reali giocando ai videogiochi? Un sogno per molti, che sta diventando possibile grazie al mondo GameFi. Questo termine nasce dalla fusione tra Game e Finance, ossia gioco e finanza.

Basati sulla tecnologia blockchain, i giochi del mondo GameFi permettono di guadagnare grazie al modello “play-to-earn” o anche più semplicemente P2E e consentono, raggiungendo determinati obiettivi, di guadagnare NFT, ossia non-fungible token e criptovalute, che possono essere scambiati sulla blockchain per ottenere soldi reali.

In termini pratici un giocatore può, ad esempio, decidere di vendere e scambiare criptovalute, ma può fare lo stesso anche con una particolare abilità assegnata a un personaggio che possiede che, verosimilmente, gli può garantire di essere più forte e quindi di guadagnare più soldi.

I giochi all’interno del GameFi possono essere sia gratuiti sia a pagamento.

È necessario dunque prestare attenzione: qualora si giochi a un gioco gratuito, almeno che non si decida di investire soldi spontaneamente, non ci sono rischi di perdita.

Nel caso in cui venga richiesto un investimento iniziale è importante fare le dovute ricerche, mantenendo la consapevolezza che c’è il rischio di perdere il proprio capitale investito.

Uno dei giochi più famosi in ambito GameFi è Axie Infinity. Basato sulla blockchain Ethereum, il gioco consente di guadagnare NFT superando delle prove giornaliere e sconfiggendo gli avversari.

Proprio questo gioco è stato protagonista di un furto di criptovalute nel corso del 2022, in cui un hacker ha sottratto indebitamente 625 milioni di dollari grazie a un errore di un programmatore.

Un’altra dinamica caratteristica di questi videogiochi la si ritrova in Sandbox, un gioco che ha luogo nel metaverso in cui i giocatori possono acquistare una porzione di terreno e utilizzarla per costruirci degli immobili.

Una volta costruiti, i creatori possono guadagnare facendo pagare le persone che vogliono entrarci, per organizzarci degli eventi o delle feste.

Esistono anche alcuni giochi che non sono controllati da un’autorità centrale, ma vengono gestiti dalla community dei giocatori.

Ciò è possibile grazie alle Decentralized Autonomous Organization (DAO), che permettono ai giocatori che investono sulla blockchain di avere voce nel processo di sviluppo del gioco.

È questo che avviene, ad esempio, in Decentraland, un gioco in cui i giocatori possono bloccare i loro token nella DAO e acquisire potere decisionale.

Una volta consapevoli del funzionamento di questi giochi, iniziare è molto semplice, è infatti sufficiente registrarsi e collegare il proprio wallet, fondamentale per effettuare le transazioni delle criptovalute.

GameFi: quali sono i rischi

Almeno che non si investa un capitale iniziale per giocare a un gioco in ambito GameFi, il rischio di perdere soldi propri non sussiste in quanto, nella peggiore delle ipotesi, si tornerebbe a zero, essendo partiti da zero.

Qualora invece si decida di investire per giocare, per esempio in un NFT, è fondamentale documentarsi se chi ha realizzato il gioco è un’azienda o una persona corretta, o si rischia di cadere vittima di imbrogli.

In generale, ogni volta che una nuova tecnologia che si dimostra remunerativa viene scoperta e diventa di dominio pubblico ci sono molte persone che cercano di usarla in maniera corretta per guadagnare, così come ce ne sono tante che la usano per imbrogliare il prossimo, è perciò sempre necessario prestare la massima attenzione.

In materia di rischi connessi al GameFi e alla modalità di gioco P2E è da rilevare la posizione di Phil Spencer, direttore di XBox, la piattaforma di cui è proprietaria Microsoft. Egli ha espresso preoccupazione per quanto riguarda il modello di gioco P2E, ha infatti affermato che c’è il rischio che i videogiocatori sottostiano a richieste di “lavoro” estremamente umili pur di riuscire a guadagnare criptovalute.

La degenerazione di questo fenomeno potrebbe portare alla creazione di un esercito di lavoratori sottopagati disposti a farsi sfruttare pur di raggiungere il loro scopo: guadagnare premi sui giochi P2E.

Il manager di Microsoft ha anche sottolineato che il metaverso non è affatto una novità, ma che esisterebbe da decine di anni, facendo riferimento a questa tecnologia con giochi per XBox come “Halo”, in cui i giocatori possono spostarsi all’interno di un open space con un avatar e possono comunicare tra loro.

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