Il giorno nero di Wall Street, chiusa la peggiore seduta dal 2022. Cosa succede?

Violetta Silvestri

25 Luglio 2024 - 08:18

Borse travolte dalla svendita notturna a Wall Street: il settore tech è crollato e ha trascinato in rosso anche l’Asia. Cosa sta succedendo nei mercati finanziari?

Il giorno nero di Wall Street, chiusa la peggiore seduta dal 2022. Cosa succede?

Crolla Wall Street nella notte, registrando la peggiore seduta dal 2022 e innescando una svendita azionaria anche in Asia.

I titoli asiatici sono stati infatti duramente colpiti dal tonfo delle società tecnologiche globali. Gli investitori si sono così rifugiati in asset meno rischiosi, tra cui obbligazioni a breve termine, yen e franco svizzero.

Una pesante perdita da 1.000 miliardi di dollari ha colpito l’indice Nasdaq 100, mentre si moltiplicavano gli interrogativi su quanto tempo ci vorrà prima che gli ingenti investimenti nella tecnologia dell’IA diano i loro frutti.

A Wall Street, il Nasdaq è crollato del 4%, il peggior calo in un giorno dal 2022, poiché gli utili deludenti di Alphabet e Tesla hanno minato la fiducia degli investitori nelle valutazioni già elevate dei titoli dei “Magnifici Sette”.

La disfatta arriva due settimane dopo che una lettura dell’inflazione più fredda del previsto ha innescato una massiccia rotazione dai vincitori della tecnologia verso le aziende che trarrebbero i maggiori benefici dai tagli dei tassi della Federal Reserve, principalmente azioni a bassa capitalizzazione.

Prima dell’apertura dei mercati europei, i futures Usa sono in ripresa.

Azioni in profondo rosso, il tech guida il tonfo. Cosa succede nei mercati?

Wall Street ha chiuso una seduta pessima, con il sentiment sul settore tecnologico che ha iniziato a farsi più pessimista e incerto.

La svendita è stata innescata da un rapporto sugli utili di Alphabet martedì sera, che non ha pienamente convinto. Le azioni della società sono crollate di oltre il 5%, la peggiore performance da gennaio. Tesla ha perso oltre il 12%, dopo che l’amministratore delegato Elon Musk ha offerto scarsi dettagli sull’iniziativa di veicoli a guida autonoma della sua azienda.

I produttori di hardware utilizzati nell’informatica dell’IA hanno subito alcuni dei cali più grandi mercoledì notte, dopo essere saliti alle stelle quest’anno. Super Micro Computer Inc. è scesa del 9,15%. Nvidia ha perso il 6,8% e Broadcom il 7,6%. Anche le megacap sono arretrate, poiché Meta Platforms è scesa del 5,6%, Microsoft è scivolata del 3,6% e Apple ha perso il 2,9%.

La svendita ha fatto scendere del 5,9% l’indice Bloomberg dei cosiddetti Magnifici Sette, diminuendo al di sotto del prezzo medio degli ultimi 50 giorni per la prima volta da maggio. Rimane in rialzo del 33% dall’inizio dell’anno.

Jim Covello, responsabile della ricerca azionaria presso Goldman Sachs Group Inc., è tra i sempre più numerosi professionisti del mercato che sostengono che le aspettative commerciali sull’Intelligenza Artificiale sono esagerate.

Yung-Yu Ma, responsabile degli investimenti per BMO Wealth Management, ha spiegato su Cnbc: “Abbiamo molta incertezza in questo momento... Inoltre, la definirei un’aria di scetticismo in termini di ciò che [l’intelligenza artificiale] può offrire in termini di redditività e produttività, almeno nel breve termine”.

Chris Weston, responsabile della ricerca presso Pepperstone ha aggiunto che la sedita è stata appesantita anche dal continuo malessere sulla traiettoria di crescita della Cina, dagli indici PMI molto negativi in ​​Europa e da un articolo di opinione ribassista dell’ex membro della Fed di New York Bill Dudley.

In questo contesto, il grande motore dei mercati Asia è stato lo yen, valuta rifugio, in rialzo al massimo in 2 mesi e mezzo. È salito dell’1,1% durante la notte, con lo slancio prima della riunione della Banca del Giappone della prossima settimana, dove i decisori politici discuteranno se aumentare o meno i tassi di interesse. Anche il franco svizzero è salito durante la notte.

I titoli obbligazionari a breve scadenza hanno registrato un rialzo durante la notte, supportati dai commenti di Bill Dudley, ex presidente della Federal Reserve di New York, secondo cui la banca centrale dovrebbe tagliare i tassi, preferibilmente nella riunione di politica monetaria della prossima settimana.

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