L’Inps ha rivalutato al 100% dell’inflazione gli assegni di cassa integrazione e Naspi: chi è senza lavoro riceverà centinaia di euro in più, utili per affrontare il momento di difficoltà economica.
Crescono l’assegno della cassa integrazione e quello della Naspi, grazie alla rivalutazione al 100% dell’inflazione dell’Inps. Chi è senza lavoro, così, potrà avere centinaia di euro in più, in un momento difficile per le tasche degli italiani, tra caro vita e bollette record.
La rivalutazione è scattata dal 1° gennaio del 2023, quindi i primi assegni dell’anno sono già più alti. Questo non vale per gli stipendi, che non prevedono meccanismi automatici di adeguamento al rialzo dei prezzi (la cosiddetta ’scala mobile’).
Per i salari, dunque, bisogna attendere i prossimi rinnovi contrattuali o l’aumento governativo del taglio del cuneo fiscale, per recuperare parte del potere d’acquisto perduto. Vediamo nel dettaglio di quanto aumentano invece gli assegni della Naspi e della cig per le varie categorie di persone che ne beneficiano.
Quanto aumenta la cassa integrazione nel 2023
L’inflazione media del 2022 è stata dell’8,1%, pertanto è questa la cifra di base per gli aumenti delle prestazioni sociali dell’Inps. Per quanto riguarda la cassa integrazione l’assegno mensile massimo sale a 1.321,53 euro lordi, pari a 1.244,36 euro netti.
La cig è infatti pari all’80% della retribuzione del lavoratore fermo, fino a quel limite massimo, diventato unico lo scorso anno (prima erano due a seconda del reddito).
Inflazione, la crescita della cig per le imprese edili
Per i lavoratori in cig delle imprese del settore edile e lapideo per intemperie stagionali, la cig massima ogni 30 giorni sale a 1.585,84 euro lordi, pari a 1.493,23 netti. Cresce anche l’assegno di integrazione salariale nel Fondo credito, fino alla soglia di 1.902,81 euro lordi, ma solo per retribuzioni superiori ai 3.803,33 euro lordi.
Per la precisione l’indennità sale a:
- 1.306,75, se la retribuzione mensile lorda è inferiore a 2.406,02;
- 1.506,19 nella fascia tra 2.406,02 e 3.803,33 euro lordi;
- 1.902,81 euro per i compensi superiori a 3.803,33 euro lordi.
Rivalutazione della Naspi: di quanto aumenta?
Chi ha il sussidio di disoccupazione Naspi ha diritto ad avere il 75% della retribuzione, con l’importo di soglia salariale che quest’anno è 1.352,19 euro lordi. Se la soglia di reddito è più alta il nuovo massimale è 1.470,99 euro. Come ricorda l’Inps, poi, gli stessi paletti valgono anche per l’indennità di disoccupazione Dis-coll e l’indennità di disoccupazione a favore dei lavoratori autonomi dello spettacolo (Alas).
Inflazione, gli altri assegni in crescita
Per quanto riguarda gli importi massimi dell’anno per l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro), la soglia nel 2023 è pari a 8.972,04 euro. L’importo mensile dell’indennità non può essere inferiore a 275,38 euro e non può superare 881,23 euro.
L’importo mensile dell’assegno che va invece ai lavoratori che svolgono attività socialmente utili, dentro il Fondo sociale occupazione e formazione, sale infine a 656,44 euro.
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