Borse asiatiche in aumento e azioni in corsa verso la migliore performance settimanale del 2023: cosa sta alimentando l’ottimismo? Nel mirino dei mercati ci sono sempre Fed e Cina.
Mercati spinti da notizie più incoraggianti oggi.
Le borse asiatiche sono salite per il quinto giorno consecutivo, sulla buona strada per la settimana migliore di quest’anno, grazie al raffreddamento dell’inflazione negli Stati Uniti che ha alimentato speculazioni secondo cui la Federal Reserve potrebbe sospendere i rialzi dei tassi dopo questo mese.
La maggior parte degli indici azionari è avanzata in Asia, mentre i futures azionari europei e statunitensi sono rimasti poco cambiati. I guadagni asiatici hanno contribuito a estendere il rally settimanale dell’indice MSCI ACWI a oltre il 3%. Anche l’ottimismo riguardo a maggiori sforzi per sostenere l’economia cinese sta sostenendo il sentiment.
Il dollaro è crollato a un nuovo minimo di 15 mesi contro i principali omologhi e i rendimenti dei Treasury statunitensi hanno languito vicino ai più bassi livelli di settimane dopo il calo settimanale più marcato in quattro mesi.
L’oro era pronto per la sua migliore settimana in tre mesi mentre il dollaro perdeva forza. Tutti i motivi che stanno spingendo le Borse: da dove proviene l’ottimismo?
Perché c’è ottimismo in Borsa: i motivi del balzo dei mercati
Wall Street e i mercati di tutto il mondo hanno ricevuto una dose extra di incoraggiamento ad aumentare le attività più rischiose dopo che un altro rapporto sull’inflazione statunitense ha sostenuto l’opinione secondo cui le pressioni sui prezzi si stanno allentando nella più grande economia mondiale.
I megacap tecnologici hanno guidato i guadagni giovedì, con l’S&P 500 che ha superato quota 4.500. I rendimenti dei titoli del Tesoro a due anni sensibili alla politica sono scesi di 12 punti base al 4,63%.
Nello specifico, l’indice dei prezzi alla produzione per la domanda finale è aumentato dello 0,1% a giugno rispetto all’anno precedente, il più piccolo progresso dal 2020. Le cifre sono arrivate appena un giorno dopo che i dati hanno mostrato prezzi al consumo in aumento al ritmo più lento dal 2021.
“Ciò significa che la Fed sta praticamente tagliando il traguardo della fine del ciclo di inasprimento più aggressivo degli ultimi quattro decenni, quindi giustifica il rapido riprezzamento che abbiamo visto in molti di queste asset classes,” ha affermato Tony Sycamore, analista di mercato presso IG a Sydney. “Il mercato azionario è assolutamente decollato e il dollaro è sotto forte pressione”.
La Fed ha già vinto la battaglia contro l’inflazione secondo Raffaele Bertoni, responsabile dei mercati dei capitali di debito presso Gulf Investment Corp. “Se vogliono essere seri nel mantenere l’inflazione sotto controllo, l’attenzione dovrebbe concentrarsi maggiormente sulla riduzione del bilancio o sulla stretta quantitativa piuttosto che aumentare ulteriormente i tassi”, ha spiegato a Bloomberg Television.
Attenzione alla Cina
Sotto i riflettori resta anche la Cina. La speranza è che i dati piuttosto scoraggianti ancora sulla crescita possano stimolare interventi statali più incisivi per sostenere la ripresa.
Intanto, anche il FMI ha illustrato in quale situazione economica debole si trova ora il dragone. La crescita in Cina sta rallentando a causa della debolezza degli investimenti privati, del freno delle esportazioni e della riduzione della domanda interna.
La portavoce dell’organizzazione Julie Kozak ha dichiarato in un briefing: “Lo slancio di crescita ha recentemente rallentato in Cina, in gran parte a causa di investimenti privati più deboli del previsto”, indicando un recente calo delle esportazioni dopo aver visto una forte performance nel primo trimestre dell’anno.
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