Dopo un anno dalla notifica di una cartella esattoriale, quest’ultima perde di efficacia. Cosa significa per il contribuente e cosa si deve fare?
Cosa significa che la cartella esattoriale non pagata entro un anno perde efficacia? La reazione che i contribuenti hanno alla ricezione di un’intimazione di pagamento è diversa di caso in caso: c’è chi si preoccupa di saldare subito il debito, c’è chi rimanda il più possibile il pagamento, ma c’è anche chi non paga il dovuto e se ne dimentica anche. Quello che quasi nessuno sa, però, è che decorsi 12 mesi dalla notifica, la cartella esattoriale perde di efficacia.
Cosa significa? Premettiamo subito che la perdita di efficacia non significa che la cartelle non si debba più pagare e che il debito è cancellato, ma soltanto che l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrebbe avere le mani legate a pretendere il pagamento.
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Cartella esattoriale non pagata
Con la cartella esattoriale l’Agenzia delle Entrate Riscossione intima il pagamento di somme dovute per imposte, tasse o contributi entro 60 giorni dalla ricezione della notifica. Cosa accade trascorsi i 60 giorni? La cartella non può essere più impugnata e diventa un titolo esecutivo, ovvero consente all’agente di riscossione di poter procedere anche con un pignoramento per recuperare i crediti.
Una volta che la cartella diventa esecutiva senza che il contribuente abbia pagato, richiesto una rateizzazione del debito o avviato un ricorso in tribunale, l’Agenzia delle Entrate può procedere alla riscossione coattiva iscrivendo un fermo amministrativo, un’ipoteca o avviando il pignoramento dei beni mobili o immobili.
Perché il pignoramento non scatta subito?
I 60 giorni sono concessi al contribuente o per pagare o per impugnare la cartella. Quest’ultima, infatti, potrebbe essere illegittima o con errori e, quindi, si concede a chi la riceve il tempo di poter, eventualmente, chiedere un annullamento in autotutela, presentare ricordo presso il Giudice o procedere al pagamento o alla rateizzazione del debito.
Trascorsi 60 giorni senza che nessuna di queste azioni sia stata compiuta la cartella diventa esecutiva e, quindi, è possibile che scatti il pignoramento.
Se, però, trascorre un anno dalla notifica della cartella senza che sia disposto il pignoramento, l’Agenzia delle Entrate non può più avviarlo, perché la cartella ha perso di efficacia.
Cosa succede quando una cartella perde efficacia?
Il comma 2, dell’articolo 50 del Dpr 602 del 1973 stabilisce che se è trascorso più di un anno dalla notifica della cartella esattoriale non può essere attivato alcun pignoramento, se prima l’agente di riscossione non provvede a notificare un’intimazione di pagamento con la quale concede al contribuente altri 5 giorni per pagare. Decorso tale tempo può essere attivato il pignoramento.
Dopo un anno dalla notifica, quindi, per procedere con il pignoramento è necessario che si notifichi un’intimazione di pagamento per fare in modo di dimostrare che l’interesse a recuperare il credito ci sia ancora, ma anche per “ricordare” al contribuente il debito che ha in sospeso con la pubblica amministrazione.
Come accade per la cartella, anche l’intimazione di pagamento può perdere di efficacia e questo accade una volta che sono trascorsi 180 giorni dalla notifica. Da tenere presente, in ogni caso, che la nuova notifica ha anche il potere di interrompere i termini di prescrizione che, quindi, iniziano a decorrere da zero.
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