Limite contanti 2024, le regole su pagamenti e prelievi

Ilena D’Errico

13 Gennaio 2024 - 23:59

Resta invariato il limite ai contanti per il 2024. Ecco tutte le regole su pagamenti e prelievi, le sanzioni e le eccezioni previste.

Limite contanti 2024, le regole su pagamenti e prelievi

Nel corso degli anni il limite al denaro contante è cambiato innumerevoli volte, per la precisione 10 volte negli ultimi 33 anni. L’anno scorso il governo l’ha portato alla soglia di 5.000 euro e la legge di bilancio 2024 non ha apportato alcuna modifica, dunque il limite resta invariato per quest’anno. Resta però fondamentale sapere come si applica questo limite ai pagamenti e ai prelievi, onde evitare le pesanti sanzioni che gravano su entrambe le parti.

Se il limite ai contanti viene superato, infatti, viene sanzionato sia chi ha eseguito il pagamento che chi lo ha ricevuto. Le multe sono anche piuttosto salate (arrivano fino a un massimo di 50.000 euro), pertanto bisogna conoscere le regole. Ecco cosa c’è da sapere.

Limite contanti 2024

Come anticipato, anche per il 2024 il limite ai contanti è pari a 5.000 euro. Questo significa che sono consentiti i pagamenti in contanti fino a 4.999,99 euro. Superando questa cifra, ovvero dai 5.000 euro in su, si incorre nelle pesanti sanzioni previste dalla legge. Esistono, tuttavia, anche delle eccezioni.

I pagamenti in contanti

È possibile pagare in contanti qualsiasi bene o servizio se l’importo non supera i 4.999,99 euro, altrimenti è necessario usare strumenti tracciabili:

  • Carta di credito o di debito;
  • bonifici;
  • pagamenti elettronici;
  • assegni (ma se l’importo supera i 1.000 euro devono avere la clausola “non trasferibile”.

Versamenti e prelievi

Il limite al denaro contante non si applica ai versamenti e ai prelievi di denaro effettuati da un soggetto sul proprio conto corrente. La legge, infatti, prevede l’applicazione del limite per trasferimenti di denaro tra soggetti diversi.

Dunque, il titolare può prelevare 5.000 o più dal proprio conto oppure versarvi altrettanto senza incorrere in alcuna sanzione. Al di là del limite di contanti, però, le operazioni (soprattutto se ingenti) devono essere giustificabili, perché possono essere segnalate dall’istituto di credito al Fisco e, se sopra i 10.000 euro, all’Unità di informazione finanziaria. I controlli, comunque, sono volti rispettivamente all’evasione fiscale e al rispetto della normativa Antiriciclaggio.

Pagamenti frazionati o a rate

Anche quest’anno, come tutti quelli precedenti, non si può pensare di fare i furbi e aggirare il limite ai contanti frazionando il pagamento. Suddividere un pagamento per non oltrepassare la soglia massima a fronte di un’unica operazione non è possibile. Dunque, chi artificiosamente suddivide il pagamento rischia le sanzioni, mentre chi è in buona fede può optare per un pagamento misto contante e tracciabile, rispettando i limiti sui contanti.

Il pagamento in contanti di un’operazione unica può superare i 5.000 euro soltanto quando suddiviso in più rate dal contratto stesso, che prevede scadenze e dilazioni prefissate. Le rate dell’auto o del mutuo, ad esempio. Al di fuori di questi casi, anche l’importo complessivo deve essere inferiore a 5.000 euro.

Le sanzioni per chi non rispetta il limite ai contanti

La sanzione pecuniaria prevista per chi non rispetta il limite ai contanti nel 2024 è compresa tra 5.000 e 50.000 euro, a seconda dell’importo, delle modalità e delle finalità. Questa multa si applica a chi ha effettuato il pagamento, mentre chi lo ha incassato (e non segnalato) rischia una diversa sanzione.

La questione si complica, difatti, se la violazione viene riscontrata in soggetti tenuti al rispetto della normativa antiriciclaggio con i clienti. Questi professionisti o imprenditori incorrono, infatti, nella segnalazione alla Direzione territoriale del ministero dell’Economia e delle finanze e dunque nella sanzione tra 3.000 e 15.000 euro.

Il pagamento degli stipendi

A prescindere dalla normativa sui limiti alle transazioni di denaro contante, in quanto mezzo non tracciabile, tutte le paghe, le retribuzioni e gli stipendi devono essere pagati con strumenti tracciabili (fatta eccezione per i lavoratori domestici). Un obbligo di legge che prescinde dall’importo, ma non vale per i pagamenti accessori rispetto allo stipendio (ad esempio il rimborso spese per una trasferta).

Il datore di lavoro rischia una multa da 1.000 a 1.500 euro se non rispetta la tracciabilità degli stipendi (oltre alle altre sanzioni se si tratta di lavoro nero). Nessuna conseguenza, invece, per il dipendente.

Le eccezioni

Si hanno alcune eccezioni al limite di contante, anche in eccesso. Il limite non si applica ai cittadini stranieri residenti all’estero (come i turisti) nei pagamenti verso esercenti commerciali al dettaglio (il limite sale a 15.000 euro). Per le rimesse all’estero, invece, tramite i money transfer la soglia è di 1.000 euro.

Per cambiare il denaro in valuta straniera – o viceversa - si applica il limite di 2.000 euro in vigore per il cambiavalute. I pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni, invece, devono rispettare la soglia di 1.000 euro. Anche i pagamenti dal condominio hanno un limite di 1.000 euro, che non si applica ai pagamenti verso il condominio (purché siano poi versati sul conto).

È di 1.000 euro anche la soglia di pagamenti in contanti per le associazioni di sport dilettantistico, che sopra questa cifra devono avvalersi di mezzi tracciabili. Infine, occhio alle detrazioni: fatta eccezione per le prestazioni sanitarie e l’acquisto di farmaci in strutture pubbliche, le spese detraibili al 19% sono tali se pagate con mezzi tracciabili (come il carburante e le donazioni a Onlus). Ancora più attenzione per le detrazioni su spese edilizie, che necessitano del bonifico parlante.

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