Mercati negano il rally di Natale dopo Fed e Bce

David Pascucci

16 Dicembre 2022 - 13:14

I mercati negano il rally di Natale come ampiamente previsto dalle dinamiche settimanali.

Mercati negano il rally di Natale dopo Fed e Bce

Quella attuale è stata una settimana piena di dati macroeconomici e di importanti decisioni in merito alle politiche monetarie delle maggiori banche centrali globali, Bce e Fed in primis. In questa settimana abbiamo visto anche le decisioni in merito ai tassi di interesse in Svizzera e in Uk, entrambe le banche centrali hanno alzato il costo del denaro di 0,5% portando i rispettivi tassi a 1% per la SNB e al 3,5% per la BoE. Il mercato dovrà affrontare quindi un’ulteriore stretta sulla liquidità e di conseguenza una minor propensione al rischio nel corso dei prossimi mesi.

In tal merito i mercati continuano a essere molto tecnici con il comparto di rischio che stavolta procede al sell-off tecnico sui massimi e sulle resistenze, procedendo quindi a un ritracciamento interessante in un’ottica di breve periodo, parliamo di un ritracciamento del 5/7% dai massimi come avevamo pronosticato nelle nostre analisi precedenti, come ad esempio quella sul Dax che trovate qui sotto. In tal merito andiamo quindi a vedere cosa sta succedendo sul Forex che a differenza del mercato azionario sembra tenere il dollaro sulle spine a ridosso di livelli tecnici di lungo periodo importantissimi

La dinamica del mercato dopo la Bce

Una vera e propria attesa quella per la Bce, l’ultima banca centrale della settimana a dover alzare i tassi, la banca centrale ad avere l’ultima parola sulla condizione attuale del mercato interbancario dei tassi di interesse e di fatto la banca centrale che ha dato il via a un movimento interessante sul mercato azionario. Quello che abbiamo visto partire ieri è stato un movimento discendente interessante iniziato tecnicamente con lo squeeze visto qualche giorno fa sull’uscita dei dati sull’inflazione Usa. I movimenti di squeeze solitamente anticipano la direzionalità di breve e di fatto questa dinamica è stata ampiamente rispettata.

Possiamo dire che nel breve i mercati azionari hanno già fatto quello che dovevano fare, ossia fare un ritracciamento che non avrebbe invalidato totalmente la dinamica di periodo prevista da qui fino all’inizio del 2023, una dinamica di ripresa in attesa di vendite ancora più forti sul mercato che potremmo attenderci nel 2023. Per il momento il mercato azionario ha fatto quello che doveva fare a differenza del Forex che al momento rimane ancora ingabbiato sui massimi delle majors contro il dollaro, probabilmente in attesa di un dato che possa dare il via a un movimento interessante anche sul forex e che potrebbe essere il dato sui PMI in Usa alle 15:45 di oggi.

Oltre a questo abbiamo visto l’uscita del dato sull’inflazione europea, un dato migliore del precedente ma al di sotto delle aspettative visto che il consensus era al 10% contro il 10,1% del dato effettivo. Il dato precedente si attestava al 10,6%, quindi il calo attuale è comunque interessante se paragonato con quanto successo negli Usa da giugno a oggi con un continuo calo dell’inflazione a ritmi che diventano progressivamente più sostenuti. Il mercato probabilmente sta già apprezzando e scontando una diminuzione dell’inflazione nel lungo periodo e potremmo iniziare a considerare altri dati come market movers nelle prossime settimane/mesi, come ad esempio il tasso di disoccupazione.

Cosa attendersi dalla giornata di oggi

Quello che il mercato doveva fare lo ha già fatto. L’azionario ha compiuto il movimento ribassista di ritracciamento a negazione del rally di Natale, cosa avvenuta tra martedì e ieri, un movimento che era atteso da diverse settimane. Il Forex rimane invece ancora ingabbiato sui minimi dollaro, pertanto non escludiamo la possibilità di vedere oggi dei movimenti a favore di dollaro su tutte le majors. Probabilmente a ridosso dell’apertura del cash Usa potremmo vedere qualche movimento interessante, magari con EurUsd e GbpUsd in discesa e con UsdJpy in ripresa verso l’alto.

Al momento quindi la situazione è relativamente statica visto che i mercati hanno già fatto quello che dovevano fare ma di base il mercato potrebbe fare di tutto e perciò il Forex è al momento quel mercato che sembra essere rimasto relativamente indietro rispetto a quanto avvenuto sull’azionario. Ipotizzare quindi dei movimenti interessanti sul Forex è assolutamente ragionevole, pertanto rimaniamo in attesa dell’apertura del cash Usa e dell’uscita del dato Pmi americano alle 15:45.

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