Per il Wsj gli Stati Uniti a breve potrebbero fornire all’Ucraina i missili a lungo raggio Atacms: cosa sono e perché potrebbero avvicinarci a una guerra nucleare o mondiale.
Di una possibile guerra nucleare se ne parla con insistenza non solo da quando Yevgeny Prigozhin a capo di una parte del suo gruppo di mercenari ha provato a marciare su Mosca, ma dal momento in cui oltre sedici mesi fa Vladimir Putin ha deciso di dare il via alla sua “operazione speciale” in Ucraina.
I rischi di una guerra nucleare sono tutti legati al fatto che la Russia, se mai dovesse ritrovarsi in forte difficoltà sul campo di battaglia, potrebbe decidere di varcare quella linea rossa mai oltrepassata durante i decenni della Guerra Fredda.
Partendo da questo presupposto, di recente ci sono stati diversi fattori che hanno alimentato le preoccupazioni a riguardo: oltre al fallito golpe di Prigozhin, anche l’imminente fornitura all’Ucraina degli F-16 provenienti da Paesi membri della Nato. Si tratta infatti di aerei da guerra che possono montare anche testate nucleari che non sono a disposizione di Kiev ma abbondano nei magazzini dell’Alleanza atlantica sparsi per tutto il Vecchio Continente, Italia compresa.
Il Wall Street Journal, citando fonti governative d’Oltreoceano ed europee, nelle scorse ore ha reso noto che, anche se Joe Biden ancora non avrebbe dato il suo disco verde, gli Usa sarebbero pronti a inviare in Ucraina anche il sistema missilistico tattico a lungo raggio Atacms.
Se questa anticipazione dovesse rivelarsi veritiera, finora Biden ha sempre fatto muro a riguardo ma lo stesso copione è stato recitato anche per gli F-16, ci sarebbero due aspetti che potrebbero avvicinarci a una catastrofica guerra nucleare o mondiale.
I missili Atacms e il rischio di una guerra nucleare
Il sistema missilistico tattico a lungo raggio Atacms è uno dei fiori all’occhiello dell’esercito Usa; nato nel 1991, negli anni è stato costantemente migliorato e adesso questo missile balistico può arrivare a colpire un bersaglio di superficie distante anche 300 km.
Se l’indiscrezione del Wsj alla fine dovesse rivelarsi veritiera, l’Ucraina nella sua controffensiva potrebbe non solo colpire le retrovie e le linee di rifornimento dell’Armata russa, ma anche direttamente le città russe più vicine al confine come accaduto diverse volte nelle ultime settimane.
Potrebbe bastare questo per condurci dritti verso una guerra nucleare? Al momento la controffensiva ucraina sta avendo un solo risultato: far aumentare notevolmente la triste conta dei soldati morti su entrambi i fronti.
La prima linea difensiva dei russi, avvertiti da mesi dai proclami di Kiev, ancora deve essere scalfita visto che durante l’inverno sono state scavate trincee, realizzate fortificazioni, rinfoltite le divisioni e posizionati sul terreno denti di drago e mine per impedire l’avanzata del nemico.
Gli F-16 così come i missili Atacms potrebbero migliorare di molto gli attacchi ucraini, ma difficilmente potrebbero portare a un collasso della linea difensiva russa anche se l’esercito di Mosca in questa guerra più volte ha stupito in negativo i vari analisti internazionali.
La guerra si deciderà in Lituania
C’è però un altro aspetto che potrebbe far scattare il campanello d’allarme di una guerra nucleare o mondiale. Il prossimo 11 e 12 luglio in Lituania ci sarà l’atteso vertice Nato dove l’Occidente dovrà decidere come continuare a sostenere l’Ucraina.
In molti vorrebbero una cristallizzazione del conflitto in stile coreano: la Russia manterrebbe il controllo dei territori occupati e l’Ucraina la garanzia di essere difesa in caso di una nuova invasione. Si tratterebbe di un boccone difficile da digerire per Volodymyr Zelensky ma, di fronte a una richiesta da parte degli Usa, il presidente ucraino obtorto collo potrebbe solo che dire “obbedisco”.
Se invece dovesse passare la linea dei falchi atlantici - Polonia, Baltici e Regno Unito - che vorrebbero un prosieguo della guerra non escludendo anche un intervento militare diretto, allora ecco che la fornitura dei missili a lungo raggio all’Ucraina potrebbe significare che l’Occidente è pronto a far di tutto pur di vedere Putin sconfitto.
Da qui i timori di una nuova guerra mondiale potenzialmente anche nucleare, con il vertice di Vilnius che sarà il momento in cui si capirà quale potrebbe essere il destino di questo conflitto destinato a entrare in tutti i futuri manuali di storia.
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