Calo della rata del mutuo in vista: 300mila famiglie sperano in rate più basse per acquistare casa. Abbiamo fatto una simulazione per scoprire quando potrebbe accadere.
Mutui, quando scende la rata? È questa la domanda che si fanno milioni di italiani dopo la riunione della Banca Centrale Europea (BCE) del 18 luglio, conclusasi senza variazioni nei tassi di interesse. Tuttavia, le prime riduzioni delle rate erano già visibili prima del taglio dei tassi a giugno, alimentando le speranze di chi ha un mutuo a tasso variabile o di chi intende stipulare un nuovo mutuo.
Ma cosa ci riserva il futuro? E come influenzeranno le prossime mosse della BCE il costo dei mutui?
In questo articolo, esploreremo due aspetti cruciali: quando possiamo aspettarci una riduzione significativa delle rate dei mutui e quali sono le previsioni dopo l’ultima riunione della BCE.
La presidente Christine Lagarde ha spesso sottolineato l’importanza della prudenza, indicando che la riduzione dei tassi sarà graduale e calibrata per evitare rischi inflazionistici. Con queste premesse, analizzeremo le possibili evoluzioni del mercato dei mutui nei prossimi mesi.
Mutui, quando scende la rata?
Dopo aver mantenuto ridotto i tassi di 25 punti base a giugno, la BCE ha lasciato invariato il costo del denaro a luglio. Questa mossa - ampiamente attesa dai mercati finanziari - ha avuto un effetto positivo, seppur moderato, sui mutui variabili in Italia. Secondo Facile.it, la rata media di un mutuo variabile per un importo di 126.000 euro in 25 anni (LTV 70%, Tan iniziale 0,67%, Euribor3m+1,25%) è scesa di circa 18 euro. Ma cosa possiamo aspettarci per il futuro?
Mese | Tasso (TAN) | Rata mensile | Variazione rata da gennaio 2022 |
---|---|---|---|
Gennaio 2022 | 0,67% | 456 € | - |
Dicembre 2022 | 3,07% | 602 € | +146 € |
Giugno 2023 | 4,67% | 713 € | +257 € |
Dicembre 2023 | 5,21% | 752 € | +296 € |
Luglio 2024 | 4,95% | 733 € | +277 € |
Le simulazioni: cosa dicono i numeri?
Secondo le proiezioni attuali:
- Entro dicembre 2024, è prevista una rata media di 700 euro, con un tasso (TAN) pari al 4,50%, in calo di 33 euro rispetto a oggi.
- Entro giugno 2025, potrebbe scendere ulteriormente a 671 euro, con un tasso (TAN) del 4,08%, con un risparmio di 62 euro rispetto alla rata attuale.
Scenari di risparmio mensile:
- Con un taglio dello 0,25%: risparmio tra 13,50 e 27 euro al mese.
- Con un taglio dello 0,50%: risparmio tra 26,90 e 54 euro al mese.
Cosa significa per i mutuatari?
Il prossimo taglio dei tassi, atteso a settembre, potrebbe offrire una buona opportunità per chi ha o intende sottoscrivere un mutuo. Tuttavia, l’effetto dipenderà anche dalle politiche delle singole banche e dall’andamento dell’inflazione. Nel frattempo, i mutui a tasso fisso rimangono una scelta vantaggiosa, con tassi competitivi, specialmente per gli immobili green.
Inoltre, i mutuatari possono considerare la surroga del mutuo, trasferendo il loro finanziamento da una banca all’altra per ottenere condizioni più vantaggiose. Attualmente, i tassi di surroga partono dal 2,84%, con una rata mensile di 537 euro. Questa opzione rappresenta un’interessante opportunità per chi ha un mutuo a tasso variabile e desidera ridurre la propria rata con un mutuo a tasso fisso.
Questo scenario offre una panoramica chiara di come i mutui potrebbero evolversi nei prossimi mesi, guidati dalle decisioni della BCE e dalle condizioni di mercato.
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L’andamento dei tassi di interesse è strettamente correlato alle condizioni economiche generali.
La BCE deve bilanciare una crescita economica debole con la necessità di contenere l’inflazione. Christine Lagarde ha evidenziato che, nonostante i progressi nella lotta all’inflazione, il lavoro della BCE continua.
Il raggiungimento di un’inflazione intorno al 2%, senza compromettere la crescita, rappresenta ancora una sfida complessa: se l’inflazione rimane sotto controllo, la BCE avrà maggiore flessibilità per ulteriori riduzioni dei tassi. Inoltre, le decisioni della BCE saranno influenzate dalla situazione economica generale. Una crescita debole potrebbe richiedere interventi più incisivi per stimolare l’economia, mentre una ripresa più solida potrebbe giustificare un approccio più graduale.
Attualmente, il tasso variabile (TAEG) si mantiene intorno al 5%, con alcune offerte online che scendono fino al 4,53%. Al contrario, il tasso fisso, dopo essersi a lungo mantenuto come protagonista del mercato con livelli notevolmente inferiori al variabile, registra un rialzo, attestandosi al 3,26% per i tassi medi e al 2,90% per le migliori condizioni disponibili.
Le ultime rilevazioni dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, indicano che il tasso medio sui nuovi mutui a giugno è stato del 3,56%, in ribasso rispetto al 3,61% del mese precedente, confermando la tendenza alla riduzione in previsione dei tagli annunciati dei tassi da parte della BCE.
La riunione di settembre sarà cruciale per comprendere le intenzioni della BCE. Il governatore della banca centrale olandese, Klaas Knot, ha confermato una linea di prudenza, indicando settembre come potenziale momento per un secondo intervento. Questa strategia graduale mira a evitare aspettative eccessive di tagli che potrebbero alimentare l’inflazione.
Un altro aspetto cruciale è il comportamento delle banche. Anche in assenza di ulteriori tagli da parte della BCE, le banche potrebbero decidere di ridurre i tassi dei mutui se ricevono chiare indicazioni sulla futura politica monetaria. Le comunicazioni della BCE saranno quindi decisive nel modellare le aspettative del mercato.
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