Omicron, casi in aumento: le regioni che preoccupano di più

Giorgia Bonamoneta

17/06/2022

La variante Omicron porta scompiglio nell’estate 2022. In diverse regioni si sta raggiungendo la soglia di allerta dei posti letto occupati. Ecco dove.

Omicron, casi in aumento: le regioni che preoccupano di più

La pandemia di Covid non è finita. La variante Omicron, nelle sue sottovarianti più contagiose, ha fatto rialzare il numero dei casi positivi che nella giornata di oggi ha raggiunto quota 35 mila. Nei giorni scorsi il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha gettato un’ombra sui prossimi mesi, in particolare sulla stagione autunnale. Sileri però invita a non allarmarsi, perché gli ospedali sono ancora in una fase di relativa tranquillità.

Infatti il tasso di occupazione in terapia intensiva è sceso dell’1,9% (dato aggiornato al 16 giugno 2022) rispetto alla scorsa settimana. È il tasso di occupazione delle aree non critiche che è invece sotto osservazione, perché nelle ultime settimane sta crescendo in maniera costante in diverse Regioni, tra cui Sicilia e Lazio. Insieme al dato dell’occupazione dei letti, a crescere è anche il dato relativo all’incidenza dei casi Covid-19 su 100 mila abitanti.

I numeri rischiano però di non rappresentare la realtà, infatti negli ultimi giorni si è reso evidente che i tamponi non sono più efficaci come una volta nel comprendere l’entità della diffusione della pandemia. In un’estate senza restrizioni e con la soglia dell’attenzione bassa, la possibilità che i tamponi non rispondano come in precedenza è una preoccupazione aggiuntiva.

Per rispondere a questo scenario la Fondazione Gimbe lancia un’allerta. I casi e i decessi sono in aumento e in particolare sono i soggetti che non si sono sottoposti alla terza dose di vaccino a risentire maggiormente della presenza della variante Omicron sul territorio. Per questo rimane importante tanto la vaccinazione, quanto mantenere comportamenti sicuri.

Variante Omicron e casi in aumento: la nuova ondata estiva

La variante Omicron torna a colpire con più intensità all’inizio di questa estate 2022. Dopo l’ondata di marzo, Omicron si appresta a raggiungere un nuovo picco di contagi in quella che il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha definito “ondata estiva”. Un’ondata atipica, che colpisce principalmente chi non è coperto dal ciclo completo di vaccinazione, terza dose compresa, ma che non sembra pesare sugli ospedali.

Nelle ultime settimane la curva epidemiologica segna una risalita costante, per quanto più lenta rispetto alle previsioni peggiori. Solo a Milano, per fare un esempio, i casi di positività sono quasi quintuplicati, ma non è l’unica zona sotto osservazione.

Variante Omicron: quali sono le regioni più a rischio

La curva epidemiologica è in salita, ma a far preoccupare gli esperti non è tanto l’aumento dei casi di positività, quanto la pressione ospedaliera. In alcune Regioni d’Italia gli ospedali hanno superato la soglia di allerta per l’occupazione dei reparti ordinari (non di terapia intensiva) destinati ai malati Covid. Sicilia e Valle d’Aosta fanno segnare le percentuali di occupazioni più alte, mentre è in Sardegna che si registra il livello di incidenza più alto in Italia.

Anche la Regione Lazio presenta una situazione più allarmante di altre e insieme a Marche, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto ed Emilia Romagna si piazza nel gruppo delle Regioni ad alto rischio. Nel Lazio è Roma a segnare il maggior numero di positivi, con un aumento di 2.968 casi nella sola giornata di oggi.

Di seguito il tasso di occupazione di ogni Regione:

  • Abruzzo, occupazione area non critica al 9%
  • Basilicata, occupazione area non critica al 10%
  • CalabriaAbruzzo, occupazione area non critica al 9%, occupazione area non critica al 14%
  • Emilia Romagna, occupazione area non critica al 8%
  • Friuli Venezia Giulia, occupazione area non critica al 7%
  • Lazio, occupazione area non critica al 8%
  • Liguria, occupazione area non critica al 9%
  • Lombardia, occupazione area non critica al 5%
  • Marche, occupazione area non critica al 7%
  • Molise, occupazione area non critica al 6%
  • P.A Bolzano, occupazione area non critica al 8%
  • Piemonte, occupazione area non critica al 3%
  • Puglia, occupazione area non critica al 7%
  • Sardegna, occupazione area non critica al 6%
  • Sicilia, occupazione area non critica al 16%
  • Toscana, occupazione area non critica al 5%
  • Umbria, occupazione area non critica al 14%
  • Valle d’Aosta, occupazione area non critica al 15%
  • Veneto, occupazione area non critica al 4%

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