Pensioni, arriva la riforma in Europa: ok definitivo all’uscita dal lavoro a 64 anni

Giacomo Andreoli

15/04/2023

Dopo il via libera della Corte Costituzionale, arriva l’ok definitivo alle riforma delle pensioni, con uscita a 64 anni: in Francia è caos, con le proteste in tutto il Paese che non si fermano.

Pensioni, arriva la riforma in Europa: ok definitivo all’uscita dal lavoro a 64 anni

Con il via libera definitivo alla riforma delle pensioni l’età per uscire dal lavoro diventa 64 anni. Accade in Francia, dove il presidente Emmanuel Macron ha promulgato la nuova contestata legge, che alza l’età pensionabile (finora era fissata a 62 anni). A nulla, quindi, sono servite le proteste di massa di centinaia di migliaia di persone in tutto il Paese.

L’ultimo ok alla riforma è arrivato dopo che la Corte costituzionale ha dichiarato la legge legittima, respingendo il ricorso delle opposizioni alla maggioranza di governo. Non ci sarà nemmeno il referendum abrogativo sul testo, richiesto sempre dalle opposizioni e bocciato dalla stessa Corte.

Per la sinistra di Jean-Luc Mélenchon e la destra di Marine Le Pen si tratta di una sconfitta, anche se il governo francese e il numero uno dell’Eliseo sono ai minimi di popolarità in tutto il Paese. Le prossime elezioni presidenziali si terranno nel 2027, ma nel frattempo le europee del 2024 potrebbero determinare un vero e proprio terremoto politico. Vediamo però nel dettaglio in cosa consiste questa riforma delle pensioni.

Riforma delle pensioni in Francia, cosa prevede

A partire da settembre di quest’anno si farà slittare l’età pensionabile di tre mesi l’anno per arrivare a 64 anni nel 2030: alla fine del secondo mandato di Macron, quindi, si arriverà così a 63 anni e 3 mesi. Per avere una pensione a tasso pieno dal 2027, invece, che dal 2035, bisognerà quindi aver versato 43 anni di contributi: un allungamento di fatto del periodo rispetto alle regole attuali.

Tuttavia i lavoratori precoci, quelli che hanno versato almeno 1 anno e 3 mesi di contributi prima dei 20 anni, continueranno ad andare in pensione sempre a 62 anni. Per chi ha iniziato a lavorare entro i 16 anni si potrà andare in pensione a 58 anni, chi ha fatto un primo lavoro tra i 16 e i 18 a partire da 60 anni. Secondo la prima ministra Borne si tratta di un “sistema equo consente a chi ha iniziato a lavorare presto di andarsene prima”.

Non si fermano le proteste contro Macron

Secondo il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, la riforma farà risparmiare 17,7 miliardi di euro nel 2030, colmando il disavanzo di spesa pubblica per le pensioni. I sindacati francesi, però, protesteranno ancora a oltranza: con loro la destra di Le Pen e la sinistra di Mélenchon.

Il confronto tra Italia e Francia sulle pensioni

Anche con questa riforma, tuttavia, le condizioni per andare in pensione sarebbero comunque più favorevoli dell’Italia, dove per il 2023 è prevista Quota 103 (uscita anticipata con 62 anni d’età e 41 di contributi) o altrimenti vale la legge Fornero (con la pensione a 66 o 67 anni a seconda se si è uomini o donne), con qualche piccola eccezione (come per le poche migliaia di donne che potranno aderire a Opzione donna, uscendo dal lavoro tra i 58 e i 60 anni, o per i lavoratori gravosi con l’Ape sociale).

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