Perché i mercati oggi guadagnano? 2 motivi di ottimismo

Violetta Silvestri

11/10/2023

Mercati oggi in rialzo, spinti da almeno 2 motivi di ottimismo che riguardano le mosse della Fed e la Cina in cerca di stimolare la crescita. Sullo sfondo, restano le incertezze legate alla guerra.

Perché i mercati oggi guadagnano? 2 motivi di ottimismo

Mercati oggi all’insegna dei guadagni dopo le precedenti sedute turbolente a causa soprattutto della guerra in Israele.

Le azioni asiatiche stanno chiudendo in aumento, dopo che i trader hanno ridimensionato le scommesse sui rialzi dei tassi della Federal Reserve, con le aspettative di ulteriori stimoli dalla Cina che aiutano a spingere i listini.

Sono proprio questi 2 fattori, una Fed meno aggressiva e Pechino reattivo sul fronte del sostegno alla crescita, che stanno guidando l’ottimismo. L’S&P 500 ha guadagnato durante la notte, mentre il più ampio indice MSCI delle azioni dell’area Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è ​​salito dell’1,3% ai massimi di due settimane negli scambi mattutini.

I titoli del Tesoro decennali si sono stabilizzati dopo i guadagni di martedì, quando i rendimenti dei titoli di stato statunitensi hanno registrato alcuni dei maggiori cali giornalieri dell’anno. L’indice del dollaro è rimasto poco cambiato dopo la quinta sessione consecutiva di ribassi. Le valute dei mercati emergenti asiatici hanno guadagnato terreno, con il won coreano e il baht tailandese in testa alla classifica.

Con uno sguardo sempre vigile sulle vicende geopolitiche, i mercati oggi tornano a osservare i protagonisti più importanti fino allo scoppio del conflitto in Israele: Cina e Federal Reserve.

I mercati oggi sperano in una Fed meno falco

Le scommesse su un possibile rialzo dei tassi da parte della Fed quest’anno si sono leggermente ritirate questa settimana e i rendimenti dei titoli del Tesoro sono scesi drasticamente dai massimi di 16 anni, trascinando con sé il dollaro.

Il rendimento del decennale è sceso di 12,7 punti base martedì ed è rimasto stabile in Asia mercoledì al 4,64%, dopo aver toccato il 4,884% sulla scia dei forti dati sull’occupazione negli Stati Uniti venerdì.

In vista del verbale della riunione di settembre previsto per stasera, la presidente della Fed Bank di San Francisco Mary Daly ha affermato che le condizioni finanziarie più restrittive potrebbero significare che la banca centrale “non deve fare altrettanto”, lasciando intendere che un ulteriore aumento del costo del denaro non è affatto dato per certo. Questo è l’ultimo di una serie di commenti più accomodanti, che hanno sollevato le speranze su uno stop all’aumento dei tassi.

Secondo Anna Wong di Bloomberg Economics, gli investitori staranno attenti a eventuali indizi nei verbali che suggeriscano che la Fed potrebbe non portare a termine l’ultimo aumento indicato nelle sue proiezioni economiche.

Inoltre, i riflettori sono accesi sui dati dell’inflazione Usa in uscita giovedì.

“Segnali di moderazione dell’inflazione americana potrebbero rafforzare il tono più attento da parte dei membri della Fed americana riguardo alla politica futura, esercitando una maggiore pressione sul dollaro”, ha affermato Peter Dragicevich, stratega della società di pagamenti transfrontalieri Corpay.

Per Ben Jeffery di BMO Capital Markets, i politici hanno iniziato a riconoscere una minore necessità di ulteriori azioni politiche, dato che le condizioni finanziarie si sono notevolmente inasprite dopo il recente aumento dei rendimenti del Tesoro. Questo riconoscimento potrebbe aver ridotto il nervosismo riguardo alla necessità di ulteriori aumenti dei tassi.

La Cina aspetta nuovi stimoli

Gli indicatori azionari di Hong Kong si sono ripresi, guidati dai titoli tecnologici, mentre le azioni della Cina continentale sono salite spinte da un rapporto di Bloomberg secondo cui Pechino sta valutando la possibilità di aumentare il deficit di bilancio mentre il governo si prepara a lanciare nuovi stimoli.

“Le azioni asiatiche hanno ottenuto un doppio vantaggio oggi dall’atteggiamento meno aggressivo dei membri della Fed e dalla speculazione su uno stimolo cinese”, ha affermato Charu Chanana, stratega di mercato presso Saxobank. “Ma la Fed dovrà mantenere un livello più alto più a lungo se vuole continuare a vedere i mercati fare il lavoro di rialzo dei tassi, e ci sono anche rischi che le tensioni geopolitiche possano intensificarsi”, ha aggiunto.

Da evidenziare, comunque, che i nervi sono tesi dopo che il gigantesco sviluppatore Country Garden ha avvertito che non sarebbe stato in grado di soddisfare in tempo i suoi obblighi di pagamento offshore.

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