Poste italiane presenta Polis, il progetto finanziato dal Pnrr per creare nei comuni con meno di 15mila abitanti uno sportello unico per rilasciare assieme tutti i documenti.
Isee, carta d’identità, passaporto, estratto contributivo. Arriva lo sportello unico di Poste per rilasciare assieme i principali documenti che servono ai cittadini in tutti i comuni con meno di 15mila abitanti.
Il progetto si chiama “Polis” ed è finanziato per 800 milioni di euro dal Pnrr e per 320 da Poste Italiane. Obiettivo: rendere più efficienti i servizi pubblici e combattere lo spopolamento dei piccoli comuni, anche tramite 250 nuovi spazi di coworking associati ai nuovi uffici. Il tutto provando a rispettare la sostenibilità ambientale, grazie a colonnine di ricarica e pannelli fotovoltaici.
All’evento di presentazione di stamattina, alla Nuvola di Fuksas a Roma, erano presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Con loro la gran parte dei ministri: Giancarlo Giorgetti, Alfredo Urso, Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Paolo Zangrillo, Eugenia Roccella. Ma anche: il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, la presidente di Poste Maria Bianca Farina e l’amministratore delegato Matteo Del Fante.
Ufficio unico di Poste, tutti i nuovi documenti rilasciati
Nel nuovo ufficio postale dei piccoli comuni si potranno avere tutti i servizi della Pubblica amministrazione in un solo luogo. Non servirà quindi più andare in vari uffici e magari fare diversi kilometri per avere i documenti necessari.
I documenti e i servizi offerti saranno: certificati anagrafici, documenti d’identità, certificato Isee, certificati giudiziari, il duplicato della tessera sanitaria, il primo codice fiscale per neonato, il certificato di residenza e di nascita, i documenti previdenziali (come il cedolino pensione e la certificazione unica), richieste esenzione ticket e prenotazione Cup per le prestazioni sanitarie, assicurazione obbligatoria Inail delle casalinghe, contratti gas e luce di Poste.
Secondo Poste una volta di fronte all’operatore di sportello o del totem tecnologico, i vari documenti verranno rilasciati in pochi minuti. Nel caso dei totem servirà utilizzare il proprio Spid.
Quando saranno pronti i nuovi uffici?
La sperimentazione del nuovo sportello unico è già partita in tre comuni del Lazio (Fara in Sabina, Campagnano di Roma e San Felice Circeo), dove si stanno realizzando i primi prototipi.
Nel frattempo sono stati completati 40 nuovi uffici postali, e avviati 230 cantieri. Entro la fine del 2023 saranno avviati i lavori in altri 1500 uffici, per arrivare a coprire tutti i 6.910 piccoli comuni italiani a partire dal 2024.
Nei nuovi uffici ci saranno: 7mila sportelli automatici Atm “evoluti” per fare le operazioni (attivi 24 ore su 24 tutti i giorni), 5 mila colonnine di ricarica, 4mila totem digitali self service, 1000 aree esterne e 1000 impianti fotovoltaici per l’efficientamento energetico.
Coinvolti 16 milioni di cittadini, “polemiche sterili”
Secondo l’ad Del Fante “il progetto garantirà 16 milioni di abitanti che vivono nei piccoli comuni e contribuirà ad accelerare la trasformazione digitale del Paese, riducendo al minimo i disagi dei cittadini”.
Soddisfatta anche la presidente di Poste Farina, che spiega a Money.it come “Polis darà sostegno allo sviluppo economico nazionale, fornendo ai cittadini spazi e ambienti in cui condividere e cooperare. I piccoli uffici finora non hanno avuto la fluidità di servizi dei grandi centri, che sono ultra connessi: i comuni minori saranno rivoluzionati e il progetto in futuro potrà essere espanso”.
Quindi rispetto alla critica sul presunto non coinvolgimento del Garante della privacy per la gestione dei dati personali trattati, spiega di “non voler entrare nelle polemiche, perché oggi sono tutti convinti che si tratta di un piano dal valore strategico”.
Meloni e Mattarella: “Basta con lo spopolamento e i pochi servizi”
“L’Italia - ha spiegato la presidente Meloni - si fonda sui suoi comuni, attraverso di essi custodiamo l’identità italiana, la più grande ricchezza del Paese. Con questa iniziativa vogliamo unire la nazione, rafforzando i legami tra aree interne e comunità piccole e grandi. L’obiettivo è garantire a tutti lo stesso identico diritto ad accedere velocemente ai servizi, senza cittadini o territori di serie A o B e facendo risparmiare tempo. Vogliamo una sola Italia con servizi e diritti uguali per tutti, non arrendendosi allo spopolamento delle aree interne, dove nessuno sia escluso o abbandonato dalle istituzioni”.
“I piccoli comuni - ha aggiunto Mattarella - sono una parte decisiva dell’Italia e vi è un crescente disagio per il ritiro dei servizi che si è visto negli ultimi anni, incidendo sulla vita quotidiana e impoverendo il Paese. Polis interviene su questo fronte: un piano importante del Pnrr per contribuire a superare i divari nel nostro Paese. Gli uffici postali nei piccoli centri sono punti di riferimento per l’identità: è stato importante averli preservati e rilanciati, non seguendo la deriva della riduzione dei servizi per i cittadini e aiutando la crescita economica”.
Per il ministro delle Imprese Urso lo spopolamento italiano “è un’emergenza, nel Sud e anche nel Centro-Nord, e questo progetto lo argina, aumentando la qualità della vita dei residenti e creando più luoghi di aggregazione nei piccoli borghi”.
Le storie dei piccoli comuni
Paola Casulo è sindaca di Guasila (in Sardegna, 2500 abitanti), ha 37 anni ed è componente di Anci dell’Isola. A Money.it spiega che “il progetto dimostra che Poste non abbandona i comuni più piccoli. Così possiamo smaltire le file a cui siamo abituati e portare il digitale dovunque: mantenendo i servizi laddove si vive creiamo centri di aggregazione sociale ed evitiamo che in tanti se ne vadano da un territorio come il nostro, in cui vogliamo che soprattutto i giovani rimangano”.
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Stefano Bigiotti è invece sindaco di Valentano (2780 abitanti, nel Lazio), ha 35 anni ed è vicepresidente di Anci della sua Regione. Secondo il primo cittadino “la presenza dello Stato deve farsi più forte nelle città come la nostra, rendendo i servizi quotidiani più efficienti, anche nelle aree industriali meno strategiche: con progetti come questo speriamo di evitare che in tanti vadano via verso le grandi città o all’estero. Anzi, magari spingiamo qualcuno a trasferirsi da noi”.
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