I cani pericolosi in Italia, tutti i divieti e gli obblighi che devono rispettare i proprietari a seconda dei casi.
Si sente spesso parlare di cani pericolosi o, meglio, di razze canine pericolose, sebbene gli esperti attribuiscano l’aggressività degli animali all’educazione e all’addestramento e a nessun altro elemento. Nel pensiero comune, poi, è facile lasciarsi condizionare dagli incidenti e dalle aggressioni generalizzando, senza contare che alcune caratteristiche dell’aspetto dei cani possono contribuire alla percezione. La legge italiana, però, non effettua distinzioni di questo genere.
Ecco quali sono i cani pericolosi e tutti i divieti in vigore in Italia.
I cani pericolosi in Italia
I cani pericolosi in Italia erano stati individuati dall’ordinanza del 13 gennaio 2007 del ministro della Salute Livia Turco. Questa disposizione classificava alcune razze canine come pericolose, prevedendo regole piuttosto rigide e brutali, come tentativo di risposta alla pressione mediatica seguita ad alcune aggressioni.
L’ordinanza non è più in vigore, essendo stata abolita nel 2009 in seguito alle critiche degli esperti. Fra questi, l’Ente nazionale di cinofilia italiana e il Consiglio superiore della sanità, che sostengono tuttora la mancanza di fondamento scientifico nella presunta pericolosità di alcune razze canine.
La lista non ha più valore legale, anche se alcune compagnie assicurative la prendono ancora in considerazione, valutando un fattore di rischio più alto. Ecco le razze canine in questione:
- American Bulldog;
- cane da pastore di Charplanina;
- cane da pastore dell’Anatolia;
- cane da pastore dell’Asia centrale;
- cane da pastore del Caucaso;
- cane da serra da estreilla;
- Dogo argentino;
- Fila brazileiro;
- Bull terrier;
- perro da canapo majoero;
- Dogo canario;
- perro da presa mallorquin;
- Pitbull mastiff;
- Pitbull terrier;
- Rafeiro do alentejo;
- Tornjak;
- Rotweiller;
- Tosa inu.
Anche se ad oggi in Italia non viene più applicata questa normativa, sono molti i Paesi europei che ancora prevedono classificazioni di questo genere con norme e divieti riguardo alle razze canine considerate pericolose (anche molto pesanti).
I divieti in vigore in Italia
Ad oggi, in Italia vige l’ordinanza del 13 luglio 2016 contenuta nel Decreto Martini che, come anticipato, non include alcuna distinzione fra le razze canine. La normativa impone alcuni obblighi generali ai proprietari dei cani, fondandosi principalmente sulla prevenzione. I divieti a cui devono sottostare tutti i proprietari di cani, peraltro, sono volti alla salvaguardia della salute pubblica ma anche del benessere degli animali stessi, difatti è vietato:
- Addestrare i cani per aumentarne l’aggressività;
- attuare operazioni di selezione o incrocio per l’aggressività;
- sottoporre i cani a doping;
- sottoporre i cani a interventi chirurgici volti a modificare la morfologia degli animali o comunque privi di fine curativo (come il taglio delle orecchie e della coda);
- vendere, esporre ai fini di vendita o commercializzare cani sottoposti agli interventi chirurgici vietati.
Un ruolo maggioritario è dato ai veterinari, ai quali spetta segnalare all’Asl episodi rischiosi per la salute pubblica, cosicché i cani vengano inseriti nel Registro dei cani morsicatori e con problemi di comportamento. Non c’è, quindi, nessuna generalizzazione, ma solo valutazioni specifiche sul caso concreto.
L’iscrizione del cane in questo registro ha uno scopo puramente preventivo, in quanto impone ai proprietari l’adottamento di alcune precauzioni aggiuntive.
L’obbligo di patentino
I cani iscritti al Registro dei cani morsicatori e con problemi di comportamento, dopo la valutazione del veterinario, devono essere addestrati con appositi percorsi, dedicati alla specializzazione comportamentale e alla formazione dei proprietari. Al termine del corso, questi ultimi ricevono un patentino che ne attesta il superamento ed è obbligatorio per i padroni di cani iscritti al registro.
Chi è sprovvisto di patentino rischia l’arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino a 206 euro per il reato previsto dall’articolo 650 del Codice penale sull’inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità per ragioni di sicurezza pubblica.
L’assicurazione per il cane
Oltre all’obbligo di patentino, i proprietari di cani iscritti nell’apposito registro devono anche stipulare una polizza assicurativa di responsabilità civile, idonea a coprire:
- Danni causati dal cane a terzi;
- danni causati dal cane a oggetti di terzi;
- ricerche in caso di scomparsa;
- spese veterinarie per interventi chirurgici;
- tutela negale.
Le condizioni specifiche e i massimali cambiano, ovviamente, a seconda del pacchetto stipulato e della compagnia di riferimento.
Tutti gli obblighi del proprietari
A prescindere dalla razza canina e dall’iscrizione nel Registro dei cani morsicatori, tutti i proprietari sono tenuti al rispetto di alcuni semplici obblighi per tutelare il proprio animale e la salute pubblica. In particolare, si ricorda che la responsabilità sia civile che penale delle azioni del cane ricade sempre sul suo legittimo proprietario.
Anche per questo motivo è fondamentale formarsi adeguatamente sulla corretta gestione dell’animale, oltre che affidarlo soltanto a persone altrettanto informate e capaci. È poi obbligatorio l’utilizzo del guinzaglio di lunghezza inferiore a 1,5 metri nelle aree urbane e aperte al pubblico (fatta eccezione per le aree cani individuate dal Comune) e portare con sé la museruola da applicare in caso di rischio. È poi sempre obbligatorio raccogliere i rifiuti e assicurare l’adeguato comportamento del cane.
È comunque necessario verificare la presenza di normative più specifiche nel proprio Comune.
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