Quanto aumenta lo stipendio nel 2025, la tabella con i nuovi importi

Simone Micocci

23/10/2024

Con la legge di Bilancio 2025 aumentano gli stipendi? Ecco le tabelle del nuovo taglio del cuneo fiscale in busta paga con tutti gli importi netti.

Quanto aumenta lo stipendio nel 2025, la tabella con i nuovi importi

Con la pubblicazione del testo della legge di Bilancio 2025 possiamo finalmente rispondere alla domanda su quanto aumentano gli stipendi (e soprattutto se) per effetto della conferma del taglio al cuneo fiscale finanziato dalla manovra.

Un taglio confermato per i prossimi 5 anni ma che viene attuato con modalità molto differenti rispetto a quanto accade nel 2025: per quanto gli importi degli aumenti di stipendio, per i quali di seguito trovate la tabella completa, non siano così diversi da quelli riconosciuti attraverso lo sgravio contributivo che oggi si applica per i redditi fino a 35.000 euro lordi (2.692 euro di stipendio mensile), la forma scelta per riconoscerli in busta paga è molto diversa da quella attuale.

Fino a oggi, infatti, in busta paga viene tagliata la quota di contributi a carico del lavoratore, del 7% o 6% per i redditi che rispettivamente non superano i 1.923 e i 2.692 euro. La formula per il calcolo dei nuovi aumenti è invece molto differente: dal 2025, infatti, per i redditi fino a 20.000 euro verrà riconosciuto un vero e proprio bonus non tassato in busta paga che va ad aggiungere lo stipendio netto, mentre per quanto riguarda i redditi che superano i 20.000 euro ma non i 40.000 euro viene incrementata la detrazione per reddito da lavoro dipendente. Di fatto il risultato è lo stesso: tutti i lavoratori dipendenti, inclusi gli incapienti che oggi invece non possono godere del bonus Renzi, godranno di un aumento in busta paga di importo variabile a seconda della fascia di reddito di appartenenza.

Di quanto aumenta lo stipendio con un lordo di 20.000 euro

L’articolo 2, comma 3, del testo della legge di Bilancio bollinato dalla Ragioneria di Stato e firmato dal presidente della Repubblica riconosce un nuovo trattamento integrativo, in aggiunta a quello di 100 euro già riconosciuto per chi ha un reddito compreso tra 8.174 e i 15.000 euro (ex bonus Renzi).

Nel dettaglio, qui si legge che per coloro che hanno un reddito da lavoro dipendente inferiore a 20.000 euro (annui e lordi), si applica un aumento dello stipendio pari al:

  • 7,1%, se il reddito di lavoro dipendente non è superiore a 8.500 euro;
  • 5,3%, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 8.500 euro ma non
  • a 15.000 euro;
  • 4,8%, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 15.000 euro.

A tal proposito, ecco una tabella che ci dice di quanto aumenta lo stipendio a seconda dell’importo annuo e mensile del proprio stipendio:

Reddito annuo lordo Reddito mensile lordo Aumento annuale Aumento mensile lordo (diviso per 12 mensilità)
5.000 384,62 355,00 29,58
7.000 538,46 497,00 41,42
9.000 692,31 477,00 39,75
11.000 846,15 583,00 48,58
13.000 1.000,00 689,00 57,42
15.000 1.153,85 795,00 66,25
17.000 1.307,69 816,00 68,00
19.000 1.461,54 912,00 76,00
20.000 1.538,46 960,00 80,00

Di fatto, nella migliore delle ipotesi il bonus esentasse è di 80 euro. Va detto che di fatto sulla busta paga di gennaio prossimo non ci sarà comunque chissà quale differenza rispetto a quella attuale: come vedremo di seguito, infatti, i valori in tabella, infatti, non sono particolarmente distanti da quanto già oggi viene riconosciuto in più grazie allo sgravio contributivo.

Di quanto aumenta lo stipendio con uno stipendio lordo compreso tra 20.000 e 40.000 euro

Diversamente, per i redditi da lavoro dipendente il cui importo annuo supera i 20.000 euro ma non i 40.000 euro il bonus viene riconosciuto attraverso un incremento delle detrazioni da lavoro dipendente. Il risultato non è comunque diverso da quello del suddetto trattamento integrativo, con il lavoratore che beneficerà - a parità di lordo - di un aumento del netto.

Nel dettaglio, se da una parte per i redditi compresi tra 20.000 e 32.000 euro annui si applica una detrazione ulteriore di 1.000 euro l’anno, quindi circa 83 euro in più per 12 mesi (le detrazioni non si applicano infatti sulla tredicesima), per i redditi compresi tra 32.000 e 40.000 euro, invece, la regola prevede che la detrazione è pari a:

Al prodotto tra 1.000 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 8.000 euro, se l’ammontare del reddito
complessivo è superiore a 32.000 euro ma non a 40.000 euro.

Di fatto si applica la seguente formula:

1.000 * [(40.000 - Reddito complessivo)]/8.000

A tal proposito, ecco la tabella con i nuovi importi

Reddito annuo lordo Reddito mensile lordo Aumento annuale Aumento mensile lordo (diviso per 12 mensilità)
22.000 1.692,31 1.000 83,33
24.000 1.846,15 1.000 83,33
26.000 2.000,00 1.000 83,33
28.000 2.153,85 1.000 83,33
30.000 2.307,69 1.000 83,33
32.000 2.461,54 1.000 83,33
34.000 2.615,38 750 62,50
36.000 2.769,23 500 41,67
38.000 2.923,08 250 20,83
40.000 3.076,92 0 0,00

Confronto con il 2024

Di fatto, specialmente per i redditi che superano i 20.000 euro i valori riconosciuti rischiano di essere persino peggiorativi rispetto a quanto invece spetta quest’anno, che invece trovate nella tabella seguente:

Retribuzione lorda Aumento netto mensile*
10.000 euro 44,92 euro
12.500 euro 56,15 euro
15.000 euro 67,38 euro
17.500 euro 67,22 euro
20.000 euro 76,82 euro
22.500 euro 86,42 euro
25.000 euro 96,03 euro
27.500 euro 90,54 euro
30.000 euro 90,49 euro
32.500 euro 91,52 euro
35.000 euro 98,56 euro

Considerando il risparmio sui contributi, e applicandovi le relative imposte, infatti, oggi chi ha un reddito di 35.000 euro arriva a guadagnare anche 100 euro in più al mese grazie allo sgravio, mentre nella migliore delle ipotesi con l’aumento della detrazione spettano al massimo 83 euro in più circa.

Non solo quindi gli stipendi non aumentano il prossimo anno: il rischio è che alcuni lavoratori possano persino avere uno stipendio netto leggermente più basso nel 2025 rispetto a quanto preso nel 2024, per quanto siamo comunque nell’ordine di pochi euro.

Chi invece sicuramente ci guadagna sono coloro che hanno uno stipendio annuo lordo compreso tra 35.000 e 40.000 euro, oggi esclusi dai vantaggi dello sgravio ma che con la nuova formula godono invece di un bonus che si riduce all’aumentare del reddito.

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