Quanto costa un commercialista? Tutti i costi in dettaglio

Violetta Silvestri

29 Ottobre 2024 - 16:01

Quali sono i costi di un commercialista per partite IVA, società e per chi deve compilare il 730? Ecco quali sono i prezzi di mercato e come calcolare la parcella.

Quanto costa un commercialista? Tutti i costi in dettaglio

Quanto costa un commercialista? Autonomi con partita IVA, società e chi deve presentare il 730 spesso affidano le incombenze del fisco e burocratiche a questa figura professionale.

Il costo dei servizi offerti dai commercialisti cambia in base a una serie di fattori e in generale varia da 400 a 3.000 euro all’anno. Per sapere più nel dettaglio a quale spesa si va incontro rivolgendosi al commercialista è quindi importante avere chiaro quali saranno le attività che questa figura professionale andrà a svolgere per noi.

C’è da aggiungere, inoltre, che esiste un prontuario di costi minimi e massimi per il commercialista che l’Associazione Nazionale dei Commercialisti consiglia di applicare, nel quale sono indicate le soglie di importi per ogni tipo di attività svolta. Ogni commercialista, però, è libero di impostare le sue tariffe. È quindi necessario sapere cosa influenza il prezzo per comprendere quanto costa un commercialista.

Quanto costa un commercialista? I fattori da considerare

Il costo di un commercialista al mese o all’anno non è uguale per tutti. Ogni cliente, infatti, è diverso dall’altro in base al tipo di professione svolta e alle incombenze burocratiche e fiscali richieste.

Per orientarsi sul prezzo delle prestazioni di un commercialista occorre infatti valutare diversi fattori che ne influenzano il costo.

La parcella, per esempio, varia in base alla mole di lavoro presentata, al tempo richiesto per svolgerla, ma anche alla zona in cui ci si trova (le grandi città di solito sono più care), all’esperienza del commercialista o dello studio a cui ci si rivolge, alla prestazione che si desidera e alla specializzazione su un determinato argomento.

A seconda che si tratti di una prestazione una tantum (come la dichiarazione dei redditi, che avviene annualmente) o prolungata nel tempo, il prezzo cambia.

Per i lavoratori autonomi con partita IVA o per chi possiede una società, per esempio, determinante è la quantità di fatture emesse all’anno, con l’aumento di lavoro - e quindi di prezzo - nel caso di una rilevante fatturazione.

In sintesi, nel momento in cui si valuta il costo di un commercialista i criteri di cui tenere conto sono:

  • tipologia del servizio offerto;
  • la frequenza d’intervento;
  • il regime del cliente;
  • il tipo di assistenza, se online, telefonica, di persona, ibrida;
  • la complessità del lavoro richiesto.

Quanto costa un commercialista per le partita IVA?

I lavoratori autonomi con partita Iva si dividono in due categorie, quelli con un regime forfettario e i professionisti con regime ordinario.

Poiché la legge stabilisce obblighi fiscali e burocratici differenti per le due tipologie di partita IVA, il costo del commercialista cambia. Vediamo nel dettaglio il prezzo per le prestazioni di clienti a regime forfettario e a regime ordinario.

Partita IVA regime forfettario

Chi lavora in regime fiscale forfettario paga solitamente un prezzo più basso per le prestazioni del commercialista, che sono minori rispetto a quelle richieste con un regime ordinario.

Elaborare la dichiarazione dei redditi, predisporre i pagamenti delle tasse e dei contributi previdenziali e fornire eventuale consulenza o servizi extra una tantum (come il calcolo di bonus stabiliti dalla legge) sono le principali operazioni eseguite dal commercialista per le partite IVA forfettarie.

Per la gestione di questi servizi, un autonomo con partita IVA forfettaria può pagare il commercialista tra i 400 e gli 800 euro all’anno.

Partita IVA regime ordinario

La partita IVA ordinaria è il regime fiscale adottato da società di capitali, da imprenditori individuali, da liberi professionisti che non rientrano nei requisiti per il regime forfettario.

Il commercialista offre assistenza amministrativa, contabile e tributaria, con obblighi fiscali e burocratici maggiori rispetto a chi aderisce al regime forfettario.

I servizi comprendono la gestione e il pagamento dell’IVA, la definizione delle spese scaricabili, la compilazione dei modelli F24 per il pagamento della ritenuta d’acconto, l’elaborazione della dichiarazione dei redditi, la predisposizione dei versamenti dei contributi previdenziali.

In questo caso il prezzo da pagare per il commercialista varia tra i 1.000 e i 2.000 euro.

Quanto costa un commercialista per una società

Che sia una Società in nome collettivo (Snc), una Società in accomandita semplice (Sas), una Società a responsabilità limitata (Srl), un’attività professionale gestita tramite questo regime fiscale necessita di servizi specifici da parte del commercialista.

Dagli adempimenti fiscali e contabili periodici, al versamento delle imposte fino al deposito del bilancio e a consulenze per fatturazione e altri accorgimenti sul fisco, i servizi erogati da un commercialista a una società possono costare dai 2.000 ai 3.500 euro l’anno.

Quanto costa un commercialista per il 730?

La compilazione del 730 spetta ai lavoratori dipendenti. Se ci si rivolge a un commercialista solitamente si spende di più rispetto allo stesso servizio offerto da un Caf.

Il prezzo di un commercialista si aggira sui 100 euro.

Quanto costa un commercialista al mese e all’anno?

Per quantificare la spesa mensile e annuale da destinare al commercialista, è necessario avere chiari sia il tipo di regime fiscale al quale si aderisce (partita Iva o società, per esempio) sia i servizi e le attività periodiche e occasionali richieste.

Facendo una sintesi, si può affermare che il costo del commercialista al mese è valutato da circa 30 euro a qualche centinaia di euro al mese (almeno 100-300 euro).

In un anno, il prezzo da pagare per un commercialista è compreso tra 200 e 3.500 euro.

Il tariffario 2024 dell’ANC per i commercialisti

Ogni anno l’associazione nazionale commercialisti (l’Anc) condivide un file con gli onorari consigliati, che variano a seconda di quanto guadagna il richiedente del servizio, del volume di affari o, per esempio, del numero di fatture.

Per esempio, la dichiarazione dei redditi per partite IVA con un ammontare dei ricavi annui fino ai 75.000 euro è consigliato pagare tra un minimo di 292,00 euro e un massimo di 587,00 euro. Il prezzo sale a un minimo di 526,00 euro e un massimo di 791,00 euro quando il volume di affari dell’interessato è tra i 75.001 euro e i 150.000 euro.
A questi costi poi bisogna anche andare a sommare il 22% di Iva.

Il file, allegato all’articolo, può dare un’idea più chiara dei costi medi, anche se il modo migliore per capire quanto pagare da un commercialista è sempre quello di chiedere un preventivo dettagliato con i servizi richiesti.

Tariffario 2024
Associazione Nazionale Commercialisti

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