Reddito di cittadinanza ridotto, aumenti di stipendio e obbligo di Pos: la manovra è legge, cosa cambia nel 2023

Stefano Rizzuti

29/12/2022

Taglio del reddito di cittadinanza, stipendi e pensioni minime più alti, Pos sempre obbligatorio: cosa cambia nel 2023 con la manovra che è stata approvata in via definitiva al Senato.

Reddito di cittadinanza ridotto, aumenti di stipendio e obbligo di Pos: la manovra è legge, cosa cambia nel 2023

Taglio del Reddito di cittadinanza per gli occupabili, aumento delle pensioni minime, rivalutazione degli assegni previdenziali, stipendi più alti fino a 25mila euro, tregua fiscale e conferma del Pos sempre obbligatorio: sono queste alcune delle principali novità introdotte dalla manovra che il Senato ha approvato in via definitiva.

La prima legge di Bilancio targata Giorgia Meloni è diventata legge, dopo l’atteso voto di fiducia nell’Aula di Palazzo Madama. L’iter è stato lungo e lastricato di ostacoli, con le proteste dell’opposizione causate soprattutto dai margini ristretti di discussione e con le pochissime votazioni sugli emendamenti arrivate tutte in una notte in commissione alla Camera.

Il governo ha posto la questione di fiducia sulla manovra per evitare il rischio di esercizio provvisorio, tagliando i tempi di discussione al Senato. La legge di Bilancio 2023 è stata approvata senza ulteriori modifiche, come annunciato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ponendo la fiducia. Vediamo quali sono le principali novità della manovra Meloni.

Manovra, il voto di fiducia al Senato

Il governo ha posto la fiducia sul testo, che è stato approvato con 107 sì, 69 no e un astenuto. Nessuna modifica rispetto alla versione licenziata dalla Camera.

Il voto finale è stato rinviato rispetto alle prime previsioni, secondo cui era atteso già nella serata del 28 dicembre. Le opposizioni hanno chiesto più tempo per la discussione, rinviando così l’ok definitivo. L’approvazione doveva comunque avvenire entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio.

Il taglio al Reddito di cittadinanza nel 2023

Una delle principali novità della legge di Bilancio riguarda la stretta introdotta sul Reddito di cittadinanza nel 2023. Per i beneficiari occupabili l’assegno verrà erogato solamente per sette mensilità e si attende un ulteriore intervento per eliminare il concetto di offerta congrua. Non cambia nulla, invece, per le famiglie con all’interno minori, anziani o disabili: su questo fronte le modifiche sono attese nel 2024. La manovra ha anche introdotto, in via sperimentale, il Reddito alimentare, per fornire pacchi di cibo invenduto a chi è in condizione di povertà assoluta.

Pensioni, le novità su rivalutazione e minime

La legge di Bilancio cambia anche la rivalutazione automatica delle pensioni: l’indicizzazione è piena per gli assegni fino a quattro volte il minimo, poi scende gradualmente per gli importi più alti. Introdotta anche la quota 103 per l’anticipo pensionistico, mentre arriva una stretta sull’Opzione donna. Novità per gli assegni minimi: per il 2023 saliranno a 600 euro per gli over 75.

Il Pos resta sempre obbligatorio

Non c’è, alla fine, alcuna modifica sul Pos obbligatorio: esercenti e professionisti saranno sempre costretti ad accettare i pagamenti con carta e bancomat, per qualsiasi importo. Salta, nell’ultima versione della manovra, la possibilità di rifiutare i pagamenti sotto i 60 euro con il Pos: su spinta dell’Ue il governo ha modificato la norma con una evidente retromarcia. Da gennaio si aprirà un confronto con operatori e banche per tagliare le commissioni.

Superbonus, la proroga al 110% e il bonus mobili

Con la legge di Bilancio viene anche prorogata la possibilità di chiedere il Superbonus al 110% fino al 31 dicembre del 2022: entro quella data deve essere presentata la Cila, ma varrà solamente nel caso in cui le delibere condominiali siano state approvate entro il 18 novembre. Dal 2023 il Superbonus scenderà al 90%. Confermato anche il bonus mobili ed elettrodomestici: le detrazioni resteranno al 50% con un tetto massimo di spesa fissato a 8mila euro.

Taglio del cuneo fiscale, salgono gli stipendi

La legge di Bilancio conferma, per il 2023, il taglio del cuneo fiscale del 2% per i redditi fino a 35mila euro, introdotto dal governo Draghi. Lo sgravio contributivo viene innalzato al 3% per chi guadagna meno di 25mila euro, con un incremento mensile in busta paga di circa 10-15 euro in base alla fascia di reddito.

Flat tax estesa e nuova pace fiscale

La legge di Bilancio estende la flat tax per le partite Iva, aumentando il tetto di reddito con cui si può accedere all’aliquota al 15% a 85mila euro. Introdotta anche la flat tax incrementale, con una soglia massima dell’eccedenza fissata a 40mila euro.

La manovra introduce la tregua fiscale, con 12 diverse sanatorie. La più importante è la rottamazione delle cartelle (risalenti al periodo 2000-2015) per importi al di sotto dei mille euro, con l’eccezione delle multe stradali su cui l’ultima parola spetterà ai comuni. Infine, novità in arrivo anche per il rinnovo del bonus psicologo, il passaggio dei mutui da variabili a fissi e la maggiorazione sull’assegno unico.

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