Via libera della Camera alla manovra, ma ora manca l’ok definitivo del Senato: si riuscirà ad approvare la legge di Bilancio entro il 31 dicembre e far scattare tutte le misure dall’1 gennaio?
Stretta sul Reddito di cittadinanza, pensioni minime più alte e tregua fiscale, le novità si avvicinano e dovrebbero entrare in vigore dal primo gennaio. La Camera dei deputati ha approvato la legge di Bilancio con 197 voti a favore e 129 contrari e ora la manovra passerà all’esame del Senato che dovrà approvarla entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio.
Il via libera di Montecitorio è arrivato poco prima delle 7 del mattino dopo una maratona notturna e il voto di fiducia arrivato nella serata del 23 dicembre. La notte è proseguita con la discussione degli ordini del giorno. Ora la manovra passerà al Senato per un esame che si preannuncia molto veloce e senza alcuna modifica. Ma c’è il rischio che le misure introdotte dalla legge di Bilancio slittino di qualche giorno e non entrino in vigore il primo gennaio 2023?
Legge di Bilancio, cosa succederà ora?
Lo scoglio più alto è stato superato e la manovra, con l’approvazione alla Camera, dovrebbe ora essere approvata entro la fine del mese, senza rischiare l’esercizio provvisorio. Si attende, dopo Natale, il passaggio formale al Senato con il via libera definitivo che deve arrivare entro il 31 dicembre per evitare il rinvio dell’entrata in vigore delle norme e ovviamente l’esercizio provvisorio.
L’esame al Senato dovrebbe iniziare il 27 dicembre, ma il testo sarà blindato: ogni modifica comporterebbe un ritorno alla Camera e lo slittamento ben oltre il 31 dicembre dell’approvazione. Motivo per cui è praticamente certo che la legge di Bilancio non verrà modificata. E, salvo imprevisti, la discussione verrà chiusa prima della fine dell’anno. Quali sono le novità principali della manovra, soprattutto quelle successive alle modifiche alla Camera?
La stretta sul Reddito di cittadinanza
Tra le principali novità della legge di Bilancio c’è la stretta sul Reddito di cittadinanza: per i beneficiari occupabili nel 2023 il sostegno verrà erogato solamente per sette mesi (erano otto nella versione originale della manovra). I nuclei familiari con minori, anziani o disabili, invece, continueranno a ricevere il sussidio fino a fine anno, in attesa di una riforma complessiva della misura nel 2024.
Il governo punta anche a una stretta sull’offerta congrua: per ora non ci sono modifiche (per un errore della maggioranza), ma si attende un decreto a gennaio che sancirà l’impossibilità di rifiutare qualsiasi offerta di lavoro, pena decadenza del Reddito. Altre novità per chi ha tra i 18 e i 29 anni e dovrà iscriversi e frequentare corsi formativi. La quota dell’affitto del Reddito, invece, andrà direttamente al proprietario. Nasce, inoltre, il Reddito alimentare per chi è in povertà assoluta: riceverà i pacchi del cibo invenduti della grande distribuzione.
Come cambiano le pensioni nel 2023
Tante novità anche sul capitolo pensioni: cambia la rivalutazione automatica degli assegni, con un aumento dall’80% all’85% per l’indicizzazione di quelle tra le quattro e le cinque volte il minimo, con una costante riduzione per le pensioni più alte. Nessuna modifica a Opzione donna, per cui resta la stretta su criteri ed età. Le pensioni minime salgono a 600 euro per gli over 75, ma solo per il 2023. Arriva, poi, la quota 103 per l’uscita anticipata dal lavoro.
Manovra, cresce il taglio del cuneo fiscale
La manovra conferma il taglio del cuneo fiscale al 2% per tutti i redditi fino a 35mila euro. Ma ci sono ulteriori novità - e aumenti di stipendio - per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 25mila euro: per loro lo sgravio contributivo sarà del 3%, con un incremento maggiore in busta paga da gennaio 2023.
Pos, resta l’obbligo per tutti i pagamenti
Non cambia nulla, invece, per quanto riguarda il Pos obbligatorio: esercenti e professionisti saranno sempre costretti ad accettare i pagamenti con carte e bancomat, per qualsiasi importo. Sfuma, quindi, lo stop alle multe per le transazioni sotto i 60 euro, inserito nella prima versione della legge di Bilancio. Il governo aprirà un confronto per ridurre i pagamenti delle commissioni sotto i 30 euro, con l’ipotesi estrema - in caso di mancato accordo - di ricorrere a un contributo straordinario pagato da banche e prestatori dei servizi.
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Le novità sui bonus, dal Superbonus 110% allo psicologo
Novità anche per il Superbonus: arriva la proroga per ottenerlo al 110% per chi presenta la Cila fino al 31 dicembre, ma l’approvazione delle delibere condominiali deve essere arrivata entro il 18 novembre. Prorogato il bonus mobili ed elettrodomestici con detrazioni al 50% e un tetto a 8mila euro. Il bonus psicologo diventa permanente e sale da 600 a 1.500 euro per chi ha un Isee non superiore a 50mila euro.
Le novità per le famiglie e i mutui in legge di Bilancio
Estensione per l’indennità del congedo parentale maggiorato, con un mese aggiuntivo per entrambi i genitori fino al sesto anno di vita del figlio con una retribuzione all’80% (invece che al 30%). Aumenta l’assegno unico per le famiglie numerose: in caso di quattro o più figlio la maggiorazione sale a 150 euro. Cambiano anche i mutui, con la possibilità di rinegoziarli passando dal tasso variabile al tasso fisso per quelli inferiori ai 200mila euro e per le persone con Isee non superiore a 35mila euro e senza ritardi nei pagamenti.
Manovra, le misure già previste: dalla flat tax alla tregua fiscale
Alcune delle principali novità della legge di Bilancio non sono invece cambiate (o solo in minima parte) nel passaggio alla Camera. La flat tax viene estesa alle partite Iva fino a 85mila euro, inoltre viene prevista l’aliquota agevolata al 15% per quella incrementale, con un tetto massimo dell’eccedenza fissato a 40mila euro.
Arriva anche la rottamazione per le cartelle del periodo 2010-2015 con un importo inferiore a mille euro (ma con potere lasciato ai comuni sulle multe): si partirà da marzo 2023. Prevista anche la sanatoria, per cui non si pagano sanzioni e interessi, per quelle di importi superiori.
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