Ribasso dei mercati in attesa dell’inflazione in Giappone

David Pascucci

19 Gennaio 2023 - 12:39

Ribasso dai massimi da parte dei mercati azionari mentre si attendono i dati dagli Usa e dal Giappone

Ribasso dei mercati in attesa dell’inflazione in Giappone

Finalmente abbiamo visto un primo cedimento dei mercati azionari dai massimi, un evento che si attendeva da giorni vista la dinamica fortissima al rialzo che stiamo vedendo da qualche mese a questa parte. Abbiamo assistito ieri a un ribasso del Nasdaq, importante in termini di oscillazioni percentuali visto che le vendite sono partite da area 11690 e ora troviamo i prezzi, prima dell’apertura del cash Usa, in area 11350 segnando quindi un ribasso di circa il 2,8% in meno di 24 ore.

I mercati europei scendono meno, confermando una forza che deriva principalmente dal cambio EurUsd che ancora rimane al di sopra di area 1,08, probabilmente ancora per poco visto che ci sono state forti vendite nelle giornate scorse oltre area 1,0850. Ftse Mib scende di circa l’1,5% dai massimi configurandosi come un indice forte al rialzo, il Dax anche scende dai massimi ma con una performance leggermente più negativa che si attesa al -1,7% da area 11280. In sostanza il mercato sta iniziando a ritracciare un po’ per rientrare su livelli più in linea con l’attuale situazione macroeconomica che prevede, come anticipato qualche giorno fa nel World Economic Forum di Davos, uno scenario recessivo per i prossimi mesi.

Mercati in attesa di Usa e Giappone

I dati provenienti dagli Usa questo pomeriggio potrebbero essere fondamentali per quanto riguarda la dinamica di breve dei mercati, una dinamica che specialmente sul Forex si sta facendo interessante. Alle 14:30 usciranno i dati relativi alle richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione, un dato che sta lentamente prendendo importanza all’interno dei market mover già presenti sui mercati, ossia il tasso di inflazione e i tassi di interesse.

In attesa della volatilità per oggi pomeriggio, abbiamo anche un dato importantissimo, forse il più importante per quanto riguarda il Forex, il tasso di inflazione in Giappone. Poche ore fa il governatore della BoJ Kuroda ha espresso la sua circa la politica monetaria nipponica confermando il fatto che la politica di controllo della curva dei rendimenti giapponese non necessita di ulteriori aggiustamenti rispetto all’ultimo intervento che ha visto un aumento della forchetta di oscillazione dei rendimenti dei titoli decennali allo 0,5%. In sostanza il Giappone rimane a guardare ma, un aumento dell’inflazione potrebbe causare non pochi problemi proprio in merito alla politica di contenimento del debito che in Giappone si sta attuando da 30 anni, una politica che ha sfruttato pesantemente l’inflazione bassissima che ha caratterizzato l’economia domestica proprio negli ultimi 30 anni.

Il dato attuale dell’inflazione è al 3,8% ma nella notte del 20 gennaio si attende un aumento al 4%, un livello che potrebbe far preoccupare non poco tutto il mercato valutario che in questo momento sta scambiando moltissimo il cambio UsdJpy. Proprio il cambio UsdJpy ha toccato nuovi minimi nella giornata di ieri dopo aver visto un forte deprezzamento da area 132, livello toccato sulle parole di Kuroda per poi toccare i minimi in area 127,50. Questi livelli minimi sono stati ricomprati poi in modo aggressivo nel pomeriggio di ieri e nella mattinata di oggi dove vediamo ora un cambio quotare in area 128,50. Probabilmente potremmo vedere ulteriori movimenti interessanti tra oggi pomeriggio e durante la prossima nottata.

Cosa attendersi dal Forex

Sul forex abbiamo delle dinamiche veramente interessanti dal punto di vista del breve periodo. In primis EurUsd e GbpUsd che hanno tentanto ieri l’allungo sui massimi, allungo non riuscito ma che è servito a confermare i minimi giornalieri come supporti interessanti da rompere in caso di un movimento ribassista forte.

Parliamo di area 1,0780 per EurUsd e 1,23 per GbpUsd mentre per quanto riguarda UsdJpy dobbiamo fare di nuovo attenzione ad area 127,50 perché la volatilità attesa sul cambio potrebbe essere elevata, pertanto non si escludono movimenti forti che vadano a spazzare via una gran fetta di operatori. In questo senso comunque potremmo aspettarci dei movimenti ribassisti per EurUsd e GbpUsd solamente dopo l’uscita dei dati di oggi pomeriggio dopo le 14:30 e non si esclude quindi la rottura dei supporti di cui abbiamo parlato per poi chiudere una settimana, si presume, con una configurazione tecnica negativa.

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