Con la riammissione alla rottamazione quater si può ottenere il Durc regolare, ma attenzione alle scadenze dei pagamenti, perchè è solo temporaneo.
La rottamazione quater, con la riammissione, prevede novità per quel che riguarda il Durc. Con una nota indirizzate alle proprie strutture l’Inail ha illustrato gli effetti della riammissione e le conseguenze sul possesso del Durc.
Chi è decaduto dalla rottamazione quater, sicuramente, non ha il Durc, ma si può riottenere immediatamente solo presentando domanda di riammissione alla definizione agevolata entro il 30 aprile, anche se si sceglie di pagare il debito a rate e non in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025.
Durc e rottamazione quater
La norma si appoggia alla Legge di Bilancio 2022 che all’articolo 1, comma 240 prevede che il Durc può essere rilasciato anche solo con la presentazione della domanda di accesso alla definizione agevolata per chi rispetta gli altri requisiti.
I debitori che presentano domanda di riammissione alla rottamazione quater, quindi, possono ottenere il Durc immediatamente, ma non si tratta di un possesso a tempo indeterminato e può essere revocato se non c’è il regolare pagamento delle rate.
L’Inail nella circolare sottolinea che lo stato dei pagamenti dovrà essere monitorato e chi non rispetta le scadenze previste si vedrà revocare il Durc con la motivazione “Revoca definizione agevolata”.
La presentazione della domanda di riammissione alla rottamazione quater, quindi, garantisce l’ottenimento del Durc immediatamente, ma il possesso è garantito solo fino al 31 luglio 2025, dopodiché è vincolato al corretto pagamento delle rate residue. La perdita della regolarità contributiva è immediata con la decadenza della rottamazione, ma anche retroattiva.
Per perdere il Durc, in base a quanto evidenziato dall’Inail nella circolare, basta non versare anche una sola rata: questa porterebbe alla decadenza della definizione agevolata e alla revoca del Durc, che era stato rilasciato proprio grazie alla riammissione.
Altri benefici della riammissione
La domanda di riammissione alla definizione agevolata non porta come unico beneficio l’ottenimento del Durc regolare. I decaduti che presentano istanza di riammissione, infatti, possono godere di altri benefici: con la sola domanda si ritrovano a essere in regola con il Fisco.
Se sono state avviate, ad esempio, procedure di preavviso di fermo e si chiede di essere riammessi alla rottamazione, il fermo amministrativo sul veicolo non viene effettuato. Se è già stato emesso, invece, verrà sospeso con il pagamento della prima rata di luglio.
Allo stesso modo il contribuente che entro il 30 aprile presenta domanda di riammissione vede i propri eventuali rimborsi fiscali sbloccati e, senza aver effettivamente pagato il proprio debito, potrà riceverli.
Lo stesso meccanismo vale anche per il pignoramento: non esistendo più, effettivamente, un debito (visto che si deduce che con la domanda di riammissione si è chiesto di pagarlo) eventuali somme bloccate sul conto corrente, vengono messe nuovamente a disposizione del titolare.
Ovviamente il tutto vale fino alla scadenza della prima o unica rata, quella del 31 luglio che se non è versata non rende attuata la definizione agevolata e permette all’Agenzia delle Entrate di proseguire con le azioni esecutive per recuperare il credito.
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