Se avessi comprato questo BTP con cedola al 5%, oggi avresti un guadagno del 75% complessivo

Stefano Vozza

1 Marzo 2025 - 16:53

Quali sono i segreti del successo dietro un’operazione di investimento sul capitale di rischio o a reddito fisso? vediamolo con un esempio concreto

Se avessi comprato questo BTP con cedola al 5%, oggi avresti un guadagno del 75% complessivo

Sin dalla notte dei tempi, la ricerca del rendimento è un qualcosa che scuote e agita la mente dell’investitore. I manuali di economia parlerebbero di massimizzazione del ritorno. In termini più rudi e spicci, di portare a casa il massimo ritorno possibile a spese contenute, e nel minor tempo e rischio.

Lo si definirebbe un “quadrilemma” impossibile, e infatti al netto delle eccezioni è poi difficile far quadrare il tutto. Soffermiamoci qui sul reddito fisso e vediamo qual è, secondo gli esperti, il timing giusto per scendere in campo e provare a fare un affare su tali asset.

Come guadagnare con obbligazioni e titoli di Stato?

In verità non esiste un solo modo per investire con “successo” (termine molto relativo nel campo degli investimenti) sui mercati finanziari. In base alla durata dell’investimento, il timing di ingresso, gli obiettivi, le strategie, la preparazione e la propensione al rischio, si possono implementare più soluzioni alternative.

Chi mira alla protezione del potere d’acquisto del capitale, a cui magari aggiungere un ritorno, prediligerà i bond indicizzati all’inflazione, italiana o europea a seconda dei casi. Qui andranno per la maggiore titoli come BTP Italia, BTP€i e similari.
Chi ha grossi capitali da parcheggiare a breve, invece, si rifugerà in strumenti ultra liquidi, remunerativi e cortissimi come i BOT, a garanzia sovrana peraltro.

Per gli strateghi puri, invece, l’espressione d’ordine è “generare plusvalenza”, la cui ricerca attiva passa per i movimenti dei prezzi sul mercato secondario. Il rateo di periodo maturato, invece, è relegato al ruolo di “contorno” del trade.
Tuttavia, il grosso degli investitori sul reddito fisso è long, cioè compra per il medio-lungo termine. Ad esempio il recente BTP Più si piazza proprio su questi timeframe, 4/8 anni a seconda dei casi.

Magistrale guadagno del 75% complessivo per chi ha comprato questo BTP con cedola al 5%

Anche l’operatività del comprare in principio e tenere fino al termine, tipica del cassettista, presenta pro e contro. Tra i vantaggi, il non doversi preoccupare più di tanto dei movimenti dei corsi sul secondario. L’importante, si è soliti pensare, è che l’emittente non fallisca e che onori le cedole e il capitale a scadenza.

Il contro è che se si “sbaglia” il timing son dolori, nel senso che a casa si portano le briciole. Pensiamo per un attimo ai cassettisti della prima ora che nel recente passato abbiano sottoscritto titoli come il BTP Tf 0,95% Mz37, il BTP Tf 0,45% Fb29, il BTP Tf 0,25% Mz28 e similari. Fa male sapere di aver impegnato il capitale per tanti anni per ricevere in cambio un misero flusso cedolare.

Come evitare tutto ciò? Purtroppo non esistono risposte certe, ma vi sono leggi finanziarie che dimostrano un elevato grado di attendibilità. Queste, in sintesi, sostengono che la probabilità di fare l’”affare” sul reddito fisso (ossia: buoni fruttiferi, conto deposito, bond) aumentano se l’acquisto avviene quando:

  • l’inflazione è ai massimi di periodo e le Banche Centrali sono ai loro massimi sforzi operativi per farla rientrare a stretto giro;
  • i tassi ufficiali dell’area valutaria di riferimento sono ai loro massimi della serie, e da li a breve ripartirà la stagione dei tagli;
  • lo spread, e quindi il rischio emittente, è su di giri.

Per farla breve, quando il debitore è messo male ed è costretto a offrire di più per vedersi prestati i soldi. Certo, a quel punto poi aumenta anche il rischio della qualità dell’affare intrapreso, per cui poi non bisogna cadere nel rischio opposto.

Il BTP con cedola al 5% in scadenza il 1° marzo 2025

Facciamo un salto indietro nel tempo e prendiamo in esame un BTP emesso nel lontano 1° marzo 2009 e ormai prossimo al ritiro dal mercato (scadenza 1/03/2025). Il titolo è un quindicinale con ISIN IT0004513641 e una cedola di tutto rispetto, il 5% annuo lordo, pari al 4,375% netto. La tranche della prima asta è stata il 7/07/’09 (prezzo di aggiudicazione: 99,014) mentre alle successive si è piazzato in area prossima a 105.

Per il sottoscrittore della prima ora, quindi, possiamo parlare di un magistrale guadagno del 75% complessivo per chi ha comprato questo BTP con cedola al 5%. Anche perché l’inflazione media di periodo, al netto del periodo 2021-’23, poi è stata molto contenuta, per cui quel 5% nasconde tanto rendimento reale, altro che nominale! Ancora, se il BTP fosse scaduto tra un lustro, a marzo ’29, avremmo parlato di un 100% lordo in 20 anni, un capolavoro.

Non solo, ma molto meglio è andata addirittura a chi lo ha sottoscritto a inizio del decennio scorso. Tra il 2011-’12 il BTP ha prezzato costantemente sotto cento, toccando addirittura i 77,55 centesimi. Chi lo comprato a quei prezzi forse è riuscito anche nell’impresa di raddoppiare il capitale a rischio medio, spese contenute e un tempo adeguato per l’obiettivo e l’asset in questione.

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