Se la Cina attacca Taiwan il Giappone la difenderà?

Luna Luciano

14 Maggio 2023 - 10:00

Aumentano le tensioni in Oriente, la Cina ha il piano di invadere Taiwan entro il 2027, ma cosa farà il Giappone? Difenderà Taiwan, schierandosi con gli Stati Uniti? Ecco perché è così importante.

Se la Cina attacca Taiwan il Giappone la difenderà?

Il Giappone rafforza le sue difese e il suo arsenale militare contro un possibile conflitto nell’Indo-Pacifico. Aumentano le tensioni ad Oriente tra Taiwan, Stati Uniti e Cina, specialmente dopo che quest’ultima si è cimentate in numerose prove di guerra e ha modernizzato l’esercito.

Nonostante il Giappone sia legato da un’alleanza agli Stati Uniti, in molti si interrogano su quale potrebbe essere il ruolo di Tokyo all’interno del conflitto. La posizione geografica del Giappone, pone il governo di Tokyo davanti a un importante decisione: difendere in prima linea Taiwan o farsi da parte.

Al momento sembrerebbe che la minaccia di una guerra tra Cina a Taiwan entro il 2027 sia stata presa sul serio dal Giappone, che ha deciso di raddoppiare il bilancio della difesa entro quello stesso anno. Il rischio di una guerra ha reso questi preparativi sempre più urgenti. Tokyo ha già acquistato 320 miliardi di dollari in razzi capaci di colpire la Cina continentale e gli F-35, gli aerei da combattimento che in queste ore sfrecciano sopra il cielo del Giappone, mentre continuano le esercitazioni con l’esercito statunitense.

Ma sembra non bastare al Giappone che avrebbe previsto di acquisire missili a lungo raggio per rendere le forze di autodifesa (Sdf) più “feroci”,. Eppure, bisogna considerare che il Giappone non ha partecipato ad alcun conflitto dal 1945: sarebbe in grado e ci sarebbero le volontà politiche di entrare in guerra per difendere Taiwan, soprattutto sapendo che potrebbe ricoprire un ruolo chiave nel conflitto?

Perché il Giappone è così importante in caso di guerra tra Cina e Taiwan

Nel caso in cui la Cina dovesse attaccare Taiwan il Giappone ne rimarrebbe coinvolto. Sono queste le parole di Otsuka Taku, un parlamentare del Partito Liberal Democratico al potere, che ha spiegato la delicata posizione di Tokyo in questo conflitto.

La posizione geografica del Giappone, pone il governo di Tokyo in prima linea. Basti pensare che l’isola più occidentale si trova a 111 km da Taiwan. Ma al di là della posizione geografica, il Giappone potrebbe ricoprire un ruolo chiave all’interno di un possibile conflitto tra Cina e Taiwan (e Stati Uniti).

Stando a quanto emerso da uno dei wargame del Centre for Strategic and International Studies, la Cina potrebbe decidere di non attaccare Taiwan se il Giappone si dichiarasse pronto ad unirsi agli Stati Uniti sul campo di guerra. Se scoppiasse la guerra, il sostegno del Giappone potrebbe impedire a Taiwan di cedere agli attacchi. Secondo questo think-tank di Washington, il Giappone potrebbe diventare un punto cardine del conflitto.

In caso di conflitto, gli Stati Uniti sarebbero pronti ad attaccare e per farlo potrebbero usare le basi militari statunitensi in Giappone. E se le forze giapponesi si impegnassero in combattimento “il successo sarebbe molto più probabile”.

Se la Cina attacca Taiwan il Giappone la difenderà? Quali sono gli accordi con gli Stati Uniti

Se il Giappone dovesse decidere di difendere Taiwan, non sarebbe comunque chiaro quale sarebbe il suo ruolo sulla scacchiera militare. Come spiga l’Economist, esattamente come l’America, il Giappone rimane ambiguo sul suo potenziale ruolo. A differenza degli Stati Uniti, infatti, il Giappone non ha alcun impegno legale per aiutare Taiwan a difendersi.

Inoltre, non bisogna dimenticare la Cina, la quale potrebbe offrirsi di non attaccare o danneggiare il Giappone nel caso in cui questi non intervenisse al fianco degli Stati Uniti. Tokyo potrebbe decidere di negare a Washington la possibilità di usare le basi americane presenti sul suolo giapponese, mettendo in difficoltà il Pentagono.

Al momento, però, i parlamentari giapponesi sembrano decisi a sostenere lo sforzo bellico, ma in che modo? Bisogna ricordare che l’alleanza tra Giappone e Stati Uniti non è stata progettata per situazioni belligeranti. Il trattato di sicurezza stipulato nel 1960 obbliga Washington a proteggere il Giappone in cambio di basi militare nel paese, da dove poter agire esercitare la propria influenza sull’Oriente come sulla Corea del Sud. Ciò vuol dire che il Giappone non è obbligato a intervenire in guerra per difendere gli Stati Uniti.

A questo punto tutto sta nelle mani della Dieta, il parlamento giapponese, che dovrebbe decidere se avere un’“importante influenza”, autorizzando l’intervento di supporto di Taiwan, ma non di combattimento. Il Giappone potrebbe quindi decidere di occuparsi di:

  • fornitura di carburante;
  • cure mediche;
  • assistenza logistica.

L’entrata in guerra del Giappone potrebbe essere molto complicata, se si considera che le forse di autodifesa (Sdf) possono intervenire per un attacco diretto al Giappone, basterebbe quindi che la Cina attaccasse le isole Senkaku e Diaoyu che il Giappone controlla ma che Pechino rivendica; oppure se l’attacco a un terzo paese venga considerato “pericoloso per la sopravvivenza”.

In ogni caso il Giappone sembra non potersi ritrarre dal suo ruolo sulla scacchiera geopolitica nell’Indo-Pacifico. È probabile, quindi, che il Giappone decida di difendere Taiwan fornendo supporto alle truppe di Taipei, poiché teme l’abbandono di Washington, ma allo stesso tempo teme un eccessivo coinvolgimento, con il rischio di un possibile conflitto su scala mondiale.

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