Superbonus e bonus edilizi, la zavorra sulla prossima manovra: il pesante conto da pagare per Meloni

Stefano Rizzuti

26 Maggio 2023 - 12:50

Il Superbonus e i bonus edilizi presentano il conto in vista della prossima manovra: quanto pesano sulle prossime leggi di Bilancio del governo Meloni?

Superbonus e bonus edilizi, la zavorra sulla prossima manovra: il pesante conto da pagare per Meloni

Il Superbonus è stato ridimensionato, ma insieme ai bonus edilizi continua a incidere pesantemente sui conti dello Stato. E lo farà anche nei prossimi anni. Il conto è salato: 96,2 miliardi del costo totale di 116,1 (quindi l’83%) sarà riversato negli anni che vanno dal 2023 al 2027.

In pratica il costo del Superbonus e dei bonus edilizi ricadrà su tutta questa legislatura. A certificarlo, come riporta Il Sole 24 Ore, è la memoria depositata dal ministero dell’Economia in commissione Bilancio alla Camera, dopo l’audizione del dg del Tesoro Riccardo Barbieri, del dg Finanze Giovanni Spalletta e del ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta.

Proprio Mazzotta aveva spiegato che la quota maggiore dei costi legati agli incentivi edilizi sarebbe ricaduta tra il 2023 e il 2026. Non a caso il governo Meloni ha deciso di bloccare la cessione del credito, che pesa eccessivamente sui conti e di conseguenza su tutte le mosse economiche del governo. Il Superbonus e i bonus edilizi, in sostanza, sono un’importante zavorra sulle future manovre, a partire da quella del prossimo autunno.

Quanto pesano Superbonus e bonus edilizi sui conti

Il Superbonus e i bonus edilizi sono, di fatto, una sorta di ipoteca che inciderà sul debito pubblico nei prossimi anni. Il conto è particolare salato dal 2023 al 2026, per poi scendere vertiginosamente nel 2027. Ecco qual è il peso stimato dal Mef:

  • 18,62 miliardi nel 2023
  • 21,97 miliardi nel 2024
  • 23,6 miliardi nel 2025
  • 24,56 miliardi nel 2026
  • 7,24 miliardi nel 2027
  • 4,92 miliardi nel 2028

La zavorra sulla manovra: quanto pesa il Superbonus

Il conto complessivo dei bonus edilizi è di 116 miliardi, di cui 45 oltre le previsioni. Questa somma viene fuori tenendo insieme tutti i bonus edilizi, ma è evidente che gran parte della responsabilità ricade sul Superbonus: solamente nel 2024 incide per 17 miliardi su un totale di 22. Fino al 2035 parliamo di 67 miliardi su 116, a cui aggiungerne altri 19 del bonus facciate.

La legge di Bilancio parte con l’handicap

Già per la prossima legge di Bilancio, quella del 2024, il governo parte con un handicap di 22 miliardi. Sono soldi che, di fatto, bisognerà togliere dal conteggio della manovra. Problema non di poco conto se pensiamo a tutti gli interventi promessi e/o necessari: la conferma del taglio del cuneo fiscale per il 2024 (così com’è previsto da luglio, vorrebbe dire oltre 10 miliardi di spesa), la riforma fiscale con la riduzione delle aliquote Irpef, ma anche il sostegno al reddito dei dipendenti pubblici e l’inizio del percorso di discesa del debito pubblico stabilito dal Patto di stabilità.

Il governo spera soprattutto in una crescita maggiore del previsto per risolvere il problema. Al momento, va detto, non è un’ipotesi lontana considerando i dati dei primi mesi dell’anno sul Pil. Si punta meno, invece, sul Pnrr, considerando i ritardi e i possibili problemi nell’attuazione del Piano. Anche se va ricordato che proprio dal Pnrr si attendono i due terzi della crescita, stando ai dati della Corte dei Conti.

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