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Tassi BCE, riunione 6 marzo: verso sesto taglio Lagarde tra ansia stop e terremoto BTP e Bund - LIVE

Laura Naka Antonelli

6 Marzo 2025 - 13:28

Il secondo BCE Day del 2025 è arrivato, Lagarde verso sesto taglio dei tassi, poi lo stop? Incognite Trump, mentre prospettiva valanga emissioni affossa BTP & Co.

Tassi BCE, riunione 6 marzo: verso sesto taglio Lagarde tra ansia stop e terremoto BTP e Bund - LIVE

Il secondo BCE Day del 2025 è arrivato: oggi, giovedì 6 marzo, la Banca centrale europea guidata da Christine Lagarde annuncerà il sesto taglio dei tassi dal 6 giugno 2024, giorno in cui Francoforte si è decisa a inaugurare la grande svolta di politica monetaria dell’Eurozona, dando il via a una carrellata di sforbiciate, in tutto pari a -125 punti base, culminata nell’ultima dello scorso 30 gennaio, quando è arrivata la quinta riduzione del costo del denaro.

L’annuncio sui tassi di interesse dell’area euro arriverà alle ore 14.15 ora italiana.

Seguirà alle 14.30 la conferenza stampa con cui la presidente dell’istituzione Christine Lagarde risponderà alle domande dei giornalisti per spiegare la ratio della decisione odierna sui tassi, in un contesto geopolitico sempre più teso, e nello stesso giorno in cui è prevista la riunione straordinaria del Consiglio europeo, indetta per valutare il piano UE per una difesa comune presentato dalla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen due giorni fa: piano che forgerà il destino dell’Europa. Money.it segue gli aggiornamenti relativi alla riunione della BCE in tempo reale.

Secondo BCE Day del 2025, gli aggiornamenti in tempo reale di Money.it

Rimane alta la tensione sui titoli di Stato

A meno di un’ora dall’annuncio sui tassi da parte della BCE di Christine Lagarde, rimane alta la tensione sui titoli di Stato dell’area euro. I rendimenti dei Bund a 10 anni continuano a salire di 12 punti base, al 2,85%, mentre i rendimenti decennali dei BTP avanzano di 10 punti base, a un passo dalla soglia del 4% superata stamattina (leggi Allarme BTP, rendimenti oltre il 4%. Spread fin sotto 100, ma stavolta Meloni non può brindare.

D’altronde, oggi è il giorno della riunione straordinaria del Consiglio europeo, indetta per discutere del piano per il riarmo dell’Europa che è stato presentato due giorni fa dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Non solo: le incognite sulle future decisioni sui tassi che la BCE deciderà di prendere dopo il taglio di oggi - il sesto dal 6 giugno del 2024, che i mercati danno comunque per assodato - deprimono la carta dell’area euro, già alle prese per il motivo illustrato sopra con la prospettiva dell’arrivo di una valanga di emissioni di titoli di Stato per finanziare le maggiori spese militari che il Continente vuole iniziare a sostenere. Lo spread BTP-Bund a 10 anni viaggia a quota 103 punti base.

BCE attesa al varco dai mercati. Oggi oltre ad annuncio tassi anche nuove stime PIL e inflazione

Così Kevin Thozet, membro del Comitato Investimenti di Carmignac, in vista della decisione sui tassi di interesse dell’area euro che sarà annunciata oggi dalla BCE, alle 14.15 ora italiana.

La direzione di marcia spesso indicata da Christine Lagarde non appare più così chiara. Le elezioni tedesche potrebbero portare a un maggiore allentamento fiscale, la difesa dell’Ucraina dipenderà sempre più dall’Europa, e le politiche di Trump aggiungono un elemento di incertezza”.

Thozet fa notare che oggi la “BCE pubblicherà anche le proprie previsioni trimestrali su crescita e inflazione” e che, “considerando il livello attuale dei prezzi di petrolio e gas, la debolezza dell’euro e il fatto che, al momento della loro formulazione, i mercati scontavano un minor numero di tagli dei tassi, è probabile che queste segnalino un rischio al rialzo per l’inflazione e al ribasso per la crescita”.

L’esperto di Carmignac ha riassunto il dilemma della BCE: “In una situazione così delicata, la velocità è fondamentale. Se si accelera troppo, si rischia un surriscaldamento dell’economia e un impennata dell’inflazione. Se si procede troppo lentamente, invece, il pericolo è la recessione”.

Non solo: “Allineare i tassi di riferimento al tasso neutrale significa trovare una velocità di crociera stabile. Ma anche su questo punto il dibattito è acceso: le discussioni attuali suggeriscono che il tasso neutrale si collochi tra l’1,75% e il 2,25%”. Secondo l’analista “la BCE deve agire con prudenza, per evitare di innescare un’inversione del ciclo economico”.

Tornano i sell a Wall Street, speranza concessioni dazi Trump dura poco

Dopo la sessione positiva della vigilia, Wall Street torna a perdere terreno, come dimostra il trend al ribasso dei futures. Nella giornata di ieri l’indice Dow Jones è balzato di 485,60 punti, o dell’1,14% dopo il panico della seduta di martedì. Lo S&P 500 ha guadagnato l’1,12%, mentre il Nasdaq Composite è salito dell’1,46%. Recupero dunque degli indici a seguito del panico della vigilia. ( Leggi anche Nasdaq buca livello cruciale. Panico a Wall Street, è il momento di dire basta e di puntare qui?). Detto questo, i futures sul Dow Jones stanno capitolando di 350 punti base, mentre i futures sullo S&P 500 e sul Nasdaq stanno perdendo entrambi l’1% circa. Ieri l’amministrazione di Donald Trump ha annunciato la decisione di posticipare di un mese l’imposizione di dazi sui produttori di auto che rispettino l’accordo commerciale USA-Messico-Canada (USMCA).

Dietrofront borse europee, Eurostoxx zavorrato da Parigi. Milano e Francoforte per ora tengono

Borse europee in ritirata in attesa della decisione della BCE di Christine Lagarde sui tassi. L’indice Stoxx 600 arretra di più di mezzo punto percentuale, trascinato al ribasso dai sell che colpiscono la borsa di Parigi (il CAC 40). Rimangono in debole rialzo il DAX della borsa di Francoforte e il Ftse Mib di Piazza Affari.

Ftse Mib in rialzo, tra i titoli migliori Telecom Italia e Buzzi. Focus ancora su UniCredit-Banco BPM

Sessione in generale positiva per la Borsa di Milano e le altre borse europee nel secondo BCE Day del 2025. L’indice Ftse MIB di Piazza Affari sale di più di mezzo punto percentuale, oltre quota 38.700 punti, dopo essere volato negli ultimi giorni fino al record dal 2007, dunque al massimo degli ultimi 18 anni. Tra i titoli migliori della sessione si mettono in evidenza Buzzi, ancora in rally dopo la fiammata della vigilia, così come Telecom Italia. Stamattina TIM ha annunciato di avere approvato i conti relativi al 2024. I risultati di bilancio hanno messo in evidenza una crescita dei ricavi di Gruppo, nel corso del secondo semestre dello scorso anno, a 14,5 miliardi, un EBITDA in aumento a 3,7 miliardi e una forte crescita, anche, dell’EBIT, di oltre il 15%, a 1,5 miliardi. Sempre nel secondo semestre del 2024, che si è confermato il primo semestre che ha fatto seguito alla cessione della rete fissa NetCo, TIM ha incassato un utile netto consolidato pari a 139 milioni di euro. Rimangono protagonisti a Piazza Affari tutte le notizie e i rumor che riguardano le partite di risiko bancario. Non si arresta il rialzo del titolo UniCredit, che ieri è scattato di oltre il 7%. Bene anche la preda Banco BPM. (LEGGI UniCredit, Andrea Orcel punta dritto a Generali. OPS Banco BPM congelata, Castagna ancora a bocca asciutta.

Cosa farà la BCE oggi? Il commento di Generali Investments

Così Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments, scrive in una nota quanto accadrà oggi, al termine della riunione del Consiglio direttivo della BCE: “C’è un consenso generale sul fatto che nella riunione del 6 marzo la BCE probabilmente taglierà il suo tasso chiave di altri 25 punti base al 2,5%. Detto questo, la discussione nei mercati e all’interno del Consiglio Direttivo (GC) si sta spostando verso il punto di arrivo di questo ciclo di allentamento ”.

Le proiezioni aggiornate sull’inflazione probabilmente rimarranno coerenti con l’idea che l’inflazione sia sulla buona strada per raggiungere nuovamente l’obiettivo e vediamo un potenziale per una revisione al ribasso delle prospettive di crescita. Sebbene ciò supporterebbe ulteriori tagli dei tassi, vari membri del GC hanno recentemente suggerito che la direzione del viaggio ai tassi chiave attuali diventa meno chiara e avvertono di un eccessivo allentamento ”, fa notare ancora Wolfburg che, di conseguenza, sottolinea che Generali Investments prevede che “la BCE mantenga il suo approccio basato sui dati, riunione per riunione, con un’enfasi continua sulle incertezze”. Il punto, dunque, è che, pur “lasciando aperta la porta a ulteriori tagli dei tassi”, la Banca centrale europea “ probabilmente comunicherà anche che il grado di restrizione della politica è significativamente diminuito ”. In ogni caso, la previsione dell’esperto è di “ulteriori tagli dei tassi”.

Ennesima giornata di alta tensione sul mercato dei titoli di Stato. Rendimenti BTP oltre il 4%

Un vero e proprio bagno di sangue inonda anche oggi il mercato dei titoli di Stato dell’Eurozona, che pagano la prospettiva di un Continente volto a fare più debito, al fine di finanziare il piano di riarmo presentato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. A fare da market mover, già dalla giornata di ieri, anche la proposta tedesca di lanciare un bazooka fiscale di mezzo miliardo di euro, per rivitalizzare un’economia, quella della Germania, che annaspa sempre di più.

Il boom dei rendimenti, di conseguenza, va avanti. Dopo il balzo di 30 punti base che ha colpito i rendimenti sia dei Bund che dei BTP alla vigilia, oggi si assiste a una nuova fiammata. I rendimenti dei BTP a 10 anni hanno superato subito la soglia del 4% all’inizio della giornata di trading, con un balzo superiore a 10 punti base. Volano ancora anche i rendimenti dei Bund a 10 anni, schizzando di 13 punti base al 2,87%.

Lo spread BTP-Bund risale a 112 punti base, ma nella giornata di ieri era capitolato fino al di sotto della soglia di 100 punti base (LEGGI Allarme BTP, rendimenti oltre il 4%. Spread fin sotto 100, ma stavolta Meloni non può brindare

Attesa per avvio Piazza Affari nel BCE Day: futures Ftse Mib in rialzo

Previsto avvio di sessione positiva per i principali indici azionari europei. I futures sui Ftse Mib indicano un rialzo di 307 punti a 38.095 punti, mentre i futures sul Ftse 100 anticipano una crescita di 43 punti a 8779. I futures sul Dax tedesco indicano un aumento di 75 punti a 23.195 punti, mentre quelli sul CAC avanzano di 52 punti a 8.249.

Euro osservato speciale dopo rally a massimo in 4 mesi con fondo Germania

Focus sul rapporto EUR-USD, che è balzato già ieri al record degli ultimi quattro mesi, sulla scia della proposta del prossimo governo tedesco di lanciare un maxi fondo speciale del valore di 500 miliardi di euro per varare investimenti in nuove infrastrutture in Germania nel corso dei prossimi dieci anni. In attesa dell’annuncio sui tassi della BCE, l’euro rimane in rialzo, salendo dello 0,10%, dopo aver incassato ieri il rialzo più forte nei confronti del dollaro dal novembre del 2023. La moneta unica continua la sua ascesa superando anche la soglia di $1,08.

BCE alle prese (ancora) con dilemma inflazione euro e terremoto BTP & Co.

Dopo le incessanti strette monetarie anti-inflazione che sono state annunciate in tutte le riunioni del Consiglio direttivo dell’Eurotower a partire dal luglio del 2022 fino al settembre del 2023, e dopo aver preso tempo per essere certa del processo disinflazionistico in atto nell’area euro, Christine Lagarde ha iniziato a tagliate i tassi di interesse dell’area euro solo il 6 giugno dello scorso anno, sancendo il primo atto di allentamento della restrizione monetaria.

In questo modo, continuando a tagliare poi i tassi in diverse altre occasioni, fino alla fine del mese di gennaio 2025, Lagarde ha fatto scendere i tassi sui depositi, i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginale dell’Eurozona rispettivamente al 2,75%, al 2,90% e al 3,15%.

Per la riunione di oggi, il consensus degli analisti non ha dubbi: i tassi saranno tagliati per la sesta volta. Il tasso sui depositi scenderà di conseguenza al 2,50%.

Il problema vero è cosa deciderà di fare Lagarde nelle riunioni successive di politica monetaria della BCE. Si parla già di uno stop, che potrebbe durare anche a lungo, a causa del processo disinflazionistico che non sta procedendo esattamente secondo i desiderata dall’Eurotower.

Gli ultimi dati hanno confermato infatti un’inflazione di nuovo persistente. In tutto questo, non è ancora possibile riuscire a calcolare il vero danno che i dazi di Trump infliggeranno all’Europa, nel momento in cui arriveranno: a fronte di alcuni economisti che ribadiscono l’effetto recessivo che inevitabilmente le tariffe USA avranno sul PIL già a rischio nell’area euro, Lagarde e alcuni falchi di Francoforte non perdono l’occasione di ribadire che la battaglia contro l’inflazione - soprattutto contro l’inflazione dei servizi - non è ancora ufficialmente conclusa.

Dall’altro lato c’è il problema del piano per la difesa comune in UE di cui l’Europa di von der Leyen ha deciso di dotarsi, in un momento in cui l’America First di Donald Trump ha interrotto anche gli aiuti all’Ucraina (sebbene alcune fonti vicine alla Casa Bianca parlino solo di una pausa, in attesa di un nuovo incontro tra il presidente americano e l’omologo ucraino Zelensky, dopo quello di qualche giorno fa che si è rivelato a dir poco fallimentare).

Ma lanciare un piano di difesa comune per l’Unione europea significa per l’UE spendere di più.

E, in una fase storica in cui diversi sono i paesi indebitati, la questione è in che modo le spese militari più alte saranno finanziate. Inevitabile sarà l’arrivo di una valanga di emissioni di titoli di Stato che, per le semplici leggi che riguardano la domanda e l’offerta, finiranno con il deprimere le quotazioni dei BTP e degli altri bond dell’area euro, in un momento in cui la politica monetaria della Banca centrale europea è già caratterizzata da un forte paradosso: quello che vede la BCE tagliare i tassi e al contempo drenare liquidità attraverso il piano di Quantitative Tightening, con l’era dei bazooka monetari arrivata ormai alla sua conclusione. L’ultimo bazooka andato in pensione alla fine del 2024 è stato il PEPP-QE pandemico, come annunciato da Christine Lagarde.

Ieri impennata record per i rendimenti dei titoli di Stato dell’area euro, con quelli sui BTP volati di 29 punti base e quelli dei Bund schizzati di 30 punti base.

L’alta tensione ha portato i rendimenti dei BTP a 10 anni a schizzare così verso la soglia del 4%, per quanto la buona notizia per lo spread BTP-Bund sia stata rappresentata dal fatto che a volare siano stati anche i rendimenti dei Bund. Di conseguenza, lo spread BTP-Bund sulla piattaforma MTS è capitolato perfino sotto quota 100 punti base nella giornata di ieri, a quota 98,8, per poi risalire sopra la soglia dei 100 punti base.

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