Giornalista e inviato di guerra nei conflitti più controversi degli ultimi decenni, ma non solo. Chi è Toni Capuozzo, il nome che spicca più di tutti nelle critiche alle immagini di Buca?
I giornalisti sono spesso odiati e molto meno amati. Toni Capuozzo, giornalista e inviato di guerra, è al centro dell’attenzione per alcune sue affermazioni, legittimi dubbi alla ricerca della verità direbbe lui stesso, che in tempo di guerra - cioè con immagini di morti quotidiane - lo hanno fatto passare per filo-putiniano e cospiratore. È da dire che molta dell’attenzione è clickbait, per usare un termine di internettiana origine, cioè è voluta ed esasperata; come nel caso di Alessandro Orsini, criticato per avere una visione filo-putiniana, che è passato a ospite fisso nei salotti televisivi appena se ne è vista la (s)comoda opportunità.
Capuozzo non è uno sconosciuto e il suo ruolo come inviato di guerra e scrittore è stato più volte elogiato. Anche ora, al centro della tempesta, i suoi sostenitori si stanno facendo sentire in suo favore. In particolare sono i dubbi di Capuozzo su Bucha, rinominata come la nuova-Srebrenica, ad aver riacceso la curiosità sul giornalista, inviato di guerra e autore.
Chi è Toni Capuozzo: biografia e carriera di un inviato di guerra
Capuozzo è un giornalista che ha visto molto e ogni centimetro osservato è finito nei suoi libri, diari di viaggio nella verità dei conflitti in corso nel mondo. È stato nei Balcani, in Somalia, Iraq e Afghanistan svolgendo il ruolo difficile di inviato di guerra per i canali del gruppo Mediaset.
Toni Capuozzo, nome completo Antonio Capuozzo, nasce a Palmanova il 7 dicembre 1948. Nei suoi 73 anni di età ha accumulato esperienza come giornalista, inviato di guerra, scrittore, conduttore televisivo e blogger. Il suo percorso di formazione, dopo il diploma del liceo classico conseguito a Cividale del Friuli e la laurea in Sociologia all’Università di Trento, si incontra ben presto con il Partito Comunista. Nel 1967 aderisce al Pci e nel 1968 si sposta verso Lotta Continua. Proprio con Lotta Continua inizia l’attività di giornalista (1979) interessandosi all’America Latina.
In seguito alla chiusura del giornale, inizierà a collaborare con Reporter, per Panorama Mese ed Epoca. E poi ancora, per Mediaset, seguirà il conflitto in Jugoslavia, in Somalia e in Medio Oriente. Il lavoro condotto nel gruppo lo porta a ricoprire il ruoli di vicedirettore del Tg5 fino al 2013 e alla conduzione di Terra!.
Chi è Toni Capuozzo: dove abita
C’è molto interesse intorno a Capuozzo, su cosa faccia nella vita e su quale linea politica si attesti ora, ma non solo. Parte dell’interesse del pubblico è riservato al luogo dove oggi vive e alla sua vita personale. Infatti il giornalista ed ex inviato di guerra è molto prudente sulla sua vita privata e tiene le informazioni per sé.
Lontano dal mondo dei vip, Capuozzo non declama la propria vita privata e famigliare. Si conosce poco su di lui, come per esempio che è sposato e che ha due figlie. Su dove vive non ci sono informazioni. C’è chi suppone a Roma e chi invece a Milano, sedi dei salotti dove spesso è invitato o protagonista come conduttore.
Quali sono i libri migliori di Toni Capuozzo?
Toni Capuozzo è uno scrittore, tanto nel ruolo di giornalista, quanto in quello di reporter di guerra. Lo sguardo sul mondo, forgiato nel corso degli anni, gli hanno permesso di accumulare una mole di informazioni dagli scenari più controversi degli ultimi decenni. Lo scrittore le ha messe nero su bianco e i suoi libri migliori (in una classifica dei più acquistati) sono:
Delitto diplomatico. La morte di Attanasio e Iacovacci in Congo è un’inchiesta giornalistica sui fatti di sangue del 22 febbraio 2021, quando l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere della scorta Vittorio Iacovacci , sono caduti in un agguato lungo una delle strade più pericolose della Repubblica Democratica del Congo.
Il segreto dei marò tenta di ricostruire gli eventi del caso marò, vicenda giudiziaria intorno alla sparatoria contro una nave mercantile che vide la morte di due pescatori indiani. Capuozzo avanza un’ipotesi di innocenza dei due militari.
La culla del terrore: L’odio in nome di Allah diventa Stato è un’opera a fumetti tra il reportage di guerra e il diario personale, che racconta la nascita del terrore dietro Allah. Capuozzo cerca le origini del terrorismo islamista, le fondamentale dell’Isis e come lo Stato islamico è diventato una metafora dell’odio contro gli infedeli.
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